Con un bacio e un saluto il bambino non si sente tradito

Quante volte avete lasciato il vostro bimbo dai nonni, con la babysitter, al nido oppure alla scuola materna e per non sentirlo piangere siete andati via in un momento di sua distrazione, senza neppure salutarlo?
Io al nido ho visto questa scena tante volte. E ricordo che quando ero piccola anche i miei genitori facevano così. E non mi piaceva affatto.
Oggi dell‘importanza del saluto ci parla la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Un articolo che a me è piaciuto molto e che condivido al 100%.
Con un bacio, un saluto, un “a dopo” e una piccola spiegazione di quello che sta accadendo i bambini non si sentono “abbandonati” e “traditi”.
Magari frigneranno un po’, magari piangeranno un po’. Ma sapranno che mamma e papà ritorneranno a prenderli e che non sono scappati via.
Ecco cosa ci racconta la psicologa amica: Continua a leggere

Perché i bimbi piccoli mordono? E cosa possiamo fare?

Vi è mai capitato di andare al nido e di trovare sul braccio del vostro piccoletto un bell’orologio che non fa tic tac, ma è il segno di un bel morso ricevuto da un compagno?
A me sì, tante volte.
E mi è anche successo di andare al nido e di sentirmi dire dall’educatrice: “Oggi suo figlio ha morso l’amichetto”.
Non solo, il bersaglio dei miei cuccioli spesso sono stata io. La loro “palla” antistress. Marco mi ha dato piccoli morsi almeno fino a due anni e mezzo. Poi basta.
Luca, invece, dai morsi è passato ai pizzicotti al collo, e continua a “regalarmeli” quotidianamente. Ma solo a me 😉
Ma perché? Perché i piccoli mordono? E come ci dobbiamo comportare noi genitori?
Vi anticipo subito, per tranquillizzarvi, che non si tratta di bambini aggressivi.
Il resto ce lo spiega la nostra Piscologa Amica , la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere

Nido, quanto mi costi!

Quanto costa mandare un bambino al nido comunale?
Cittadinanza attiva ha fatto i conti in tasca alle famiglie italiane e dall’analisi è emerso che in media si spendono 302 euro al mese.

Le città più care? Ovviamente al Nord.
Ma il dato che balza all’occhio riguarda gli aumenti: ben 39 città hanno ritoccato le rette all’insù e in sei città i ritocchi si sono trasformati in stangate: Bologna (+29,7%), Vibo Valentia (+29%), Perugia (+21,8%), Genova (+15,2%), Livorno (+13,9%), Sassari (+10%). Continua a leggere

Al nido con il sorriso

A settembre suona la campanella!
E tanti bimbi si stanno preparando a fare il grande passo. C’è chi varcherà per la prima volta la soglia del nido e chi quella della scuola elementare.
Davanti a loro tante nuove avventure, ma anche un po’ di timore. Come sarà?
Ma i piccoli, dalla loro, hanno il dono dell’incoscienza e della curiosità. Le novità li stuzzicano e nelle avventure ci si tuffano a capofitto.
E i genitori? Spesso sono più agitati, emozionati e apprensivi dei bambini. E sono proprio loro con le loro paure a frenare i figli.
Il distacco? E’ difficile per tutti. Ma con un pizzico di ottimismo si può superare.

C’è una frase che mi piace molto e che noi genitori dovremmo tenere bene a mente: “I bambini hanno bisogno di nuove sfide per crescere, altrimenti si annoiano!” Continua a leggere

Famiglia, la prima priorità del Governo? Gli asili nido, stanziati milioni di euro

“In un momento di crisi, in cui le famiglie italiane rischiano l’impoverimento e le risorse sono limitate, è necessario scegliere con estrema attenzione le priorità di intervento: quest’anno le risorse del Fondo nazionale della famiglia destinate alle Regioni dovranno essere impiegate per gli asili nido e per l’assistenza domiciliare degli anziani”. E’ quanto ha dichiarato il ministro perla Cooperazioneinternazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche familiari, al termine della Conferenza unificata in cui è stata siglata un’intesa tra Governo e Regioni. Continua a leggere

