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Tosse? No ai mucolitici nei bambini piccoli

Tosse e raffreddore, si sa, sono i malanni tipici della stagione invernale. Ma cosa possiamo fare quando ad avere il naso chiuso sono i bimbi più piccoli?
Intanto iniziamo con il dire cosa non bisogna fare: somministrare farmaci mucolitici al di sotto dei due anni di età. A consigliarlo è la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), in linea con la direttiva dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

La raccomadazione arriva  in seguito ad un’analisi condotta dall’AIFA sui dati di farmaco-vigilanza, nazionali e internazionali, che ha messo in luce numerosi casi di ostruzione respiratoria importante e di aggravamento di bronchiolite acuta nei bambini trattati con i mucolitici. Infatti, questi farmaci hanno la capacità di aumentare le secrezioni bronchiali favorendo l’eliminazione del muco; tuttavia i bambini al di sotto dei 2 anni, hanno difficoltà ad eliminare tali secrezioni in modo efficace attraverso la tosse. L’AIFA ha quindi adottato un provvedimento restrittivo, condiviso dalla SIPPS, per vietare l’uso dei mucolitici, per via orale e rettale, nei bambini al di sotto dei 2 anni di età.
 
Ma come deve comportarsi un genitore in caso di tosse del bambino?
I pediatri SIPPS raccomandano alcune semplici misure non farmacologiche in grado di dar sollievo al bambino: pulizia nasale con soluzione fisiologica, idratazione, ventilazione della camera, umidificazione dell’aria, eliminazione del fumo dall’ambiente domestico.
“La tosse è un sintomo di cui è importante identificare la causa prima di instaurare una terapia”, sottolinea il Dottor Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS, “a parte alcuni casi gravi, la tosse non è da considerarsi come una malattia in sè, ma come un riflesso indispensabile per la difesa dell’organismo

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