Il paradiso dei bambini piccoli si chiama Leolandia

Devo proprio dirlo, per Leolandia quest’anno la stagione si è aperta sotto i migliori auspici: il 16 marzo scorso a coccolare grandi e bambini oltre alle tante attrazioni, personaggi e spettacoli c’era anche un meraviglioso cielo terzo e un sole caldo.
Gli ingredienti giusti per una giornata perfetta.

Ogni anno che passa il parco diventa sempre più bello per i bambini. Il target è 0-10 anni. Ma sabato scorso ho provato un senso di invidia per i bambini di 4-5-6 anni, per loro è un vero paradiso popolato dai loro personaggi più amati.

E’ come se mia madre mi avesse portato ai miei tempi in un parco divertimenti con Candy Candy, Dolce Remy, Mazinga Zeta, Goldrake e Jeeg Robot d’acciaio e avessi potuto scattare una foto con Terence, il fidanzato di Candy Candy…. Ve lo ricordate? Che sogno!!

Ora i beniamini dei piccoli si chiamano Peppa Pig, Masha e Orso, Miraculous (Ladybug e Chat Noir),  PJ Masks ( iSuperpigiamini Gattoboy, Gufetta e Geco), il Trenino Thomas. E lì ci sono tutti… Ed è proprio bello vedere tutti questi piccoletti in fila, in attesa e desiderosi di conoscere i loro eroi e magari scattare una foto ricordo.

Questa volta, ho evitato di salire sulle giostre che mettono a dura prova il mio stomaco. Per fortuna Marco e Luca sono sufficientemente grandi per andarci da soli.
Io mi sono goduta gli spazi verdi che sono stati creati in tanti punti del parco, con giochi, panchine e sdraio dove rilassarsi. E poi gli spettacoli e ce ne sono veramente tanti.

Il primo che ho visto è stato quello con i pappagalli. Sono tanti, veterani del parco e capaci di andare in bicicletta, sul monopattino, di issare la bandiera. Le animatrici hanno spiegato ai bambini che sono azioni che questi uccelli fanno quotidianamente per gioco. Per loro non è assolutamente un sacrificio. Anzi, si divertono!

Poi è stata la volta dello spettacolo di Masha e Orso, la novità di quest’anno. Lì più che lo spettacolo in sé (che è pensato e realizzato proprio per i più piccoli) mi sono goduta le espressioni che facevano i bambini seduti su prato sintetico davanti al palco. Erano in visibilio… Troppo belli da vedere.

Tempo di un pranzo veloce e poi via con lo spettacolo di street style ENERGIA con il pluricampione italiano di Trial Francesco Policante. Bravissimo lui, bello il messaggio trasmesso ai ragazzi: non è con gli smartphone che si socializza, ma è condividendo tempo e passioni con gli altri che si fa amicizia, quella vera!

Neanche il tempo di un caffè e poi tutti sotto il grande tendone per lo spettacolo di Cabaret.  Con pochi oggetti e senza aprire bocca, ma solo con la musica di sottofondo e la mimica facciale questo bravo animatore ha fatto ridere e divertire l’intera platea. E per concludere in bellezza l’esibizione ha preso tre immensi palloncini colorati e li ha lanciati verso il pubblico. Tutti gli ospiti a quel punto erano con le mani in su per toccare i palloncini che balzavano da una parte all’altra del tendone. Un’idea geniale!

Mezz’ora di tempo prima di correre a teatro. I ragazzi ne hanno approfittato per fare i giri sulle giostre “da grandi”.

Il musical Favola è una storia d’amore. Narra di una principessa rapita da una strega e rinchiusa in una torre. Un grande drago a far da guardia e un principe che affronta mille peripezie pur di riaverla ancora tra le sue braccia.
Inutile dirvi che si conclude con un bacio e un “vissero per sempre felici e contenti”.
Ma cosa ha stupito mio figlio Luca?
I numeri acrobatici? No. I costumi? No. I balletti? No.
Il bacio. Mio figlio Luca è rimasto colpito dal bacio.
“Mamma ma quei due sono fidanzati?”
Io: “No, non lo so, ma non credo”.
Lui: “Non so se tu hai visto bene, ma si sono baciati sulla bocca. Un bacio vero come quello che vi date tu e papà…”
Io: “Luca è un bacio teatrale”
Lui: “Sì, sicuro. Si sono baciati in teatro. Ma ti assicuro che il bacio era vero, verissimo. Ho visto bene!”

Nonostante ci fosse ancora un bel sole, si erano già fatte le cinque del pomeriggio. Abbiamo indossato i k-way e via sulle giostre d’acqua.

La giornata è passata in un baleno.

Mentre stavamo uscendo ho chiesto: “Ragazzi che dite, ormai state diventando grandi, diciamo addio a Leolandia?”

Marco: “E perché dovrei dire addio? Non abbiamo fatto in tempo neppure a fare un giro dentro Minitalia! Non abbiamo visto il rettilario, l’acquario.
Mamma a te è piaciuto?”

Io: “Che domande! Ovvio che sì. Io adoro gli spettacoli, i musical!”

Marco: “E allora niente addii, ma solo… ciao ciao Leolandia, ci vediamo la prossima volta!”

Che dire allora? Sarà per la prossima volta 😉

 

 

 

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