Un viaggio alla scoperta degli abissi del mare

Marco con i delfini

Picture 1 of 28

Ci sono dei viaggi, delle gite, delle escursioni che una volta fatte e finite non lasciano traccia dentro di noi e vanno nel dimenticatoio. Ci sono, invece, altre esperienze che si guadagnano uno spazio nella nostra memoria e vengono custodite gelosamente, pronte a riaffiorare come bellissimi ricordi ad ogni occasione.
Ebbene, il weekend all’Acquario Village di Genova si è conquistato a pieno titolo e diritto un posto in quest’ultima categoria.

Ma con un’accezione (molto positiva): non è un’esperienza irripetibile, anzi. Sono certa che la rifaremo ancora tante altre volte negli anni, perché non è piaciuta solo bambini, ma anche ai “bambinoni”, ossia alla mamma e al papà dei bambini!

Non so se da queste righe trapela tutto il mio entusiasmo. Ma vi assicuro che ne è valsa davvero la pena!

Cercherò di essere il più obiettiva possibile.

L’ultima volta che siamo andati all’Acquario di Genova è stato due anni fa. E in questi due anni sono cambiate tante cose.

La novità più importante è il nuovo padiglione dei cetacei. Uno spazio davvero grande, progettato da Renzo Piano, in grado di ospitare fino a 10 delfini.
In questo momento ce ne sono sei. Meravigliosi.

In media, c’è scritto sulla guida, ci vogliono almeno due ore e mezza per visitare tutto l’acquario. Noi abbiamo superato abbondantemente la media, abbiamo impiegato sei ore. Siamo arrivati alle 10:30 e siamo usciti alle 16:30. Stanchi, ma soddisfatti.

E’ un viaggio alla scoperta degli abissi, dei segreti del mare, degli oceani e delle creature che ci vivono.
Il percorso comincia con un imponente cilindro popolato dalle murene.
Che strane creature. Sembrano masticare, masticare, masticare e invece è il loro modo di respirare!

Dopo aver fatto la conoscenza di questi sinuosi serpentoni marini, abbiamo incontrato i Lamantini (altra novità degli ultimi anni). Sono tre: due maschi e una femmina.
Una curiosità: mangiano circa 30 chili di insalata al giorno e per prendere le foglie ed avvicinarle alla bocca si aiutano con le pinne. Le usano come se fossero delle mani.
Sono veramente buffi. Sembrano i personaggi di un cartone animato e invece sono veri, verissimi!

I maschi sono longilinei e belli lunghi. Le femmine più tozze e con una bella panciona.

“Vedi cara… è scritto proprio nel libro della natura che le femmine…”

Con una bella pedata ho azzittito mio marito 🙂

“Stavi per dire… più energiche, vero?”

E lui: “Sì, proprio quello che stavo per dire!”

Non vi racconto della vasca con i piranha, né di quella con le foche.

Mi fermo un secondo su quella degli squali. Ce ne sono diversi: lo squalo violino, lo squalo sega, lo squalo grigio…

Marco: “Papà ma che cosa sega lo squalo sega? Non ci sono gli alberi nel mare! E il pesce spada può infilzare un uomo?”
Gli ha risposto Luca, con il suo vocione: “Ma che dici Marco, io me lo mangio il pesce spada!”

Da questo momento in poi pace finita: le mie due pesti hanno cominciato a litigare. Volevano entrambi la macchina fotografica per scattare le foto. Alla fine Marco ha avuto la meglio, è stato nominato fotografo ufficiale (alcune delle immagini che vedete nella gallery sono state scattate da lui). Ma ha consumato tutta la batteria (che in genere dura tre giorni) in poche ore! Ha immortalato tutto, qualsiasi cosa.
Adesso vi spiegate il perché delle nostre sei ore…

Simpaticissimi e velocissimi i pinguini. Affascinanti le meduse. Ce ne erano alcune che assomigliavano alle protesi mammarie per forma, colore, aspetto…  🙂

Vetrata dopo vetrata, siamo arrivati alla vasca tattile con le razze, un bel momento di interazione uomo-pesce.
Le razze infatti si lasciano accarezzare da grandi e piccini. Si avvicinano solo quando ne hanno voglia!

“Non state invadendo la loro privacy?”, mi ha chiesto una signora che si era fermata vicino a me.

“La privacy delle razze?”, le ho chiesto, pensando di aver capito male.

E lei, sicura di sé: “Certo, mettendo le mani in acqua violate il loro territorio”

“Ma nessuno le costringe ad avvicinarsi, lo fanno solo se ne hanno voglia”, le ho risposto. Ma la signora se ne era già andata via!
Vabbè! Siamo rimasti lì più o meno mezz’ora, ma l’unico di noi quattro che è riuscito ad accarezzare il maestro Ray di Nemo è stato mio marito.

La parte più affascinante del tour, per me, è stato quando hanno dato da mangiare ai delfini.

Il momento della pappa è abbinato a quello degli esercizi fisici. Non è uno spettacolo vero e proprio. Qui non “addestrano” i delfini, ma fanno fare loro dei movimenti mi verrebbe da definirli quasi terapeutici, che servono per farli mantenere in forma. Per i visitatori del parco, invece, è mezz’ora di puro godimento!

“Ma secondo te hanno fatto un corso di nuoto sincronizzato?” Ho chiesto a mio marito.

I delfini saltavano fuori dall’acqua tutti e sei contemporaneamente, volteggiavano nell’aria e si rituffavano in acqua esattamente nello stesso secondo. Poi si giravano di pancia in su, come se volessero le coccole e poi a turno facevano piroette. Tra un esercizio e l’altro tanti bei bocconcini di pesce.

