Viva la Mamma

Mamme in attesa attente a ciò che mangiate, ne va della salute dei vostri pargoli in futuro

Appena ho letto questa agenzia ho pensato: “Uff, non se ne può più, è sempre colpa della mamma, anche i chili di troppo dei bimbi da grandi!”. Vada per i mille sensi di colpa che ci facciamo per ogni cosa, vada per tutte le colpe che ci attribuiamo per ogni cosa che non va nei nostri bimbi, ma attribuire alla mamma in dolce attesa anche la responsabilità dell’obesità del bambino alle elementari, francamente mi sembrava un po’ eccessivo. Eppure mi sono dovuta ricredere perché è proprio ciò che è emerso da uno studio internazionale coordinato dall’University of Southampton (Gb), che sarà pubblicato su ‘Diabetes‘.

Lo studio in pratica ha dimostrato che se un bimbo alle elementari è troppo grasso la colpa è della mamma, o meglio delle abitudini che aveva ai tempi della gravidanza.
La dieta seguita da una donna in attesa può, infatti, alterare il Dna del suo bambino e aumentare il rischio che, anni dopo, soffra di obesità.

Sembra incredibile vero?

Nel mirino dei ricercatori, l’effetto di un menù materno ricco di carboidrati sul Dna del feto. L’indagine mostra che i bambini con queste alterazioni genetiche sono più grassi. Insomma, il vecchio adagio che consigliava alle mamme in attesa di ‘mangiare per due’ sembra proprio controproducente per la salute e la linea di madre e figlio. In pratica, e’ come se il piccolo utilizzasse le indicazioni che gli arrivano dalla dieta materna per prevedere in che tipo di ambiente si troverà a vivere, adattando in questo senso il suo Dna.

Studi sugli animali hanno dimostrato che i cambiamenti nella dieta possono modificare la funzione dei geni. Un’interazione di grande interesse per i ricercatori. In questo studio, gli scienziati hanno prelevato campioni dal cordone ombelicale cercando ‘marker epigenetici’. L’analisi ha poi mostrato che madri con le diete ricche
di carboidrati avevano figli con questi marcatori nel Dna. Il team ha poi evidenziato un forte legame tra i marker nel mirino e l’obesità dei bambini all’età di sei e nove anni. Secondo Keith Godfrey, che ha condotto lo studio, la cosa davvero sorprendente è che la dieta materna spiega circa un quarto della differenza di grasso nei bambini dai sei ai nove anni dopo la nascita.

La dieta materna, secondo lo studio, ha un effetto “molto superiore”, ad esempio, a quello del peso alla nascita e non dipende dalla linea materna. Insomma, non sono i chili di troppo della mamma a creare queste alterazioni nel Dna del feto, ma ciò che mangia nei nove mesi. I cambiamenti sono stati rilevati, in particolare, nel gene RXRA.

Secondo Godfrey la scoperta è molto interessante, ed evidenzia l’importanza di indicazioni alimentari per le donne in attesa. “Tutte quelle che restano incinta ricevono consigli sulla dieta” da seguire, “ma questo aspetto non è sempre al top nell’agenda dei medici. Lo studio suggerisce che le future mamme dovrebbero seguire i consigli, dal momento che questo aspetto può avere effetti a lungo termine
sulla salute futura del bambino”.

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