Viva la mamma, ma viva soprattutto certe mamme!

Quando ero incinta speravo, immagino come tutte le mamme, che la creatura che portavo in grembo fosse sana e in salute. Avevo anche tanta paura del parto, perché è una fase delicata dove tante cose posso accadere.
E anche adesso che stanno crescendo, spero tutti i giorni, che la salute li accompagni.
Perché tanta apprensione?
Perché questa società, e lo dico con la tristezza nel cuore, non è adatta per i “diversi”. E un bambino con problemi spesso viene considerato “un peso” per la società.
Fino a che c’è la famiglia ad accudirlo si va avanti. Poi?
Da quando ho conosciuto Lena (la blogger de Il Mondo di Lena) vedo cose che prima non vedevo. O forse non volevo vedere. E sempre con più attenzione leggo il suo blog. E la ringrazio di esistere e anche di essermi amica perché mi ha aperto un mondo. Un universo prezioso.

Qualche giorno fa sul suo blog c’era un pezzo che mi ha colpito molto. Mi ha fatto pensare. L’ho letto e riletto. E sempre più mi sono immedesimata in quella mamma, in Marina Cometto, che ha dedicato la sua vita alla figlia affetta da una rara malattia.
E ora che l’età avanza si chiede: “Che sarà dopo di noi?

E aggiungo io: “Si può sperare nella morte della propria figlia come IL MEGLIO PER LEI, ed evitare così che, dopo la morte dei genitori, sprofondi nell’oblio di questa società?”

La risposta l’ha data la stessa Marina:”NO, la la morte non potrà mai essere il meglio per mia figlia dopo di noi”.

Un articolo triste? Affatto. Anzi, paradossalmente è pieno di ottimismo. Ma fa riflettere. Almeno su di me ha avuto questo effetto.

Vi invito a leggerlo. Questo il link: LA CERTEZZA DI UNA MADRE

 

15 risposte a “Viva la mamma, ma viva soprattutto certe mamme!

  1. io credo ke come tante cose sia sempre colpa degli adulti….anche per affrontare queste diversità dovremmo copiare i bambini….loro davvero non ci fanno caso………si trattano tutti nello stesso modo…finchè non “subiscono” l’influenza degli adulti, ke nel bene o nel male sono poco in grado di comportarsi con naturalezza…..
    ora per fortuna c’è una maggiore integrazione …. e io noto ke nel gioco i bimbi si integrano senza problemi anche con chi è disabile. i bimbi vedono le differenze….ma non gli interessa …. non gli crea problemi…………… purtroppo crescendo poi si peggiora!!!! dovremmo sempre cercare di imparare dai bambini!!!!!!!!!!!!!! 🙂

  2. @vale82: proprio perche’ anche io vivo gli stessi imbarazzi ho voluto capire meglio , soprattutto cosa non fare…ma ho capito che un comportamento naturale e’ sempre la miglior cosa…un sorriso senza aspettarsi necessariamente che venga ricambiato…
    Nel nostro quartiere ci sono diverse persone disabili, di vario tipo, qualcuna in sedia a rotelle anche un bimbo un po’ piu’ grande di Fede che incontriamo spesso, gli ho insegnato a non fissare le persone ma a chiedere se ha delle curiosita’ sulle persone che lo circondano…gli ho detto che siamo tutti diversi uno dall’altro ed ognuno ha le sue caratteristiche, quel bimbo purtroppo ha come diversita’ il non poter camminare e l’esprimersi un po’ male per cui ha bisogno di un aiuto maggiore da parte di chi lo circonda…quando lo incontriamo al parco di solito ci salutiamo, spesso ci fermiamo per qualche parola con la mamma , l’imbarazzo e ‘ superato giochiamo tutti a carte scoperte….la mia amica Barbara mi ha insegnato questo , per rompere il muro bisogna conoscere e conoscersi

  3. Come @CriCri molto spesso mi sento inadeguata ma non riesco a distogliere lo sguardo (attenzione nn ti giudico per questo, sia chiaro).
    Mi sembra di voler negare alle persone speciali, perchè di questo che parliamo, la stessa esistenza. Allora mi dico, ok provo a sorridere sinceramente, a fare una carezza o un abbraccio(con persone che conosco), nel mio piccolo ho la sensazione di fare bene.
    Forse ho già detto in un altro post, che all’asilo con mio figlio una bambina di quasi 3 anni si è scoperto sia autistica…sono stata molto male per lei e i suoi genitori. Avevo da un po’ notato delle cose, ma mi rifiutavo di accettarlo. Lei e mio figlio hanno cominciato il nido inisieme non avrei mai potuto girarmi dall’altra parte e cominciare ad ignorarla…ho continuato a salutarla ad aiutarla a sedersi nel banchetto quando mi sono trovata, a farle una carezza la mattina se ci incontriamo.
    Tutti i bambini, compreso mio figlio, sono divenatti con lei molto premurosi, non so cosa la maestra ha detto loro, ma sono molto naturali e hanno accettato la loro amichetta “speciale”.
    Il problema ce lo poniamo noi, i problemi li abbiamo perchè abbiamo paura di ciò che non conosciamo e questo fa parte della natura umana purtroppo.
    Sono d’accordo razionalmente con @Ginger, ma le situazioni bisogna viverle e adesso che sono mamma faccio ancora più fatica a pensare di poter fare del male ad un bambino, men che meno al mio.

    @Marina auguro tanta forza a te e a tua figlia.

  4. @SILVIAFEDE E CRICRI;anche io sono come cricri…fuggo lo sguardo non riesco, se guardo mi sembra di fissare in modo inappropriato, se offro il mio aiuto mi sento di farlo per pietà (anche se non è così ho paura sia recepito così) , se non guardo ho paura di passare per menefreghista.
    insomma, un disastro. io sono un disastro in queste circostanze. non so come comportarmi, ed è palesemente un problema mio, non loro.
    leggerò i post che mi hai consigliato, magari potranno aiutarmi a comportarmi nel modo corretto.
    io a mia figlia spiego che queste sono persone speciali, ma io non riesco poi a mettere in pratica questo comportamento.

  5. Silviafede. guarda io al prima ecografia ho pianto tantissimo di gioia ma nonostante questo se avessi saputo che c’era qualcosa che non andava non lo avrei tenuto e anche adesso se mai Dio vorrà darmi al gioia di un altro sarà la stessa cosa, io non potrei mai lasciarlo da solo tenendo conto della mia età e della età dei miei genitori anche questo sarebbe stato coraggio non credi?

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