Incubi dei bimbi e brutti risvegli, cosa possiamo fare?

Quando ero piccola facevo sempre il solito e brutto incubo: sognavo che moriva mia madre.

Quante volte mi sono svegliata di notte trovando il cuscino completamente zuppo, bagnato. Un terrore che mi ha accompagnata per lungo tempo. E ogni volta che parlavo di questo incubo a mamma, lei sdrammatizzava con un bel sorriso e mi diceva: “Non ti libererai così facilmente di me, e comunque ogni volta che mi sogni in quel modo mi allunghi la vita. Se continui di questo passo mi avrai con te fino ai miei 150 anni!”.

Pensavo fosse solo una mia paura di bambina. E invece ho scoperto che è un incubo comune a tanti piccolini. E che fa parte proprio di una fase di crescita.
Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da Antonella che mi scriveva:

“Ciao Maria,
ho portato i bambini uno di 5 e uno di 9 anni in montagna dalla nonna per tre giorni, la sera mi sono fermata a dormire con loro. Mio marito invece è tornato a casa. Mentre ero a letto con il grande, che quando non c’è il padre viene a letto con me, sento che si mette a singhiozzare, accendo la luce per vedere cosa stava succedendo e lui mi dice con le lacrime agli occhi che non vuole che vada via, che vuole che io rimanga con loro.

Gli dico che si tratta solo di tre giorni che starà benissimo e si divertirà tanto con la nonna e il fratellino.

Ma lui mi dice che il problema è che è preoccupato per me, ha paura che io muoia, ed è uscito con questa frase “Se tu muori io prendo un coltello e mi uccido, non posso pensare di stare senza la mia mamma”.

Lo vedo sempre molto timoroso nei miei confronti, quando sa che devo viaggiare, ha sempre paura che faccia un incidente, o che mi succeda qualche cosa.

Mi sono molto molto preoccupata e mi chiedo se tutto è normale, se anche altri bambini hanno queste paure”….

Allora ho pensato di girare, anzi porre questo difficile quesito alla nostra Psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci ha risposto:

Molti bambini si trovano a vivere questa profonda paura della perdita di un genitore e molto spesso questo timore è rivolto alla figura materna, cosi come tutte le mamme, si spaventano e si sentono impotenti nel riuscire a capire e tranquillizzare questa angoscia del proprio bambino. Sono assolutamente normali entrambi i vissuti emotivi di questa fantastica diade madre/bambino e non c’è alcun motivo di preoccuparsi se tale fase risulta essere solo provvisoria e non permane invece negli anni. Probabilmente in suo figlio l’evento scatenante è stato quello di doverlo lasciare anche solo per pochi giorni a casa dei nonni, che in qualche modo gli ha attivato questa paura o, ancora meglio, gli ha permesso di poterla manifestare apertamente.

In genere, il timore di perdere il genitore, si associa a momenti di crescita di ogni bambino, che ad un certo punto avverte dentro di sé (in modo inconscio naturalmente) una sorta di input evolutivo verso il distacco dalla figura materna. Questo perché, fin dalla nascita, il bimbo non ha strutturato una propria identità, ma si vive “in fusione” con la mamma stessa. Questo stato mentale a volte dura per degli anni, anche se in modi differenti e quando l’Io del bambino comincia a formarsi, e dunque c’è una sorta di distacco da quello della mamma, tale passaggio può manifestarsi con la paura della morte dello stesso genitore con cui ci si sentiva “tutt’uno”. So che non è semplicissimo da comprendere, ma prego di non esitare a chiedere ulteriori spiegazioni a proposito.

Naturalmente, accanto ad una normale formazione della propria identità staccandosi da quella della mamma, tale paura potrebbe invece anche essere espressione di episodi traumatici, eventi particolari ( anche ad es incidenti, lutti in famiglia, ecc) che il bambino sta proiettando in questo modo….

E’ meglio comunque che tali timori si lascino esprimere liberamente, che si accolgano e si contengano senza farsi percepire spaventati ne troppo spiazzati dinanzi gli occhi del bambino. Lui stesso ha terrore di quello che sta provando, ha bisogno di tirarlo fuori e “gettarlo nelle braccia di un adulto sicuro” capace di contenere questa angoscia e in ogni modo, che lo rassicuri e lo faccia sentire protetto dalla paura e dall’angoscia di morte e di abbandono che sta vivendo”.

