Una coperta da guinnes per la ricerca contro la morte in culla

Tutti insieme a sferruzzare per realizzare una coperta di lana più grande del mondo che servirà per raccogliere fondi per finanziare la ricerca medica degli ospedali impegnati nella lotta alla Sindrome della morte in culla del lattante (Sids).
L’iniziativa prenderà il via sabato 7 maggio, a Palazzo delle Stelline di Milano in occasione del convegno annuale “Kids. Generazione 0-10”. Le mamme milanesi, armate di ferri e gomitoli, potranno realizzare il proprio quadrotto di lana.
 
Dallo stesso giorno in tutta Italia nelle farmacie e negli ospedali saranno distribuiti gratuitamente ben 10 mila kit con gomitolo, ferri, spiegazione e volantino di informazione sulla nanna sicura. Chi lo prenderà, ovviamente, si impegnerà a realizzare un pezzo di coperta.
L’iniziativa è promossa dall’azienda Happybimbo, in collaborazione con Mam Association.

Da gennaio 2012 la maxi coperta, frutto di un tricotage nazionale, verrà esposta per una raccolta di beneficenza nei principali ospedali italiani aderenti all’iniziativa “L’abbraccio della buona nanna“.

Una buona azione per sensibilizzare la gente su una Sindrome, come quella della morte in culla del lattante, che è tra le prime cause di morte tra il primo e il dodicesimo mese di vita con una incidenza tra 0,5-1 nati ogni mille.

Dalla Mam Association ecco i consigli per i cinque gesti della buona nanna:

1. Fare dormire il bimbo a pancia in su. Nei primi mesi di vita la posizione più idonea per dormire è sulla schiena. Utilizzare quindi un materasso rigido, senza il cuscino tradizionale.

2. Tenerlo lontano dal fumo, soprattutto durante e dopo la gravidanza. Il rischio di Sids aumenta di due volte.

3. Il fresco è meglio. Evitare di utilizzare eccessive fonti di calore indotto, tenere il bambino lontano dai termosifoni, non coprirlo con troppe coperte o vestiti.

4. Farlo dormire nella stanza dei genitori nel suo lettino. Condividendo lo stesso letto, o divano, con i genitori il rischio di viluppare eccessivo calore è maggiore.

5. Usare il succhietto (ciuccio). Recenti ricerche dimostrano che  il rischio di Sids si riduce ulteriormente quando si offre il succhietto al neonato per farlo addormentare.

A dire il vero la Sids è stato il mio terrore, soprattutto con il primo bambino. Ricordo che nei primi mesi, passavo le notti a vegliarlo, a controllare ogni minimo respiro. E se non lo sentivo, avvicinavo il dito al nasino per sentire se respirava, oppure l’orecchio.
Ovviamente ho osservato tutti questi punti descritti dalla Mam, eccetto l’ultimo. In Mangiagalli, l’ospedale di Milano dove sono nati i miei bimbi, sconsigliavano fortemente l’uso del ciuccio almeno per i primi 40 giorni di vita. Io ho seguito il loro insegnamento. Solo che, passati i 40 giorni, nessuno dei due bambini ha voluto il succhiotto, erano abituati ad avere la tetta!…

10 risposte a “Una coperta da guinnes per la ricerca contro la morte in culla

  1. sono una nonna di una piccola bambina, vorrei chiedere a bologna dove posso trovare il modo di partecipare alla coperta dell’abbraccio.
    Daniela

  2. Anche noi abbiamo usato l’Angel Care per Lorenzo e Francesco
    altrimenti non sarei stata assolutamente tranquilla!
    e che paura quando ha suonato un paio di volte perchè l’avevo collegato male!

    per quanto riguarda questa bella iniziativa, io sono di Genova e nessuna farmacia aperta sabato era al corrente della cosa.
    dove posso trovare il gomitolo nella mia città?
    Grazie
    Vaentina

