Nido bilingue? Non è mai troppo presto

I bambini da piccoli riescono ad imparare le lingue con una tale facilità che noi adulti ce lo sogniamo. Per loro sembra tutto così naturale.
E allora perchè non “sfruttare” questa loro capacità? Perchè non insegnargli più lingue sin da piccoli?
E’ una bella opportunità. Se i genitori non ne hanno le capacità o le possibilità un’idea potrebbe essere quella di mandare i bambini in asili nido bilingue. Sul blog “Tuttofare” c’è una intervista a Michela, mamma e insegnante madrelingua che gestisce un International Baby Club in provincia di Bologna.
Secondo la sua esperienza i bambini imparano giocando e divertendosi, senza alcuna fatica.
“Secondo il mio umile parere, dice Michela, non servono insegnanti che stanno dietro ad una scrivania e bambini seduti al banco, scrivere su una lavagna ed annoiarsi durante una lezione d’inglese anche nella scuola elementare oppure medie, ma servono insegnanti che sanno fare interagire il bambino, usando varie tecniche di insegnamento. I bambini piccoli, gli adolescenti oppure gli adulti stessi che frequentano un corso di lingua inglese si devono divertire ed interagire”.

Che ne pensate?

Negli asili è giusto mettere le telecamere?

Negli asili è giusto mettere le telecamere? O bisogna fidarsi del proprio istinto e dell’impressione che abbiamo avuto delle insegnanti?

Ne hanno discusso nel salotto di Federica Panicucci, a “Mattino 5”, Paolo Liguori (direttore del Tgcom), Samantha De Grenet, alcuni esperti come Massimiliano Frassi (presidente dell’Associazione Prometeo onlus ) e Maurizio Bossi (medico andrologo), e anche due delle mamme che hanno mandato i loro bambini all’asilo Cip e Ciop di Pistoia, il nido degli orrori.

Vi propongo tre video che riprendono i momenti salienti della discussione. Inutile dirvi che la maggior parte delle mamme ha detto di essere favorevole alle telecamere. Continua a leggere

Il momento più bello della giornata

Lo so, posso sembrare una mamma troppo “chioccia”, di quelle con la lacrima facile e l’ormone impazzito, e forse è così. Ma c’è un momento, uno solo, che si ripete ogni giorno e che mi rende particolarmente felice: il ritiro del bambino dal nido.

I “cuccioletti” sono tutti lì, uniti e seduti sulla panchina e aspettano di vedere noi mamme. E quando capiscono che siamo lì, fuori dalla porta ad aspettarli, cominciano a scalpitare.

I loro cuori battono veloci: “Sarà la mia?”. Continua a leggere