Poi siamo scesi giù, al piano di sotto, per vedere la parte inferiore della vasca. Ed è stata un’altra bella sorpresa. C’era tanta gente seduta sulla moquette che si godeva lo spettacolo. Abbiamo fatto la stessa cosa e devo dire che è proprio rilassante. Siamo rimasti lì, seduti a contemplare queste creature per tanto tempo.

La vetrata è molto molto grande e luminosa. I delfini hanno molto spazio e sono giocherelloni. Si spintonano, si passano la palla, si toccano con la coda…

Due invece dormivano. Come faccio a saperlo?
Nuotavano in coppia, erano vicini e avevano un occhio aperto e uno chiuso. I delfini, mi ha raccontato una persona dello staff, riposano a metà, un emisfero per volta. E per non perdere il controllo sull’altra metà, si affidano ad un compagno, anche lui in stato di semiriposo!

Molti animali lo fanno, ma vederlo dal vivo, sperimentarlo, è stato bello!

Poi abbiamo visto Nemo, Dory e tutti i pesciolini della barriera corallina. I cavallucci marini e migliaia di altre specie che non vi posso raccontare perché altrimenti rischierei di scrivere un papiro lunghissimo.
“Mamma, quale pesce ti piacerebbe essere?” Mi ha chiesto Marco.

Luca ha risposto al mio posto: “La mamma è il pesce palla!”

“No, mi piacerebbe essere lo squalo Sega per tagliarti quella brutta lingua!”, ho ribattuto.

“E papà invece sarebbe un Lamantino” ha aggiunto Marco.

Io: “Un Lamantino, perché?”

E lui: “Perché mangiano tanta insalata proprio come papà!”

“E voi due? Io sono sicura che Luca sarebbe un perfetto pesce monello. E Marco il fratello del pesce monello”

Marco: “Io no, io sarei uno squalo o un piranha”

Siamo usciti dall’Acquario e siamo andati dritti dritti alla Città dei bambini. Un paradiso per loro.

Io ero stanca stremata. Mi sono seduta su una panca e a fatica mi alzavo per seguirli. Marco e Luca, invece, carichissimi.

Sono andati a lavorare prima in miniera, poi a fare dei giochi con l’acqua, poi sono andati a vedere il formicaio, e poi a fare arrampicata, e poi a fare i giochi degli specchi…

Alle sei, per fortuna mia, lo spazio chiudeva e quindi siamo dovuti andare via. Loro invece ci sarebbero rimasti ad oltranza!
Tutti in macchina, destinazione albergo. L’ho prenotato via Internet, sul lungomare di Pegli. Devo dire accogliente e fronte mare.

Quindi prima di cena siamo anche andati a tirare i sassolini in acqua. Poi un bel piatto di pasta e finalmente il letto!

Siamo piombati tutti e quattro in un dolce sonno. Alle nove e mezza di sera ronfavamo come angioletti!

Il giorno dopo?

Gita a Nervi, passeggiata nei parchi, avvistamento scoiattoli, passeggiata sul lungo mare. E poi di nuovo a Genova per visitare il “Galata, museo del mare” e il “Bigo” e ritorno a casa.

Ma per la seconda puntata… vi tocca aspettare 🙂

Purtroppo è saltata la crociera avvistamento cetacei. E’ stata solo rimandata. Quindi fra qualche settimana torneremo a Genova!

Ah… un’ultima cosa: mi sono resa conto che è veramente tramontata l’era del “Scusi, ci può scattare una foto?”

Nell’acquario erano tutti con gli smartohone, tablet e aggeggi vari a fare i selfie con i pesci! 🙂

18 risposte a “Un viaggio alla scoperta degli abissi del mare

  1. Che bello che deve essere stato! Mi hai fatto venire voglia di portarci anche i miei cuccioli…speriamo però che non si portino la canna da pesca eh eh …Luca sicuramente ne sarebbe capace !!!
    Visto che ultimamente sono “latitante” e che da domani sono a casa con i bimbi per le vacanze non so se riuscirò nei prossimi giorni a leggere il blog cosi colgo l’occasione per mandarvi un grosso abbraccio e i miei auguri di buona Pasqua…

  2. @maria anche da noi la gita all’acquario di genova resta memorabile. siamo andati una sola volta lo scorso anno nonostante i nonni vi abitino a due passi e ancora adesso la mia piccola mi chiede quando ci torniamo. a me però forse è piaciuto di più l’acquario di londra…

  3. Fantastico Maria, sono andata molti anni fa all’acquario di Genova, prima dei bambini, appena possibile voglio andarci con loro mi hai fatto venire bolgia e poi leggendo gli altri commenti penso sia davvero diventato più bello.

  4. che voglia di mare!!!
    Genova è una meta ancora da esplorare, ci andremo e a Luca sono certo che piacerà!
    grazie Maria per l’informazione!

  5. @Maria: infatti Maria, noi ci siamo stati in viagigo di nozze e ci siamo ripromessi di tornarci quando Fede sara’ un po’ piu’ grande. Abbiamo degli amici che si sono trasferiti a Melbourne e vorremmo vedere la parte dell’Australia che ci manca, ma una tappa a Sidney la rifarei proprio volentieri…e’ una citta’ meravigliosa e detto da me che amo la storia e i monumenti e’ tutto dire.
    Oggi un po’ meglio la gola e’ passata, e’ rimasto raffreddore e soprattutto tosse…spero non torni la febbre per ora oggi non ce l’ho…grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *