Il cellulare per i ragazzi è come il “cordone ombelicale”, senza vanno nel panico!

L’altro giorno ho pubblicato un post sulla proposta di vietare i cellulari a scuola. Mi sono divertita molto leggendo i vostri commenti. Molti di voi si sono detti decisi a non concedere il telefonino ai bambini-ragazzini per lungo, lungo tempo.
Altri genitori, con figli in età adolescenziale, invece, hanno detto che è quasi impossibile privare i ragazzi di questi apparecchi perché si sentirebbero esclusi dal loro gruppo. E che quindi, pur controvoglia, hanno dovuto cedere alle loro incessanti richieste e quindi comprare il “famigerato” cellulare.

Stamattina ho trovato questa agenzia che pare dare ragione proprio a questi ultimi. Leggete un po’ che sta succedendo ai ragazzi cosiddetti “nativi digitali”. In pratica è già scattato l’allarme per “dipendenza da cellulare”. Ed è un S.O.S. molto serio!

Quando non possono contare sul loro telefonino, più di 9 ragazzi su 10 entrano letteralmente in panico. Si sentono stressati, demotivati e temono di perdere i contatti con gli amici. Una vera e propria ‘sindrome di astinenza’, simile a quella che scatta per chi vive connesso a pc e Internet.

A fotografare il fenomeno e’ un’indagine condotta a Taiwan dalla King Car Education Foundation, su un campione di 2.141 studenti.

Quasi il 100% dei ragazzi delle scuole superiori o dell’università possiede un proprio cellulare, contro il 45% degli studenti della scuola primaria. Ma la ricerca rileva che il telefonino causa nei giovanissimi proprietari livelli d’ansia anormali. In generale, il 93% dei ragazzi intervistati confessa di sentirsi inquieto o addirittura “in panico” quando non può usare il cellulare, perchè l’ha dimenticato o magari la batteria è scarica. Non solo. I nuovi adolescenti si sentono angosciati se il telefonino non suona o quando non c’e’ campo.Immaginando una vita senza cellulare, più di uno su 3 (33,7%) dice che si sentirebbe annoiato e quasi uno su 5 (19,3%) avrebbe paura della solitudine, di perdere i contatti con gli amici e di trovarsi isolato.

L’uso del telefono cellulare è diventato per i teenager una necessità quotidiana“, un elemento di vitale importanza, spiega Chan-Chi-feng del National Taiwan University Hospital. Nell’era degli smartphone, il telefonino è diventato quasi un ‘cordone ombelicale’ e “ciò ha effetti sia positivi sia negativi sulla salute”, sottolinea l’esperto, anche se i possibili danni “non sono così immediati da comprendere come quelli della dipendenza dal pc o dal web”. I ragazzi dovrebbero fare piu’ attenzione e utilizzare il cellulare “in un modo sano”, esorta Tseng Ching-yun, segretario generale della Fondazione che ha firmato la ricerca. Non dovrebbero permettere, dice, che il telefonino comprometta la loro salute o il rendimento scolastico.

9 risposte a “Il cellulare per i ragazzi è come il “cordone ombelicale”, senza vanno nel panico!

  1. Recentemente abbiamo visto nella cronaca che nonstante un bambina sia dotata di cellulare al seguito e che il tragitto da fare a piedi fosse relativamente breve sia sparita per tre mesi e poi ritrovata purtroppo morta ( Yara Gambirasio). Questo mi fa capire una cosa. Il cell. a volte non salva la vita. E’ solamente una sicurezza per i genitori che credono di poter rintracciare i figli in qualsiasi momento. Per quanto riguarda l’adeguarsi agli altri, siamo sicuri di voler trasmettere ai nostri figli il messaggio che per non sentirsi emarginati dal gruppo bisogna possedere un cellulare o vestire in un determinato modo. Vogliamo veramente fargli pensare che il gruppo è più importante dell’individualità. Se viene emarginato dai suoi “amici” perchè non ha il cell ultimo modello o non veste con abiti che costano una fortuna in realtà forse non sono veri amici. L’amico è quello che non ti giudica per un paio di scarpe o il cell, ma è la persona che ti conosce e capisce e ti vuole bene anche senza cellulare. Credo che bisogna far capire questo ai nostri figli, e non porci il problema di comprare il cell e se si a che età. Io purtroppo, per lavoro, devo essere sempre rintracciabile e quindi devo portare sempre il cell. Ma la volete sapere una cosa, quelle rare volte che lo dimentico ho come avuto un senso di liberazione. Mi sono goduta quel momento.

