In genere siamo così presi dai nostri problemi quotidiani, che sono già tanti, che spesso ignoriamo ciò che è lontano da noi, o comunque ci sembra distante. Eppure basterebbe veramente poco per salvare questi piccoli innocenti dalle malattie legate alla povertà, alla malnutrizione e alla mancanza d’acqua pulita.
World Vision Italia, l’onlus impegnata nel sostegno a distanza dei bambini, nel primo rapporto mondiale sulla salute materno infantile ha fotografato questa ‘tragedia silenziosa’ e presenterà i risultati in occasione del lancio della campagna “Child Health Now: la salute è dei bambini. Non lavartene le mani“, al via da lunedì.
I dati diffusi da Word Vision parlano chiaro. Il 45% dei bambini nei Paesi in via di sviluppo muore per complicazioni e infezioni neonatali, polmonite, disidratazione e malaria; circa due terzi di questi bambini si potrebbero salvare con semplici interventi, come una migliore nutrizione o la presenza di operatori sanitari qualificati al momento della nascita.
L’impegno della campagna è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e i capi di Stato e di governo affinché
Questo vale sia per 18 dei 30 Paesi ad alta mortalità infantile che spendono meno del 10% del proprio bilancio pubblico per la salute, sia per i Paesi più ricchi, chiamati ad aumentare i fondi per la sanità da 16 a 42,5 miliardi annui.
Acqua potabile, zanzariere, alimentazione adeguata, medici qualificati e vaccini sono i campi in cui è necessario
investire per salvare la vita di milioni di bambini. Ma non basta incrementare la spesa sanitaria: per le nazioni povere è fondamentale anche sensibilizzare e informare i cittadini sulle norme igieniche basilari e promuovere l’informazione medica di base.
In questo modo, si legge nel rapporto, si può prevenire la morte di 2 milioni e mezzo di bambini ogni anno.