I bambini che cominciano a nuotare molto presto, poi, hanno persino uno sviluppo precoce dell’intelligenza motoria con una evoluzione intellettiva più rapida e superiore alla norma.
Fior di studi lo hanno dimostrato. Parola di Manuela Giletto l’esperta in materia che dirige a Verona il Centro studi Acqua amica e la Scuola nazionale di educazione acquatica infantile.
La didattica natatoria attuata, ha sottolineato la Giletto, si basa sul metodo sensoriale: neonati e piccolissimi vanno in acqua accompagnati da genitori e insegnanti.
E nella maggior parte dei casi si può ottenere l’autonomia natatoria anche sotto il primo anno di età, “importante aspetto preventivo alla mortalità infantile per annegamento”: la didattica natatoria ripristina nei bambini, anche di pochi mesi, il riflesso di apnea e fornisce loro le capacità necessarie per risalire in superficie, conducendo i piccoli alla capacità di porsi in galleggiamento supino per il rifornimento di aria (oltre che insegnargli ad raggiungere un appoggio vicino).
Ma i benefici non finiscono qua.
Per i neonati il rapporto con l’acqua è un vero toccasana sia dal punto di vista fisico (respiratorio e cardiocircolatorio, per esempio) che dal punto di vista intellettivo e, più in generale, del benessere psicofisico.
Certo, bisogna assicurarsi, prima di iscrivere un neonato al corso, che il centro sia adeguatamente attrezzato, che gli operatori siano formati a dovere, che ci sia sicurezza, igiene e condizioni complessivamente ambientali tali da dare il massimo comfort ai piccoli delfini. Ma se avete la possibilità, portate i vostri piccoli in piscina!
Io, sigh!, lo ammetto, non l’ho mai fatto.
Il perchè è semplice: spesso questi corsi sono fissati in orario lavorativo, tipo al mattino, oppure nelle prime ore del pomeriggio. E fisicamente non riesco.
Ci sono anche quelli organizzati il sabato mattina. Ma il week end sono gli unici giorni in cui possiamo stare tutti e quattro allegramente insieme e spesso, salute e meteo permettendo, andiamo a fare delle belle passeggiate!
Il secondo motivo per cui non li ho mai portati è il timore di raffreddoroni!
Siccome i miei piccoli sono già cagionevoli di salute e stanno tutto l’inverno con la candela al naso, per paura di non peggiorare una situazione già delicata di suo, gli ho evitato la piscina!
Paure folli di mamma tardona? (Così come dice mio marito?). Forse! Ma conto di fargli fare dei corsi estivi a mare la prossima estate!