  3. come tante mamme non volevo far dormire la mia nanetta con noi ma ero alla disperazione e ho praticato (così la chiamano) la terapia di condivisione. Dormivamo insieme praticamente nude. Ha funzionato. Poi piano piano con tanta santa pazienza l’abbiamo messa nel lettino. Adesso ha 19 mesi e dorme nel lettino da sola. Per paura della SIDS mio marito dormiva però in un altro letto. Aveva bisogno del contatto. Ho scoperto questa terapia in un libro, ne ho parlato con il nido (è un centro nella mia città dove si può andare a pesare il bimbo e chiedere consiglio per tutto, è aperto a chiunque e gratuito) e hanno condiviso il mio pensiero. Non so forse è stata anche fortuna che adesso dorme da sola. Comunque la SIDS mi ha sempre fatto molta paura con tutte e due le mie rospette.
    ciao a tutte

  4. concordo soprattutto nei punti del ciuccio e del non farlo dormire nl letto con genitori…aggiungo che oltre al calore c’e’ rischio di schiacciarlo……eppure moltissimi insistono nel dire che DEVONO dormire a contatto diretto e ovviamente no ciuccio….

  5. io ho vissuto con l’incubo SIDS soprattutto con la mia primogenita. avevo il terrore che le potesse succere qualcosa nel sonno. poi ho provato l’angel care, che registra tutti i movimenti del bambino, compresi quelli respiratori e insieme al sacco nanna ho trovato la mia pace. quando hanno superato il fatidico anno di età la piastra è stata tolta da sotto il materasso. effettivamente qualche volta l’allarme ha suonato (una volta la bimba aveva la faccina sotto il paracolpi), qualche altra si era semplicemente rincantucciata ai piedi del letto, dove il sensore probabilmente non arrivava. però è sevito per darci tranquillità.

  6. Un grande aiuto per noi e’ stato L’angel Care con le piastre da mettere sotto il materassino.
    Se il bimbo smette di respirare automaticamente L’Angel Care si mette a suonare e avvisa i genitori. Grande invenzione.
    Marta

  7. Mamma mia….hai raccontato esattamente i miei primi mesi di vita con mia figlia…
    Avevo il terrore che potesse succederle e così ogni poco mi svegliavo, controllavo prima con l’orecchio e poi con il dito sotto il naso, poi mi riaddormentavo…ma poco dopo eccomi di nuovo accanto alla culla…insomma: lei che dormiva beatamente (ho avuto la fortuna che si svegliasse solo per pappa e cambio pannolino) ed io che ero sempre all’erta. Anche adesso che ha tre anni dorme come un ghiro ma appena si sveglia e piagnucola oppure mi chiama, mi sveglio immediatamente! Ed io che un tempo ero quella col sonno profondo 😉

  8. anche a me in ospedale e al corso preparto hanno sempre detto ciuccio dopo i 40 giorni, ma solo perche’ il bambino puo’ essere confuso nell’allattamento, quando poi l’allattamento e’ ben avviato, anche a me hanno detto che i lciuccio aiuta a prevenire la sids. sol oche se poi glielo dai dopo 40 giorni non lo vogliono piu’!
    io dopo 2 settimane gliel’ho dato, non ce la facevo piu’, quello non era allattamento a richiesta, era continuato 24 ore su 24, per il 1° mese e’ stato cosi’. per i primi 2 mesi allattamento ogni 3 ore era un’utopia. quindi gliel’ho dato, l’ha preso subito, e anche la tetta e anche il bibe con la tisana di finocchio per le coliche, prendeva tutto…bastava ciucciare!

  9. Anche dove ho partorito io erano contrari al ciuccio prima dei 40 giorni, ma chissà perchè, quando i medici o le ostetriche dovevano visitarlo e piangeva, dal nulla si materializzava magicamente il mini ciuccio in bocca….

  10. questa era una mia grande paura quando è nato mio figlio…poi quando sei in gravidanza le senti tutte!!!! comunque provero’ a cercare il kit in farmacia..mi piacerebbe tanto partecipare!!!

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