Negli Usa un bimbo vende i suoi disegni per pagarsi le cure mediche…

Un bambino americano malato di leucemia ha venduto i suoi disegni per raccogliere fondi e pagarsi le cure. Aidan Reed, di soli cinque anni, ha racimolato ben 30mila dollari. Non tantissimi, ma sufficienti per sostenere i trattamenti ospedalieri. Ho letto questa notizia sul Tgcom e ho deciso di riproporvela.

I suoi genitori per far fronte alle spese avevano messo in vendita la loro casa. Ma poi hanno bloccato la trattativa grazie all’idea di vendere i lavori del loro bimbo.

Una passione per il disegno e per i mostriciattoli. Il piccolo artista abbozzava i suoi capolavori durante i trattamenti di chemioterapia. Ne ha realizzati oltre 3mila.
Ora Aidan ha davanti a sé un bel futuro di artista. Perché di futuro si può parlare visto che per i medici il tasso di guarigione è del 90%.

Su questa notizia non c’è tanto da dire o da commentare. Solo una cosa: per fortuna che in Italia abbiamo un Servizio Sanitario Nazionale, che per quanto criticabile, almeno non mette le famiglie sul lastrico per pagare le cure! In quei momenti ci sono già troppi problemi da affrontare per pensare anche a quelli economici.

Quando si parla di malattie così brutte che colpiscono i bambini, però, mi viene sempre il magone.

Io ho ricoverato solo una volta Marco per tonsillite acuta. Aveva poco più di un anno. E’ stata la settimana più lunga della mia vita e forse quella che mi ha fatto stare peggio. Ho visto tante famiglie disperate, ma piene di fiducia e coraggiose. Tanti bimbi che avevano problemi seri, ma con tanta voglia di superarli.
E tanta gente che faceva volontariato e che era lì per dare conforto e portare un po’ di spensieratezza e allegria a genitori e figli.

Quando siamo tornati a casa, dopo una settimana, Marco stava benissimo, ma io continuavo a pensare a quei piccoli.

Lo dico con sconforto ma sinceramente: io non riuscirei a lavorare in quei posti e neppure a fare volontariato. Ci starei troppo male. Il mio cuore non sopporterebbe tanta sofferenza. Ma ammiro tantissimo chi lo fa.

Però mi sono ripromessa una cosa: quando i miei nani non giocheranno più con quella quantità infinita di giocattoli che hanno, prenderò un bel cartone li metterò dentro e li porterò lì, in quell’ospedale dove c’era una bella sala giochi per rallegrare e divertire quei bimbi in attesa di guarigione!

9 risposte a “Negli Usa un bimbo vende i suoi disegni per pagarsi le cure mediche…

  1. Quando ho letto l’articolo mi sono venuti i lacrimoni agli occhi.
    Pensate ad un bimbo di 5 anni che dovrebbe avere in mente solo il gioco ed il proprio piccolo mondo di sogni e si trova ad affrontare una malattia così grave. Pensate ai genitori che si trovano ad affrontare una cosa del genere… credo che ognuno di noi darebbe la vita in cambio di quella dei propri figli! Penso a quei poveri genitori ed agli sforzi che erano disposti a fare per pagare le cure e poi penso alla provvidenza che ha illuminato quel bambino.. Forse avrà sentito i genitori in crisi per affrontare le spese.. o chissà..fatto sta che lui con la sua idea ha voluto aiutare i prori genitori e ci è riuscito. Questo può essere anche uno spunto di riflessione per farci capire che quando i nostri cuccioli stanno facendo qualcosa che per noi sembra un gioco per loro è qualcosa di più…non sottovalutiamoli solo perchè sono bambini. E’ bello ogni tanto leggere queste notizie, danno gioia e speranza.

  2. Ciao, avevo letto l’articolo, penso sia orribile avere il proprio cucciolo/a ricoverato in ospedale. mia figlia è stata ricoverata a due anni a cavallo con la festività del 1 Maggio , avevo preso anche le ferie e poi per un’infezione alle vie urinarie, siamo stati 3 gg dentro e due puntore al gg che brutti ricordi. Spero che i genitori affrontino bene questa situazione, anche grazie ai soldi che il piccolo sta facendo, non ho mai capito perchè in America tutto è a carico delle famiglie. per il 5*1000 lo devolverò alla ricerca sulla celiachia.

  3. infatti caterina questo è un caso a se per fortuna e speriamo che riescano a raccogliere i soldi necessari…….per i soldi del 5*1000 io cerco di darli ad associazioni che conosco e sono diversi anni che li devolvo ad una casa famiglia della zona che conosco molto bene

  4. Grazie, è proprio una brutta storia. I genitori che speculano sulla vita dei propri figli …mammamia è difficile anche da credersi. Secondo me la cosa più brutta è che storie di questo tipo fanno perdere fiducia alle persone e così anche quando arrivano casi veri, la gente è un po’ restia a dare una mano e soprattutto denaro. E’ come la storia di “al lupo, al lupo”. Ma, per quanto difficile, non dobbiamo generalizzare.
    Io per esempio ero indecisa a chi dare il 5X1000 del 730. Avevo pensato alle associazioni che aiutano i bambini nel mondo. Una mia amica mi ha detto: “E’ come buttare i tuoi soldi fuori dalla finestra. Si perde tutto in burocrazia e ai bambini non arriva nulla”. Sarà vero? Non so. Ma io li ho dati comunque ai piccoli più bisognosi. Speriamo gli arrivi qualcosa….
    Per tornare in tema… questo bambino però ha solo venduto i suoi capolavori, non ha chiesto soldi in giro. Mi sembra un caso a se’… o no?

  5. non so se ti è mai capitato di vedere in tv una bambina affetta da una rara malattia che pubblicizzava il suo libro dicendo che doveva fare delle cure molto costose in america, da quanto ho capito gli è stato fatto credere di stare male più del dovuto la mamma ha raccolto più di 150000 euro la madre è in galera e lei è stata accolta da una comunità perchè sotto choc…..l’avevo vista talmente tante volte in tv che mi avevea toccato il cuore

  6. l’avevo letto e mi si stringe il cuore …..e poi penso a quella simpatica mamma di Adelaide (penso che tutti sappiano) che è riuscita a speculare con la vita della figlia e mi viene una rabbia..scusate lo sfogo ma questa cosa non mi è andata giù

  7. il mio cucciolo è stato ricoverato due volte,la prima era un pò più seria,la seconda meno,ma niente in confronto a quello che devono affrontare i bimbi di questo articolo! anche a me viene il magone a pensarci… e comunque mi fanno una rabbia le persone che per un mal di gola del nipote (come nel mio caso) fanno na tragedia quando ci sono famiglie coraggiose che combattono con sti mali…non c’è rispetto del dolore vero! viva la vita,si dovrebbe pensare sempre…secondo me!

  8. Il sistema sanitario in America è parecchio squilibrato, non si possono accollare certe spese mediche ai genitori quando non si hanno polizze sanitarie che le coprono (se esistono poi, perché magari non è che tutti propongono quella copertura). Io in ospedale sono stata solo un paio di giorni quando sono stata operata a un occhio per il famoso “occhio pigro”, ricordo ancora parecchie cose, anche se non avevo nemmeno 6 anni.

    Non è una situazione facile essere in ospedale, né se sei ricoverato da adulto, né se lo sei da bambino…

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