  2. Anch’io sono cresciuta in un epoca di Timberland, Moncler ecc, ma per ovvie ragioni economiche non li ho mai posseduti, al massimo roba taroccata. Ma mi andava bene così: “putost che nient l’è mej putost”. Molte volte proprio questa condizione di privazione fa sì che il genitore conceda ai figli quello che non ha potuto avere prima di lui, come per una sorta di legge di compensazione. In pratica questi genitori vivono di luce riflessa non pensando che, così facendo, rischiano di ritrovarsi per le mani una bomba ad orologeria. Intendiamoci, ci sono ragazzi che, pur avendo di tutto e di più, hanno la fortuna di avere genitori con gli attributi e che sono in grado anche di educarli bene, ma purtroppo la stragrande maggioranza dei ragazzini di oggi pensa che tutto sia dovuto. E’ anche vero che non esiste il genitore perfetto, tutti facciamo degli errori. Sappiamo che per essere dei buoni genitori è necessario usare il bastone e la carota. Nel momento in cui neghi qualcosa ai tuoi figli ti senti la persona più cattiva del mondo, ma quando poi sulla lunga distanza vengono fuori i risultati ti guardi indietro soddisfatto e ti dici che in fondo ne è valsa la pena.

  3. @ Eli: Ecco secondo me il problema è questo. Invece di dire “Starei malissimo all’idea che mio figlio si possa trovare in quella situazione”, dovresti pensare che il figlio lo educhi tu, non la massa di persone che lui frequenta.

    Non è che dando Levi’s, Richmond o quant’altro tuo figlio impara a gestire se stesso… Sarò fatta male io, ma se i genitori dovessero dar retta a tutto quello che vuole un figlio (vestiti firmati, computer, telefonino, occhiali da sole fighi eccetera) ci vorrebbe lo stipendio di Bill Gates ogni mese. E verrebbero su convinti che per essere se stessi basta confondersi col branco.

    Parlo ancora da figlia, è vero, ma io non ho avuto per niente quello che i miei amici avevano (jeans firmati, piercing, motorini, discoteche a 17 anni il sabato sera) e sono venuta su cmq bene e senza grossi traumi.

    Secondo me si parte dal presupposto che i figli siano deboli e che senza aiuti non riescano a cavarsela (l’aiuto in questo caso è dare il più possibile cose firmate per farli stare al pari con gli altri).

  4. Ciao a tutti, mi inserisco in questa conversazione che mi interessa molto, ho due bambini e il più grande ha già o solo 9 anni…
    alcuni suoi compagni di classe (ma pochi) hanno già iniziato a portare a scuola il cellulare ma si tratta di bambini, in particolare due, che dopo scuola vanno a casa dei nonni da soli e quindi credo che i genitori gliel’abbiano dato solo per essere sicuri che quando escono da scuola vadano diretti a casa dei nonni, per poterli rintracciare senza problemi, e per dargli la possibilità di chiamare qualcuno in caso di necessità.
    Quando ho parlato con mio figlio mi ha detto che in classe le maestre fanno tenere i telefonini dentro lo zaino e spenti.
    Devo dire che al momento io non ho necessità di dare a mio figlio il telefono, ma ansiosa come sono anche quando sono andati in gita avrei tanto voluto che ce l’avesse, anche solo per chiedere se erano arrivati, o cosa stavano facendo o se si stavano divertendo, ma mi chiedo se fossi stata io nei suoi panni, bambina in gita con tutti i miei amici e mia mamma mi avesse chiamato durante i giochi o il pranzo al sacco sarei stata contenta? o sraebbe stata una scocciatura?
    Anche io come eli e claudia quando so che non ho abbastanza batteria o che sono in un posto dove non prende sono un po’ in ansia.. l’ansia mi passa se sono insieme ai miei bambini, siamo tutti insieme ed ho la situazione sotto controllo. ma mi spaventa pensare a quando non sarà più così quando mio figlio uscirà da solo con gli amici, e allora altro che cellulare in quel momento vorrei la WEB CAM!!!