Che dire: come al solito ringrazio tantissimo la dottoressa Santarelli per il suo preziosissimo contributo.

11 risposte a “Incubi dei bimbi e brutti risvegli, cosa possiamo fare?

  1. Buongiorno,
    Maria, ti ho letto e ti capisco per esperienza vissuta in prima persona, quando mio padre è morto, io avevo 9 anni, mia sorella 12 e mio fratello solo 16mesi. Pensavamo che almeno lui non avesse avvertito la mancanza ma, in realtà è stato prorio lui a soffrire di più…con l’aiuto dello pscologo, abbiamo iniziato a portare mio fratello al cimitero una delle tante cose, con un mazzolino di fiori dava i baci al papà, e a modo suo parlava così fino adesso che ha 32anni e la prossima primavera diventerà papà a sua volta. Di momenti tristi e difficili ce ne saranno, ma con tanta pazienza e fede, la gioia di vederlo crescere, vi darà la forza di superare tutto e sentirete anche la presenza del papà, che aiuterà la mamma ad affrontare ogni giornata difficile. Un abbraccio
    Sonia

  2. scusatemi se mi lego ai vostri commenti , ma voglio porre un quesito alla psicologa. Mio nipote di 3 anni ha perso 6 mesi fà suo padre. come si può spiegare a un bimbo di quell’età la morte. Vive con la speranza che possa ritornate e che adesso è in cielo con Gesù.qualche sera fà sono andata in chiesa con lui, ha notato un immagine e mi ha subito chiesto se quell’immagine fosse suo padre. La mamma gli ha detto che il papà è in cielo e che non può tornare. Lei disperata non riesce e trovare la forza e le parole giuste. cosa possiamo fare.
    ps il bimbo non è mai stato al cimitero.

    fiduciosa di una sua risposta la saluto cordialmente

  3. per quanto riguarda gli incubi, ognitanto capita, si agita nel sonno, suda, mi chiama, vado la’, e magari sta dormendo, poi si sveglia, la calmo, le do un po’ d’acqua, c’e’ stato un periodo in cui capitava spesso…una notte mi ha detto c’e’ un serpente nel letto!
    abbiamo trovato queta soluzione, dopo ovviamente tante coccole, parole dolci, dicendo che anche a noi capita, che sono sogni e non realta’, ma queso e’ difficile da capire per lei 3 anni!
    quindi abbiamo messo deri pupaazzi di guardia, lei si sente piu’ tranquilla…

  4. questo e’ proprio un bel post.
    quando ero piccola, mi ricordo che ci sia stato un periodo in cui chiamavo i miei piu’ volte al giorno al lavoro, per paura che gl iaccadesse qualcosa.pero’ io ero molto timida, riservata, in casa mia non si parlava tanto, perche’ anche i miei sono cosi’, quindi facevo fatica a parlargliene.
    ora con mia figlia cerco di essre piu’ aperta possibile, chiederle cosa c’e’ che non va, dirle cosa penso e chiederle cosa pensa lei, quindi spero di essere preparata e aiutarla se avra’ un momento cosi’.
    momenti critici di distacco ce ne sono stati (inerimento al nido, un periodo verso i due anni) ma era piu’ piccola, ancor anon c’era dialogo.cerchero’ di parlarle se ricapitasse piu’ avanti, ora che a 3 anni si riesce ad avere davvero un bel dialogo con lei.
    grazie alla dottoressa per i consigli.

  5. Ale10, grazie per il complimento ma credo di essere nella media. Riguardo ai bimbi ho scoperto che a volte quando si agitano nel sonno (perfortuna ora molto meno) semplicemente sedendomi sul bordo del letto, dando una carezza o rimboccando le coperte gli passa l’agitazione.. Forse è perchè anche se dormono sentono il tono della voce calmo e si rassicurano. A volte ho chiesto se si ricordavano che la notte prima ero andato da loro e quasi sempre non lo ricordano… credo che sia una fase di dormiveglia…
    Bisognerebbe cercare di non essere troppo apprensivi perchè loro sentono la nostra ansia e la fanno loro… non ti è mai capitato di andare in camera a vedere se “respirano”..a me capitava e puntualmente poco dopo si agitavano… ora non lo faccio più..controllo solo che siano addormentati e coperti o che non sudino l’estate.. ma non faccio più i 10000 controlli e sono molto più tranquilli…

  6. wow Matthew… che papà modello!! Non è assolutamente pallosa, soprattutto se i due genitori lavorano la sera è l’unico momento che rimane per far qualcosa insieme.
    Io e mio marito facciamo proprio come te.

