Ma che cosa è il Baby-Cooling?
“Consiste nel raffreddamento controllato a 33.5 gradi centigradi dei neonati asfittici per ridurre le richieste metaboliche del cervello. La terapia, della durata di circa 72 ore deve essere tempestiva, quindi avviata entro le prime 6 ore di vita del bambino che viene sottoposto a stretto monitoraggio delle funzioni vitali e in particolare delle funzioni cerebrali”.
Lo spiega in una nota il Bambin Gesù sottolineando che “l’ipotermia terapeutica manda, per così dire, in pensione la tradizionale incubatrice, dimostrando di essere l’unico trattamento realmente efficace nell’evitare o nel limitare il danno cerebrale”.
L’asfissia alla nascita è oggi una delle principali cause di mortalità tra i neonati, di paralisi cerebrale infantile e di ritardo psicomotorio. Danni cerebrali che possono compromettere seriamente un sereno sviluppo e che portano con sé il rischio di handicap (motori ed intellettivi) che richiedono impegnative e costose terapie di riabilitazione. Nonostante i progressi della ricerca scientifica e in particolare della rianimazione neonatale, sino all’adozione del baby-cooling non esistevano terapie in grado di prevenire o limitare il danno cerebrale.