Alla scuola materna dove va Marco le maestre hanno realizzato con i bambini dei piccoli lavoretti e gli hanno anche insegnato una specie di poesia.
Ieri sera il mio grande nano in un momento di slancio di intimità mi ha confidato questo straordinario segreto da non svelare al papà: mi ha detto qual è il lavoretto che ha preparato. Ovviamente essendo un segreto, e siccome mio marito di tanto in tanto dà una sbirciatina al blog, non ve lo posso rivelare (le promesse vanno mantenute!). Ma non è finita qui, Marco mi ha anche recitato questa specie di poesia che ricordava più o meno a metà.
La scena era sul ridicolo andante: lui davanti a me in piedi, io con un sorriso da ebete stampato in faccia e i lacrimosi che grondavano sul viso.
Era la prima volta che lo sentivo recitare con tanta enfasi e impegno una poesia che neppure ricordava. Avrà ripetuto 10 volte la stessa frase. Ma era bellissimo!
Mi ha chiesto: “Mamma perché piangi?”. Gli ho risposto: “Perché mi rendi meravigliosamente felice”.
E lui: “Ma non si piange solo quando ti fai male o quando sei triste?”.
E io: “No amore, anche quando si è immensamente felici”.
Non mi sembrava tanto convinto…
Detto questo, per sabato mi piacerebbe fare una sorpresa al babbo… ma non mi viene in mente nulla.
Vada pure per la colazione “abbondante” corredata di zeppole e accompagnata dalla poesia di Marco. E poi?
Accetto proposte!