  7. Anche il mio bimbo di 3 anni parla e si agita nel sonno, credo abbia paura di essere lasciato solo.
    Continua a ripetere nooo, mamma dammi la mano, non te ne andare, sicuramente dipende anche dall’inserimento nel nuovo asilo, ma l’ha fatto anche quando eravamo tutti insieme durante le vacanze.
    Io poi sono continuamente angosciata dal fatto che possa succedergli qualcosa.

  8. Io purtroppo…o perfortuna ho visto i miei figli piangere..di notte per gli incubi… Dico anche perfortuna perchè accorgendomene sono riuscito ad intervenire. La cosa migliore è parlare con loro, lasciare che esprimano le loro paure e come è stato detto sopra far vedere che anche noi abbiamo delle paure. I genitori non devono per forza essere perfetti…quando un bimbo capisce che anche i grandi a volte fanno brutti sogni non si sentono più strani o diversi.. sono cose che capitano. Comunque c’è anche da dire che il periodo che intercorre tra la cena e il letto dovrebbe essere un momento tranquillo, fatto di rituali e di piccole cose che si ripetono e che danno al piccolo quel senso di pace e di calma che lo prepara al sonno. io mi sono organizzato così: dopo cena è bene che passi almeno un oretta prima di andare a letto, si possono guardare i cartoni (personalmente io preferisco quelli registrati dei miei tempi molto meno caotici e senza le quintalate di pubblicità che mettono in tv) oppure giocare a memory o fare un disegno… insomma cose tranquille. Poi in bagno a lavarsi i denti, a letto…le preghierine e un po di coccole.. Questa routine potrà sembrare pallosa ma li aiuta ad addormentarsi serenamente..

  9. Buongiorno,
    ancora non mi è capitato, fortunatamente, che Luca piangesse per qualcuno, ma spesso capita che durante il sonno si agita e rivive qualche momento poco sereno che ha vissuto durante la giornata, lo capisco da quello che dice nel sonno…però se posso se non esco di troppo fuori tema, raccontarvi brevemente quello che è successo ieri sera e un altro quesito:il papà questa settimana è fuori per lavoro, Luca fino a ieri sra sembrava tranquillo, mi chiedeva del papà e io rispondevo e a lavoro dopo torna, cretina,,,,invece , dopo la telefonata del papà, è scoppiato a piangere fino a l’una di notte implorando che arivasse il suo papà!!!!
    e a pensarci bene, Luca manifesta questa sua paura, durante il giorno la vita di tutti i giorni, cioè, lui è fortemente legato a me, avolte anche quando gioca tranquillo, mi vede con i capelli sciolti, si avvicina dicendomi: mamma che belli mi dai un poco di capelli!!!!
    2) sono io quella che ha incubi, per la paura di perdere Luca o che gli succeda qualcosa e anche da sveglia….
    anche questa volta mi sono allungata troppo….nonostante abbia cercato di sintetizzare…scusate
    Sonia

  10. ciao Maria non so se può essere utile ma ti racconto purtroppo la ns. esperienza in famiglia. Quando la mia senior aveva 4 anni è andato in cielo mio cognato che aveva 17 anni. Lei era molto legata. Non mangiava più ed era molto triste. Poi piano piano e soprattutto grazie a mia suocera che con tutto il dolore che aveva ha saputo starle vicino con amore infinito e tutti insieme siamo riusciti a renderla di nuovo serena. Ha avuto incubi nel corso degli anni ma poi parlando abbiamo superato tutto. Adesso è una ragazza (ormai donna) serena. Mi ero rivolta anche a degli specialisti e penso che aver parlato e lasciato che la mia splendida grande donnina esternasse i suoi sentimenti proprio come dice la dottoressa Santarelli, abbia contribuito. All’inizio cercavo di non piangere quando si parlava ma poi mi sono lasciata andare ed è capitato che si piangeva insieme. Mi hanno detto che ho fatto bene così anche lei a potuto vedere che anche gli adulti hanno paure insicurezze ecc…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *