Non ho collegato la lingua al cervello e così, in maniera del tutto spontanea e lasciando la diplomazia a casa, le ho detto: “Ma sei pazza a mettere quelle scarpe al piccolino? Non sa neppure camminare, povero. Dovrebbe andare scalzo, o al massimo con delle calze. E tu invece gli metti questi affari pesanti! Ma lo sai che gli stai procurando solo un danno ai piedi?”
E lei, che nel frattempo era diventata viola, mi ha risposto: “Me le hanno regalate e gli vanno bene adesso. Se le lascio nell’armadio non gliele metterò più! Ma dici che fa caldo?”
C’erano solo trenta gradi!!
E allora, pur sapendo che mi avrebbe cancellato subito dalla voce “amica” per inserirmi in quella delle “ex amiche”, le ho detto: “Prova a toglierle, il bambino avrà non solo i piedi, ma anche le calze bagnate (ed era così :o). Ma non è per questo che non devi mettergli quelle scarpacce ai piedi, ma perché i bambini di quella età devono stare il più possibile a piedi nudi. Devono gattonare in libertà, e anche quando tuo figlio inizierà a camminare devi fare in modo di lasciarlo scalzo più che puoi, anche al parco, sull’erba, sui sassi, sulla sabbia. Camminare scalzi su terreni differenti, anche accidentati è il modo più efficace per ottenere un corretto sviluppo del piede. Ovviamente con la dovuta prudenza!
E se proprio vorrai mettergli le scarpe, non certo queste. Le prime scarpine devono essere morbide, flessibili, con la punta larga e la parte posteriore alta e rigida e lunghe almeno un dito avanti all’alluce“.
Dopo un po’ ci siamo salutate. Subito dopo mio marito ha tuonato: “Ma pensi di essere sul tuo blog sempre? Sembravi la maestrina con l’alunna, o peggio l’antipatica con la sindrome da prima della classe”.
Sigh! Forse ho esagerato…
Ma mi sono chiesta quante mamme sanno come trattare i piedini dei propri bimbi?
Stamattina guardando le agenzie ne ho trovato una che cade a pennello: “Epidemia piede piatto tra i bimbi, meglio scarpine morbide”.
Cavolo… quanto vorrei che la leggesse la mia ex-amica, mi rimetterebbe subito nella lista delle amiche! (Forse…)
“Il piedino piatto è un disturbo frequente nei bambini. Si tratta di un dismorfismo che spesso con la crescita tende a correggersi autonomamente. Prima dei 4 anni, quindi, è inutile sottoporre i bimbi allo stress o a troppe visite; Dopo, invece, è bene farlo controllare periodicamente e utilizzare calzature adeguate: scarpine elastiche con la parte posteriore alta e rigida“.
A dare questo consiglio ai genitori è Marco Cianfanelli, ortopedico e responsabile dell’ambulatorio di Patologia del piede dell’ospedale San Camillo.
“Oggi, purtroppo – continua Cianfanelli – bisogna combattere contro la moda e con le scarpe da ginnastica pubblicizzate in tv”.
“Il piede del bambino, soprattutto nella prima infanzia – aggiunge Attilio Basile, ortopedico e specialista presso il centro di eccellenza per la cura del piede dell’ospedale San Camillo di Roma -è molto delicato. Ha bisogno di crescere e svilupparsi libero da vincoli di qualsiasi genere. Indispensabile evitare calzature costrittive rigide e prediligere scarpe morbide e flessibili”.
“E’ importante per il piede muoversi e adattarsi agli stimoli fisiologici provocati dalla deambulazione. Camminare e correre preferenzialmente su terreni non uniformi, come prati o spiagge, con calzature leggere e flessibili, costringe i muscoli e le articolazioni di questa meravigliosa struttura a eseguire un esercizio che rinforza e guida il piede ad assumere quella che sarà la sua forma definitiva al termine dell’accrescimento”.
Magari avrò esagerato, lo ammetto, ma in fin dei conti non avevo tutti i torti!
A questo punto mi permetto, con molta modestia, di darvi qualche dritta su come scegliere le prime scarpe dei vostri bimbi.
Innanzitutto cercate di limitare al massimo l’influenza della moda del momento, ma cercate di unire l’estetica alle seguenti caratteristiche:
1) Punta ampia. Il bambino avrà così la giusta libertà di movimento e potrà articolare bene le dita dei piedi
2) Suola flessibile. All’inizio i bimbi tendono a camminare sulle punte e solo con una scarpa morbida riescono a farlo. Per capire se è la scarpa giusta dovrete piegarla a 90 gradi con una semplice pressione della mano.
3) La parte posteriore rigida e alta. Ma i contrafforti, ossia i rinforzi alla tomaia, devono essere bassi per non ostacolare i movimenti della caviglia. Evitate quindi scarpine da ginnastica o quelle prive di contrafforti.
4) Infine la scarpa deve essere lunga circa un dito (1,3 cm) in più davanti all’alluce. Non oltre altrimenti il bimbo inciampa!
Spero di esservi stata utile! 😮