Bimbi dimenticati in auto: cosa passa per la testa dei genitori?

Prima il caso della piccola Elena, a distanza di pochi giorni quello del piccolo Jacopo (proprio ieri è stato celebrato il funerale) e prima di loro la cronaca, purtroppo, ci ha raccontato altre disgrazie simili: bambini dimenticati in auto dai loro genitori.
Ma cosa succede, cosa passa per la testa di mamma e papà, come può accadere che si possa scordare la propria creatura?
Ce lo spiega la dottoressa Francesca Santarelli, ospite di Federica Panicucci a Mattino Cinque.

E’ un fenomeno che si chiama “dissociazione”, spiega la psicologa, e non è altro che una difesa, una reazione del corpo umano ad un livello di stress molto molto elevato.
E’ come se il cervello in quei momenti andasse in corto circuito, una sorta di black out, per cui si perde l’informazione importante, ossia quella di avere il proprio figlio in auto.
La persona agisce con un robot presa da una sorta di meccanicità, abitudine e automatismo. Ma in realtà nella sua testa c’è totale amnesia. Si creano dei vuoti mentali che portano appunto alla perdita della informazione importante.

Secondo la dottoressa Santarelli nel caso di Elena è stato sottovalutato il carico eccessivo di stress che aveva il padre. Probabilmente non si sono letti quei segnali come la stanchezza, irritabilità, ansia, disturbi del sonno. Campanelli d’allarme che potevano essere letti da un punto di vista psicologico e che hanno, purtroppo, portato a questo black out. Con la triste conseguenza che tutti noi conosciamo.
Questo papà non ha voluto dimenticare la bambina, esattamente come gli altri genitori che hanno avuto la stessa disavventura, ma ha agito meccanicamente, scollando una parte di sé, quella della coscienza.

Ma come potrà sopravvivere questo papà alla morte della sua bambina? E come potrà la mamma affidargli la creatura che porta in grembo senza porsi mille domande? E che tipo di fiducia ci sarà ancora in questa coppia?

Secondo la dottoressa Santarelli questa coppia è ancora sotto choc, ma il prezzo più grande lo pagherà nel tempo.

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30 risposte a “Bimbi dimenticati in auto: cosa passa per la testa dei genitori?

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  2. 13giugno2013
    da quando è morto in auto il piccolo Luca il 4 giugno non ho pace. Se fosse capitato a me?
    Non credo ci si possa perdonare una dimenticanza simile. Sia per il padre che per la madre
    è una tragedia insopportabile. Guardo i miei bimbi e penso che farei senza loro? Come sono fortunata che li posso abbracciare coccolare ecc…Speriamo che da lassù ci perdonino le nostre mancanze.
    In cuor mio spero di andare prima io lassù di loro.

  3. Di queste disgrazie, purtroppo ne succedono sempre di più vorrei, perciò, con questa mia sensibilizzare chi tanto crede nelle innovazioni e prenderle poi, a cuore. Dopo un modesto tempo di prove e valutazioni sono riuscito a depositare alla camera di commercio un meraviglioso trovato il quale ci potrà sorvegliare continuamente e farci ricordare, in modo vocale, visivo, sonoro e con l’intervento anche dell’allarme dell’auto se non verrà recepita l’informazione del bimbo che si è dimenticati nel seggiolino. Questo stupendo sistema potrà, in futuro salvare moltissimi bimbi da queste morti orribili e assurde sempre, però, che qualche azienda se ne prenda carico a commercializzarlo e renderlo alla portata di tutti.
    Ringrazio per l’attenzione e vivamente porgo distinti saluti.
    Giudice Gerardo

  4. @ Nina
    Bravissima è proprio cosi, fortunatamente solo rari casi si trasformano in tragedia, infatti il fenomeno di dimenticanza è molto piu frequente di quanto si possa immaginare, e solo in poche circostanze si trasforma in tragedia. Ti invito ad apporfonire quanto riportato nel nostro sito http://www.gpsinfo.it dove suggeriamo una soluzione immediata al problema.

  5. Per il momento non mi sono mai dimentica di mio figlio (oggi ha 2 anni) ma questi casi ti fanno pensare.

    Purtroppo da quando è nato mio figlio ho iniziato a vedere questo tipo di distrazie sotto occhi diversi. Prima di avere un figlio anche io non comprendevo che fosse possibile dimenticarsi il proprio figlio ma adesso ho veramente paura che possa accadere anche a me.

