Il destino? Il bebè se lo gioca nei primi mille giorni di vita

Incredibile a dirsi, ma non bastano una montagna d’affetto, un’infanzia perfetta o anche le migliori e prestigiose scuole e università per dare ‘l’imprinting’ e garantire benessere al bebè.
La cosa più importante è non sottovalutare assolutamente i primi 1.000 giorni di vita: dal concepimento fino allo spegnimento delle candeline del secondo compleanno.
Sono tre anni scarsi, ma proprio è in questo lasso di tempo che ogni bambino si “gioca” il proprio futuro e in particolare mette i tasselli più importanti per garantirsi una buona salute.

Lo ha rivelato il professor David Barker dell’Università di Southampton, in Gran Bretagna, che è giunto a queste conclusioni dopo studi decennali. Secondo gli esiti delle sue ricerche, questo periodo può condizionare la salute del piccolo e la possibilità di sviluppare in futuro il diabete, di avere un infarto o altri problemi fisici.

Barker – riporta il ‘Daily Mail’ – ritiene che molti problemi di salute possano essere ricondotti alla scarsa o lenta crescita del feto nel grembo materno.
Ad esempio, i bambini prematuri hanno un rischio maggiore di incorrere in malattie cardiache in età avanzata. E un rischio di avere il colesterolo alto. In sintesi, per lo scienziato molte delle problematiche del futuro adulto sono frutto della vita trascorsa in quei primi 1.000 giorni.
Il cervello, lo scheletro e il sistema immunitario di un bambino, infatti, sono ancora vulnerabili fino al secondo anno d’ età.

Inoltre, per Barker le ‘sirene d’allarme’ per il neonato possono essere ricondotte alle cattive abitudine della mamma: dieta sbagliata, fumo, uso di droghe o di alcol, stress.

Meglio quindi per i genitori mantenere un sano stile di vita, prima e dopo il concepimento, ammonisce l’esperto, per garantire un migliore inizio della vita al proprio figlio.

2 risposte a “Il destino? Il bebè se lo gioca nei primi mille giorni di vita

  1. io di chicco, a parte i primi tre mesi a letto, poi non è che sia stata proprio calma e tranquilla!! col pancione andavo ovunque, non mi sono mai privata di nulla,neanche le discoteche..due giorni prima del parto ho partecipato alla “notte della taranta” (ho detto tutto)…e anche quando è nato ho continuato a fare una vita piuttosto movimentata! poi è andato al nido (con mio sommo dispiacere) a tre mesi e mezzo…purtroppo non potevo far diversamente…e secondo noi questo lo ha penalizzato un bel pò!!! lui è un terremoto! due ricoveri in ospedale e diverse settimane a casa malato! sigh 🙁
    speriamo col secondo vada un pò meglio! mangio il più sano possibile, faccio movimento (anche perchè con un bimbo di tre anni che non ne farebbe!) e cerco di fare orari regolari (sabato e domenica a parte!!)

  2. pietro nella pancia è stato sempre sotto la media del 10/15% ma (nel mentre toco ferro) non si è mai ammalato qualch raffreddore ma niente di che…..ovviamente droga alcol ecc. sicuramente incidono sia nella pancia che nella vita di tutti i giorni!!

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