La Tata ha detto che ai bambini va detta sempre la verità con tranquillità e serenità.
I piccoli devono avere delle risposte alle loro domande. Ma bisogna prestare attenzione alla terminologia, deve essere adatta alla loro età. La cosa da non fare, però, è incuriosirlo. Non devono essere i genitori a metterlo in una situazione di soggezione. Non bisogna andare oltre, ma limitarsi di rispondere alle loro domande.
Un’altra domanda arriva da una nonna che quando ha in casa la nipotina e le chiede di rimettere a posto i giochi, lei le risponde dicendo che non è Carola, ma Tessy.
Quindi si inventa un’altra personalità pur di non obbedire.
La tata ha consigliato alla nonna di rigirare la richiesta in positivo, in modo che alla bambina non sembri un ordine, ma una richiesta di aiuto.
Mai dire: “Rimetti a posto i giochi”. Ma: “Per favore cara mi aiuteresti a rimettere in ordine i giochi?”.
La risposta della piccola sarà sicuramente diversa!
Il terzo e ultimo quesito è posto da una mamma di un bimbo di quattro anni e mezzo molto preoccupata perché il suo bambino, figlio unico, a casa è molto dolce e tranquillo, a scuola invece sta diventando violento. Dà schiaffi e pugni ai compagni anche senza motivo.
Evidentemente il bambino ha poca familiarità con gli altri coetanei e non sa bene come ci si comporti con loro.
Ma questa è una cosa di si dovrebbe occupare la scuola organizzando giochi interattivi ad hoc.
La mamma, invece, potrebbe invitare i compagni a casa per farli giocare un po’ insieme e, visto che si tratta di figlio unico, potrebbe… viziarlo di meno.
“Bisogna abituare i bambini alla condivisione”.
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