La ricerca, guidata dalla ricercatrice Ganesa Wegienka, è stata condotta su 565 bambini.
Dall’esame di campioni di sangue per misurare gli anticorpi agli allergeni è emerso che il periodo più a rischio per lo sviluppo delle allergie è il primo anno di vita, ma che i ragazzi cresciuti con un gatto o un cane nei primi dodici mesi di esistenza hanno riscontrato metà del rischio di divenire ipersensibili agli animali rispetto ai coetanei che non avevano vissuto con un cucciolo in casa.
Sono proprio contenta dell’esito di questa ricerca.
Nella mia vita ho avuto tanti gatti (MaoMio, Nerina, Vega,… ) e un solo cane (Cleto). Tutti straordinari trovatelli. Ho condiviso con loro momenti bellissimi, indimenticabili.
Per me erano parte integrante della famiglia, tanto che sul loro collare avevano nome e cognome (il mio).
Non voglio sembrare retorica, ma credo che abbiano dato molto di più loro a me… che io a loro.
Mi hanno insegnato tante cose, anche il dolore e la sofferenza, sentimenti forti che ho provato quando sono “passati a miglior vita”.
E per tutte queste buone ragioni avrei voluto che anche i miei bimbi crescessero insieme agli animali. Purtroppo il nostro appartamento è troppo piccolo per ospitare anche altri inquilini. E io faccio una fatica incredibile a gestire quelli che ci sono già! Non ho le forze, neppure mentali, di pensare a lettiere, pettini, spazzolate, eccetera.
Quindi almeno per il momento rinuncio ad un altro piccolo amico. Ma spero di rifarmi in futuro e di avere nella nostra casa un piccolo “Miao”!
Se poi allontana pure i rischi di allergie… tanto meglio.