Per avere tutte le informazioni necessarie ora le future mamme e i futuri papà hanno a disposizione un intero sito curato dalla Federazione Italiana Adoces (Associazione Donatori Cellule Staminali).
L’obiettivo mi sembra dei più nobili: promuovere le donazioni solidali per incrementare il numero delle donazioni di cellule staminali emopoietiche (CSE) per i pazienti italiani e stranieri che necessitano di un trapianto e che non trovano in famiglia un donatore compatibile.
Quando aspettavo il mio primo bambino ci fu una intera lezione del corso pre-parto dedicata all’argomento. Ma alla fine delle tre ore avevo avuto informazioni confuse e frastagliate. Niente di esaustivo. Per questo motivo, avendo ancora una serie di dubbi, decisi di non donare il cordone. C’è da dire, però, che al centro di tutta la conversazione ci fu solo la “raccolta autologa ad uso privato”.
Non si parlò affatto di donazione di sangue cordonale a favore di tanti pazienti che necessitano del trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Peccato. E’ stata un’occasione persa. Anzi, due occasioni perse, visto che nel frattempo è arrivato anche il secondo bimbo.
Leggendo su questo sito, e in modo particolare la guida per i genitori, ho scoperto invece tante cose. Soprattutto che “il sangue cordonale viene facilmente raccolto dall’ostetrica durante il parto. La procedura non modifica in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al paziente”.
Ma chi è in attesa leggendo questo sito può informarsi e decidere in tutta libertà se donare o meno il cordone ombelicale, ma avendo una base di informazioni più solida.