  5. x claudia…io ho un bimbo di 4 anni quindi il “problema”del vestire firmato è ancora lontano ma immagino già quando andrà a scuola,anche noi non ci vestiamo firmato ma credo che purtroppo oggi giorno se non segui la massa vieni emarginato…è sbagliatissimo come concetto ma starei malissimo al pensiero che mio figlio possa trovarsi in una situazione del genere,finchè possibile ovviamente lo accontenterei.

  6. x eli, anche a me è successa la stessa esperienza…incredibile!!! Ma penso che buona parte di noi, se facesse un viaggio in dietro nel tempo, non riuscirebbe a sopravvivere senza determinate cose…siamo figli del tempo e del benessere, ed anche i nostri figli purtroppo ne sono vittima!!!
    Mio figlio di 11 anni, come dice giustissimamente mimi, fonda la propria identità sul possedere e sull’apparire…SBAGLIATO!!!! e sapeste che lotte per farglielo capire…e non si può dire che non abbia l’esempio in casa. Siamo una famiglia modesta, non vestiamo firmato, abbiamo il “necessario” ma lui purtroppo è bombardato da un sacco di messaggi esterni ed è dura remare contro!!! Come fare??? Mah…..spero che crescendo lo capisca perchè io non so più cosa fare

  7. Ciao!a pensarci bene la notizia lascia sgomenti ma è il prezzo da pagare per la tecnologia che avanza credo…io non sono più una ragazzina (31 anni :-)) e ad essere sincera mi è capitato qualche volta di dimenticare il cell a casa e in effetti avevo un senso di smarrimento e ansia,se fosse successo qualcosa a me o a qualcuno vicino a me come avrei fatto?è assurdo lo so ma il cellulare è un’ancora di salvezza in caso di bisogno…ok un tempo non c’era ma ora che c’è è difficile farme a meno.

  8. Ma che mondo stiamo preparando ai nostri piccoli???
    Tutte queste ansie, saranno dovute alla mancanza di problemi più seri?!? e meno male!
    Che dire.. chi vivrà, vedrà! Spero solo di crescere mia figlia con il maggior equilibrio possibile.
    Mi chiedo come mai dei ragazzi dovrebbero avere così poca auto-stima e sicurezza da aver necessità di avere un’ancora di salvezza nel cellulare.

  9. L’altra settimana a Le Iene, hanno fatto un esperimento: 15 giorni senza cellulare/Facebook e pc per alcuni ragazzi volontari di una scuola superiore. Solo 7 mi pare hanno accettato.

    Beh alcuni hanno reagito bene, altri hanno detto che stavano lì e non sapevano che fare, si annoiavano!

    In compenso, però, l’udito dei ragazzi, dopo 15 giorni senza IPad nelle orecchie, è migliorato parecchio.

    I ragazzi si sentono esclusi da tutto, anche se non hanno internet… è nella natura di “adolescenti nel branco”: se non hanno il motorino, il fidanzato, se non fanno sesso, se non vanno in discoteca, se non hanno il cellulare, il piercing eccetera come tutti i loro amici, si sentono inadeguati. Fondano la loro identità su quello che hanno e non hanno.

    Sta ai genitori insegnare che si campa anche senza cellulare e internet… Io vedo il fratello del mio ragazzo: bravo a scuola ma ragazzi, quando entra a casa si appiccica a FB… Fortuna che esce pure e sa divertirsi senza pc, sennò era grave…

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