In occasione della festa del papà… parliamo dei “papà di oggi”

Mi ricordo mio nonno, severo e autoritario con i figli (molto meno con noi nipoti ;)).
Anche mio padre è stato un papà piuttosto parco di parole e autorevole (e anche lui molto più “morbido” e accondiscendente con i nipoti).
Li definirei padri d’altri tempi, pronti ad intervenire, presenti al bisogno, ma che lasciavano alle mogli l’onere di sbrigare la quotidianità. Non credo che mio padre mi abbia mai cambiato un pannolino o lavato e stirato la tutina. E a memoria, non ricordo neppure mi abbia mai portato al parco senza la mamma o preparato qualcosa da mangiare.
Non fraintendetemi, questa non è una critica, io adoro mio padre.
Ma i papà “moderni” sono fatti d’altra pasta. Non è raro incontrare al parco dei papà da soli che giocano con i loro figli, o in piscina nell’acqua a fare attività nell’acqua, o padri che accompagnano i loro pargoli a scuola, a danza, a calcio, che vanno in bicicletta insieme. Ora (e lasciatemelo dire “per fortuna”) i padri partecipano attivamente nella vita e nella crescita dei propri figli.

Ma siamo sicuri che è un bene? Così facendo stanno perdendo di autorevolezza e autorità? Si stanno trasformando in “mammi”?
Della figura del “padre moderno” parliamo oggi con la psicologa amica Francesca Santarelli che ci dà anche dei consigli su come vivere al meglio la paternità.

Ecco cosa ci dice: Continua a leggere