Gli esperti parlano di una particolare connessione di fattori stagionali e ambientali.
Una cosa è certa: la celiachia è una delle malattie autoimmuni più diffuse nell’infanzia.
Eppure, è una mia sensazione, fino a qualche anno fa se ne sentiva parlare poco e chi aveva questo tipo di problema era costretto ad andare nelle farmacie per acquistare gli alimenti.
Negli ultimi anni, invece, c’è stata una maggiore sensibilizzazione verso questo tema, tanto che anche i supermarket, le pizzerie, le gelaterie, i ristoranti e persino le mense scolastiche si sono adeguati.
Ma può essere vera una relazione così forte tra data di nascita e malattia? Secondo i ricercatori statunitensi la risposta è “sì”.
Lo studio è stato condotto su piccoli nati in Massachussetts e ha coinvolto 382 giovani pazienti con malattia celiaca confermata da una biopsia. Ancora oggi l’esatta causa della patologia è ignota, ma potenziali fattori scatenanti includono l’introduzione del glutine nella dieta del neonato e alcune infezioni virali nel primo anno di vita.
Secondo i ricercatori, anche la stagione della nascita avrebbe un ruolo, dal momento che normalmente i bimbi iniziano a mangiare biscottini, pappe e alimenti con glutine intorno ai 6 mesi di vita, cosa che per i piccini nati in primavera e in estate coincide con l’inizio della stagione fredda.
Per verificare il legame tra stagioni e malattia, il team diretto da Pornthep Tanpowpong ha esaminato un gruppo di bimbi e ragazzi che avevano ricevuto la diagnosi tra gli 11 mesi e i 19 anni. Tra i più grandicelli (15-19 anni) non è stato rilevato un legame particolare tra periodo del compleanno e malattia. Mentre nei 317 bimbi sotto i 15 anni il 57% era nato proprio in primavera o in estate (da marzo ad agosto).
Cosa ci suggerisce questo studio?
Secondo gli esperti potrebbe portare a ripensare al momento migliore per introdurre i cereali e altri alimenti che contengono il glutine nella dieta dei neonati. Forse anche attendere e programmare uno svezzamento un po’ più specifico potrebbe essere un buon inizio.