Viva la Mamma

I bebè e la “legge della giungla”:
a 10 mesi sanno chi comanda

Chiamatelo istinto animale, chiamatelo rispetto per il capo branco o anche “legge della giungla”, fatto sta che i bambini già a 10 mesi capiscono chi comanda.
Sanno appena gattonare, a stento riescono a dire “mamma” o “papà” eppure hanno ben chiara una cosa: a dominare sono i più grandi. E così, ancora prima di aver spento la prima candelina sulla torta, i bebè sanno quale ruolo gerarchico ricoprono all’interno della famiglia. E sanno perfettamente che è “la taglia a fare la differenza” e quindi che il fratello o la sorella più grande hanno la meglio su di loro, ultimi arrivati.
Ma l’istinto della sopravvivenza li porta anche a studiare e mettere in pratica delle tecniche di rivalsa e di difesa. Tipo: se piango… mamma mi prende in braccio!

A sostenerlo sono i ricercatori della Harvard University, in uno studio che ha guadagnato le pagine della rivista ‘Science‘.
Per giungere a questo risultato, i ricercatori hanno studiato la reazione di ben 150 bimbi statunitensi tra gli 8 e i 16 mesi di età, osservando e analizzando le loro risposte di fronte a personaggi di cartoon di differenti dimensioni. In alcuni casi, i più corpulenti erano anche i più potenti, in altri casi erano i personaggi più minuti a comandare.

Ebbene, attorno ai 10 mesi, è la conclusione alla quale sono giunti gli studiosi, i piccoli mostrano di aver già compreso che sono i grandi ad aver la meglio. Il che non deve portarci ad escludere che si tratti di una dote innata. Forse ci accompagna sin dalla nascita, suggeriscono i ricercatori, ma fino a 10 mesi o giù di lì non siamo in grado di utilizzarla.

La ricerca statunitense non è la prima a rivelare che i bebè sono in realtà molto più saggi di quel che pensiamo. Precedenti studi hanno dimostrato che i bambini di sei mesi sono in grado di comprendere la differenza tra amico e nemico, suggerendo che siamo nati con un codice morale. Mentre uno studio britannico ha recentemente rilevato che i piccoli sono capaci di sognare a occhi aperti.

Tutto ciò, secondo me, è fantastico. Quanti pensieri sono racchiusi in quel sorriso a due denti! Quanta innocente malizia!
Ogni volta che guardo il mio nano piccolo mi chiedo: chissà che gli sta passando per la testa. Ma non lo saprò mai!

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