Io i farmaci, da quando in casa ci sono i nani, li ho spostati in alto, molto in alto, in pratica arriveranno a prenderli a 18 anni! Ma i detersivi sono rimasti sotto il lavello della cucina. Non saprei dove altro metterli. Come dire: predico bene e razzolo male. 🙁
Eppure tra gli incidenti domestici più comuni che riguardano i bimbi ci sono proprio i farmaci, i detersivi e gli altri prodotti per la casa inghiottiti per gioco o per errore.
E, ahinoi, queste brutte cose accadono soprattutto quando siamo indaffarati nella preparazione del pranzo e della cena e quindi per alcuni istanti perdiamo di vista i piccoli.
Non vi voglio terrorizzare, ma i numeri sono impressionanti. Pensate che al Centro antiveleni (Cav) di Milano con sede all’ospedale Niguarda, ogni anno arrivano 60 mila richieste di aiuto per intossicazione accidentale di medicinali o di prodotti per l’igiene domestica: quasi 200 al giorno in un solo ospedale, immaginate in tutta Italia!
E purtroppo il fenomeno è in crescita!
L’ingestione di prodotti tossici si verificano in prevalentemente in due ambiti casalinghi, scrivono dal Cav: bagno e la cucina. E si verificano nella maggior parte dei casi intorno alle 12 e alle 20, orari in cui tende a calare l’attenzione dei genitori.
Ma se dovesse accadere (e speriamo sempre di no!), come ci dobbiamo comportare?
In questi casi, avvertono gli esperti, il nemico numero uno è il panico, da evitare assolutamente (facile a dirsi…).
E’ sconsigliato anche provocare il vomito che potrebbe aggravare la situazione, o far bere del latte che potrebbe facilitare l’assorbimento della sostanza e ritardare la diagnosi.
Il primo consiglio e’ invece quello di contattare il Pronto soccorso del Cav più vicino, chiamando il 118 se non lo si conosce.
Prima di telefonare o di presentarsi in ospedale è importante conoscere il nome della sostanza o del prodotto responsabile dell’intossicazione (meglio ancora portare con sè la confezione); la dose assunta presunta (la tossicità di molte sostanze dipende dalla dose bisogna, quindi scoprire la quantità che manca dal contenitore); la via di contatto (ingestione, inalazione, contatto epidermico, oculare o altro).
E ora arriva la “lavata di capo”:
“I motivi dell’intossicazione sono legati a situazioni-tipo che si ripropongono costantemente, dicono gli esperti. Innanzitutto, i prodotti sono a portata di mano: troppo spesso prodotti tossici, infiammabili e irritanti sono facilmente reperibili dai bambini in mobili posti a terra. Un classico è il mobile sotto il lavello della cucina, facilmente accessibile anche per i più piccini che ancora non camminano”.
Hanno fatto appunto il mio esempio! Sigh!
Sapete che vi dico? Ora cerco il numero del Cav più vicino a casa mia e lo inserisco nella rubrica di casa. Spero di non dover mai chiamare se non per fare una chiacchierata o magari una intervista all’operatore :o. Ma se proprio mi dovesse servire… almeno non devo perdere tempo prezioso a cercarlo!