E che prezzi!
Lo ammetto, è da anni ormai che non facciamo viaggi o vacanze con la V maiuscola. Più o meno da quando è arrivato Marco, ossia quattro anni fa.
Da allora le nostre ferie le abbiamo trascorse sostanzialmente in due località: Puglia, a casa di mamma e papà, oppure in Valle d’Aosta, a casa di mio fratello.
Posti di tutto rispetto, per carità!
Ma quest’anno volevamo fare delle vacanze vere. Quelle con la V.
Magari in un villaggio attrezzato per i bambini. In quelle strutture dove devi portare solo il corpo e la voglia di divertimento e lasciare i pensieri altrove, possibilmente fuori dal cancello.
L’idea era quella di dedicare 8 giorni a noi. Senza stress (che parolona!!)
Un sogno.
La verità è che sono arrivata a luglio particolarmente stanca e distrutta.
Ci sono giorni che non mi riconosco più.
Due pupi, un marito e un lavoro riempiono la vita a dovere. E senza un aiuto vero, senza la possibilità di riposare la notte e recuperare il sonno perso (Luca ancora non ne vuole sapere di fare tutta una tirata!) è un delirio.
Ogni giorno è una corsa ad ostacoli contro il tempo. Tutto deve incastrarsi nel modo giusto e guai se capita un imprevisto.
Tutto è scandito dal tempo. Per ogni cosa ci sono degli orari prestabiliti: ore 7 sveglia, 5 minuti la colazione, 5 minuti doccia. Poi sveglia Luca, sveglia Marco. Colazione Luca, colazione Marco. Doccia Luca e doccia Marco. Vestiti a Luca e a Marco. Ore 8:30 tutti in macchina. Prima scuola materna, poi nido. Poi di corsa in ufficio. E poi davanti al pc, veloce, veloce, ci sono mille e più cose da fare.
Ma alle cinque meno un quarto: occhio all’orologio.
C’è ancora una lista infinita di punti da spuntare, ma il tempo stringe.
Cavolo le cinque sono arrivate. Uff… mi devo per forza dileguare anche se ne avrei ancora per un paio di ore. Ma non posso.
Ciao a tutti. Via veloce. Di nuovo macchina, nido, Luca, macchina, baby sitter, Marco. Spesa al volo. Poi a casa.
Yeppa! Anzi Urka: chi ha messo tre bombe per stanza? Non mi ricordavo di aver lasciato una casa così in disordine. Se fossero entrati i ladri avrebbero detto: “Qui sono già passati i colleghi, andiamo via!”
E all’alba delle sei del pomeriggio inizia la seconda parte della giornata, o il secondo lavoro: lavatrice, piatti, rifare i letti, aspirapolvere e intanto “attenti bimbi, così vi fate male. Luca non mettere le mani nel water. Marco non tuffarti dal divano”.
“Noooo, questo non si fa. Luca non si aprono i cassetti del comò e non si buttano a terra tutte le magliette che mamma ha stirato”. “Questo non si tocca e questo non si fa”….
Arrivano le sette. In cucina, la cena si avvicina.
Marco e Luca a lavare le mani.
E poi. Finalmente seduti: si mangia bimbi.
Ore otto di sera (più o meno!). Arriva papà. “Che si mangia stasera? Il solito (ossia nulla!)?”
A volte sì, a volte no. Nelle sere più fortunate, sempre più rare, riesco a pensare anche a lui!
Altrimenti insalata, tonno, mozzarella o avanzi dei bimbi (polpette, pesce, pasta con il ragù… per loro, come dice mio marito, il meglio ogni sera!)
Ora, secondo voi, dopo un anno così e con la salute che ormai mi sta abbandonando (cado a pezzi) non mi merito una vacanza con la V?
Pensavo di sì. E così nel week end mi sono messa a cercare una location su Internet.
Mi si è paralizzata la mano.
Che prezzi! …
I villaggi ad agosto viaggiano intorno ai 2.500-3.000 euro minimo a settimana.
Le case al mare… idem. E anche di più.
Ma voi… dove andate in estate con i bimbi? Come vi organizzate? E soprattutto con che budget?