    Ormai sono due anni che non dormo una nottata piena visto che ancora il piccolo nel bel mezzo della notte si sveglia… lavoro a tempo pieno e torno a casa alle 19, sono sempre di corsa anche se mio marito è fantastico e mi aiuta con la casa ma soprattutto con il piccolo.

    Secondo me, il vero problema è che abbiamo una mentalità vecchia, non siamo abituati a chiedere aiuto, un aiuto professionale (psicologi) e le strutture nel territorio non aiutano.

    Vorrei fare un accenno ad un altro problema, nel mio territorio per le donne in dolce attesa sono previsti corsi pre-parto un corso che ho seguito ed ho trovato bellissimo. Ma serve davvero? non sarebbe più utile un corso post parto, dove si possa parlare senza problemi della difficoltà di gestire una semplice giornata con la nuova creatura? della difficoltà di diventare buoni genitori? e dove trovare un aiuto a superare questo gradito che sembra banale ma che puo’ portare a forti stress fino a queste disgrazie?

    Infine mi domando ma quanta indifferenza c’è oggi giorno? è possibile che nessuno si sia accordo che in una macchina c’era un bambino? è possibile che nessuno si sia preoccupato di questo? Ma vi rendete conto che potete morire in mezzo a una strada che nessuno si ferma ad aiutarvi…..
    oggi nessuno aiuta nessuno (a volte anche per paura..)

  6. Io sono abbastanza convinta che prima di questi due episodi, ce ne saranno stati parecchi di bambini dimenticati in macchina, ma magari in condizioni tali da non produrre conseguenze così estreme come la morte e quindi solo per questo non emersi all’attenzione pubblica.

    Mi spiego meglio: bimbi dimenticati in auto in stagioni o situazioni (box, silos, parcheggi coperti) in cui la temperatura non raggiungeva mai temperature da risultare letali. E in quei casi i genitori si saranno presi un mega spavento, ma ritrovando i propri figli vivi all’uscita dal lavoro o dalla spesa o dal dottore, hanno potuto evitare che fosse pubblicizzata la loro “dimenticanza”.

    Immagino che SE questi 2 episodi passati alla cronaca si fossero verificati in autunno, ad esempio, o se la dimenticanza si fosse verificata sotto il parcheggio sotterraneo di un centro commerciale, i bimbi sarebbero stati vivi dopo 4-6 ore e noi non ne avremmo saputo niente.

    E’ successo anche ad un mio collega, ad esempio, ma lui se ne è accorto quando è sceso dalla macchina e quindi ha potuto rimediare alla dimenticanza, ma nessuno ne sa niente, a parte noi che lo conosciamo da vicino.

    Sono dunque “solo” 2 i casi di morte, ma personalmente temo che purtroppo queste madornali distrazioni o dimenticanze siano già successe a molti e succederanno ancora……

  7. @ Chiara: guarda che non è che se abbandoni per sbaglio tuo figlio in auto e muore ti danno il 5…

    Vai cmq in galera, ma scherzi che non passi guai? Vabbé che la giustizia qui fa acqua, ma ti pare che non lo incriminano?!

  8. Non voglio neanche pensare a quello che hanno sofferto quelle piccole creature in quei momenti…
    Però mi viene da pensare una cosa, passa il primo caso, è successo purtroppo, ma sentire il 2°, il 3°, mi viene da pensare che forse, per quanto oggi siamo stanche viviamo una vita frenetica, piena di impegni e altro, ma può essere che qualcuno adesso stia usando questo “METODO” per fare un qualcosa di disumano e non passare guai???

  9. Anche a una mia collega è successo, è arrivata in ufficio e si è accorta che aveva ancora il figlio in auto anziché averlo lasciato all’asilo.

    @ Poldo: mai detto che dovrebbero restare impuniti. La giustizia farà il suo corso, per carità, non ho mai detto “Sono disgrazie, lasciamoli stare”. Per me è anche stress e sono disgrazie.

  10. @ mimi e rosa77. A me viene il dubbio che nn se li siano dimenticati. E cmq nn posso pensare ad una “disgrazia” per me è omicidio magari colposo ma omicidio o quanto mento abbandono di minore non puoi catalogarlo come disgrazia. Io nn posso pensare che sia lo stress. Quanto minimo dei segni di squilibrio ci devono essere stati per arrivare a tanto.

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