Schiaffoni a un bambino disabile, arrestate quattro maestre d’asilo

Ho letto la notizia sul sito del Tgcom, e non potevo non riportarla!
“Quattro insegnanti dell’asilo di Mileto sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia con l’accusa di maltrattamenti aggravati ai danni di un bambino disabile di cinque anni. Secondo quanto è emerso dalle indagini, il bambino è stato ripetutamente picchiato, anche più volte al giorno, e sottoposto ad altre forme di vessazione. Le quattro insegnanti sono state poste agli arresti domiciliari.
Le indagini si sono basate su videoriprese in cui sono documentati i maltrattamenti subiti dal bambino. Le quattro insegnanti sono state poste agli arresti domiciliari, mentre nei confronti di una quinta, indagata nella stessa vicenda, è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal bambino”. Continua a leggere

I bimbi piccoli si ammalano spesso? Non allarmatevi, si stanno fortificando

Siamo un po’ fuori tempo con questo tema, ma ho letto questa agenzia, mi è sembrata utile, per cui ho pensato di proporvela ugualmente: “Se il bambino si ammala spesso nel periodo dell’inizio della scuola d’infanzia o nei primi mesi di frequenza al nido non è poi così negativo. Il piccolo deve costruirsi pian piano gli anticorpi che nel tempo lo difenderanno dalle infezioni”. Parola di Giuseppe Di Mauro, presidente nazionale della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), che raccomanda ai genitori di evitare la corsa ai farmaci se non è indispensabile e consigliato dal pediatra: “E’ importante lasciare all’organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia, garantendo un’alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all’aria aperta e non in ambienti chiusi“. Continua a leggere

A.A.A. Cercasi disperatamente un’altra me!

Questo post è dedicato a me. A una mamma che alla tenera età di 10 mesi sta mandando il suo secondo cucciolo al nido. E’ vero, è un posto bellissimo, dove i bambini si divertono, imparano tante cose nuove, socializzano con gli altri piccoli, imparano anche a rispettare le regole.
Eppure ho qualcosa nello stomaco, o nel cuore, non so bene dove. Un magone, che si è piazzato lì e non scende.
“Maria dovresti essere abituata, è il secondo figlio”. La voce saggia di mia madre al telefono.
“Sì, dovrei, ma ogni volta è come se fosse la prima volta! Mamma, ora che va al nido il bambino crolla alle otto di sera. Praticamente sta con me dalle sei del pomeriggio alle otto. Giusto il tempo di qualche coccola, da condividere con il fratello, della pappa, del bagnetto… e della nanna. Ti rendi conto? Sono solo due ore! Che tristezza! Quando ci penso mi sento male!”
Mi sono incupita alla cornetta… Continua a leggere

S.O.S. mamma: a casa una su due!

Ci siamo, domani è l’8 marzo e come tutti sanno è la “festa mondiale della donna”. Come ogni anno, alla vigilia le coscienze femminili si svegliano. Tutto è pronto: manifestazioni, slogan, proteste e … serate in pizzeria con annessi spogliarelli. Io, sinceramente, non ho mai creduto di dover festeggiare il mio essere donna, non mi sento appartenente ad una “razza diversa” da proteggere, pur apprezzando e stimando la dura la lotta che le nostre ave hanno fatto per farci giungere fin qua.

Detto questo, e scusate l’inciso decisamente lungo, su tutti i giornali e quotidiani oggi si sprecano le numerate sul mondo rosa. Un dato mi è balzato all’occhio: Malta e Italia sono i due Paesi in Europa in cui le donne fra i 24 e 54 anni con figli hanno più difficoltà a lavorare. Numeri alla mano, il tasso di occupazione delle mamme con un figlio in Italia è il 59%, a Malta il 54,7%. Nell’Ue il 71,3%, in Francia il 78%, in Gran Bretagna il 75%, in Grecia il 61%.  Insomma siamo come al solito fanalino di coda: da noi una donna su due, se decide di diventare mamma, lascia il lavoro. Continua a leggere

Tata Lucia: “Al mattino il bimbo piange al nido? Solo capricci! Fatelo andare con un compagno”

Eccoci al consueto appuntamento del giovedì con la Tata Lucia che dal salotto di Federica Panicucci, a Mattino Cinque, ha risposto alle domande di alcune mamme.
Questa settimana sono stati toccati tre temi: 1) Il bambino non saluta il papà quando torna la sera a casa da lavoro; 2) Il bambino a nove anni non si schioda dal lettone; 3) Il bambino piange tutte le mattine perché non vuole essere lasciato alla scuola materna. Che fare? Continua a leggere