Una domanda mica da poco, visto che in realtà i piccolini hanno praticamente tutto quello di cui hanno bisogno e, diciamocelo pure, anche il superfluo.
Un grattacapo per mamma e papà, ma anche per i nonni, gli zii, gli amici e i parenti vari. E così, alla fine, scegliere il pacco da mettere sotto l’albero diventa quasi uno stress.
In genere si parte dalla classica telefonata: “Cara, al bambino può piacere la spada fosforescente?”
E la mamma dentro di sé: “Cosa se ne farà mai di una cosa così”. Meglio una risposta diplomatica: “Non so, non me l’ha mai chiesta…!”
Oppure, altra domanda ricorrente: “Il bambino ha scritto la letterina a Babbo Natale?”.
“Sì, praticamente una lista nozze, ma è stata già tutta esaurita da tempo!”.
E così ai malcapitati non resta che fare un giro nei centri commerciali che in questo momento scoppiano di giocattoli.
Esito? La sera di Natale i bimbi si ritrovano con una montagna di nuovi giochi.
Una scena già vista tante volte: entusiasmo infinito al primo pacco ma che scema man mano fino alla quasi indifferenza per l’ultima scatola. E il giorno dopo? A parte il regalo del cuore, quello chiesto con insistenza, il resto delle cose neppure le guardano. Rimangono ammucchiate nell’angolo!
Cosa voglio dire con questo post? Non lo so neppure io. So soltanto che mi piacerebbe far arrivare ai miei bambini solo due regali, uno a testa.
Che mi piacerebbe non riempire casa di oggetti che occupano solo spazio (che tra l’altro non ho!) e che nessuno dei piccoli guarda.
Che mi piacerebbe evitare di spendere e di far spendere soldi inutilmente agli altri. Che mi piacerebbe far vivere ai miei bambini il Natale in maniera meno frivola.
Ma tanto lo so che non sarà così. E come ogni hanno mi farò e ci faremo travolgere da una inutile corsa ai regali.