Lo stress infantile: ne soffrono sempre più bambini. Perché e come intervenire?

bambino tristeL’infanzia è spesso considerata l’età della spensieratezza, della felicità, fatta solo di gioco, divertimento e pochi impegni.
Ma spesso non è così. Le aspettative dei genitori, la vita frenetica che spesso si riversa su di loro, la scuola portano anche i più piccoli ad avere problemi di stress.

Sembra incredibile a dirsi, ma sono sempre di più i bambini che nella società odierna soffrono di stress infantile.

Come riconoscere i sintomi e come intervenire? Ci spiega tutto la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

 

“Nonostante ancora nessuno studio specifico sia mai stato realizzato in materia, lo stress infantile esiste e ne sono sempre più convinta ogni volta che mi portano in studio bimbi si diverse età che hanno palesato chiaramente sintomi che riconducono ad una forma di stress emotivo. A rimanerne colpiti possono essere bambini di ogni età, estrazione sociale, città.
Riconoscerne i sintomi, per un genitore impreparato, non è facile poiché questi, di natura fisica o psicologica, si manifestano spesso sotto le forme tipiche di molti comportamenti dell’infanzia e possono essere facilmente confusi con manifestazioni comportamentali che nulla hanno a che vedere con lo stress appunto.
Tra i segnali fisici che, in taluni casi, potrebbero far scattare il campanellino d’allarme ricordiamo i dolori addominali ingiustificati, improvvisi e strategici mal di testa, problemi con il sonno, tics e, addirittura, crisi d’asma e episodi improvvisi di balbuzie. Questi sintomi, sono talvolta accompagnati sul piano psicologico da una progressiva perdita di fiducia in se stessi, dalla tendenza a deprezzare il proprio mondo e la realtà che gli sta attorno, da difficoltà a scuola o nel rapporto con i compagni e, nei casi più gravi, persino da un mutamento improvviso del carattere.

Tra le principali cause di stress nei bimbi viene generalmente indicata come prima responsabile la scuola, con la pressione dei risultati che inevitabilmente comporta, la paura di essere diversi o non accettati dai compagni, il terrore di non essere all’altezza. A questa si aggiungono, poi, i piccoli problemi della vita di tutti i giorni (le discussioni con mamma e papà, l’imposizione a esporsi sempre in prima fila in tutti i settori, gli impegni quotidiani sempre più pressanti nell’esistenza dei bambini di oggi…) e la tendenza dei genitori a sopravvalutare le capacità dei propri figli pretendendo da loro più di quanto effettivamente siano in grado di dare, con il rischio di farli sentire inadeguati nella maggior parte delle situazioni che si vedono costretti ad affrontare.
Insomma, una realtà opprimente da cui il piccolo non è assolutamente in grado di prendere le distanze e che lo schiaccia con un peso per lui insostenibile.
Ci sono, poi, anche i bambini che per un temperamento innato particolarmente narcisistico o perfezionista si auto-infliggono ogni giorno, inconsapevolmente ma in modo costante e continuativo, una quotidiana dose di stress giornaliero.
Non esiste una terapia specifica per combattere questo che può a tutti gli effetti essere considerato un problema per la nuova infanzia. La cosa migliore da fare, forse, è cercare di capire quali potrebbero essere le cause che provocano l’attanagliante sensazione di angoscia nel bambino e intervenire su quelle rendendosi anche conto che i bimbi non sono e non vanno trattati da piccoli uomini e che esercitare su di loro una pressione eccessiva (a scuola, negli sport, a casa, nel rapporto con gli altri…) è controproducente se non, addirittura, dannoso.
I fattori di stress andrebbero, come norma generale, ridotti al minimo nella vita di un fanciullo e gli ostacoli che, inevitabilmente, il bambino si trova costretto ad affrontare nel corso della sua esistenza andrebbero affrontati insieme, aiutandolo e spronandolo senza per questo obbligandolo a superarli al primo colpo.
Insomma, una messa in discussione di molti atteggiamenti sbagliati che portano, ovviamente senza che ne abbiano coscienza, i genitori ad assumere il ruolo di giudici dei loro stessi figli.”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

11 risposte a “Lo stress infantile: ne soffrono sempre più bambini. Perché e come intervenire?

  1. Mio figlio fa’ prima elementare e trovo che il nuovo insegnamento porti a lui molti e a bambini come mio figlio delle difficoltà ad esempio mio figlio e risultato disgrafico ovviamente lui difficoltà nè ha davvero però chi non le avrebbe sé all inizio dell anno si utilizza un quaderno a quadretti da 1 cm, verso metà anno il quaderno a righe di quinta e gli ultimi 3 mesi righe di prima! Io sono convinta che dovevano utilizzare solo un quaderno a righe di prima perché hanno creato confusione a mio parere.
    Un’ altra valutazione il correre troppo nelle lezioni porta non a diventare più bravi ma più più stressati nel capire e molte volte dimenticare! Sbagliare! Fare pasticci!
    Noi genitori diamo il meglio per i nostri figli cercando di aiutarlii in tutti i modi però sé le nozioni impartite sono state non adeguate a parer mio succede che deve effettuare logopedia ,esercizi psicomtori questo porta altro che stress, rabbia e odio per la scuola con bimbi a cui riconosciuta una difficoltà.
    Speriano che i nostri bimbi superino gli ostacoli i loro ostacoli.

  2. concordo al 100% ke il sano relax fa più ke bene ….. i bimbi devono imparare anche ad annoiarsi e a gestire la noia ……………….
    sicuramente genitori ke pretendono troppo dai figli in termine di prestazioni fanno grandi danni……
    secondo me relativamente alle attività extra-scolastiche, se sono troppo penso causino stanchezza …. non stress ……… anche riky arriva a maggio morto …. ma nn stressato. quest’anno con tutti i tornei primaverili di calcio era davvero distrutto …. ma felice …. nn ne avrebbe saltato uno ………. io nn obbligo a niente, sono loro ke decidono i loro impegni extra-scolastici …. era stanchissimo …. infatti le ultimissime verifiche a scuola nn sono state “eccellenti” … amen …. lo sappiamo….. non ci posso fare niente, se le pile sono scariche sono scariche…. però ripeto (nel NOSTRO caso) è stanchezza infinita, non stress!!!

  3. @mimi e SilviaFede: si lo penso anche io. Secondo me stiamo dicendo la stessa cosa diversamente. Infatti l’esempio dello sport era riferito a questo. Non mi sono espressa bene. Mio figlio fa 25000 sport = bambino con l’ansia di non riuscire a farli tutti…e bene.

  4. @Mimi: concordo con te anche io l’ho interpretata come pressioni eccessive dei genitori e non come normali stress dovuti agli impegni ed alle responsabilita’ quotidiani

  5. Cri e Ge77 : concordo con entrambe un po di frustazione serve eccome sennò vengono su tutti imbecilli che non sapranno mai affrontare nulla nella vita, però anche un po di sano ozio e rapportato all’età comunque per loro è un anno pregno di impegni ci vuole eccome.
    io volutamente non ho fatto fare 8 miliardi di sport dopo scuola solo il nuoto al sabato e credetemi è arrivato a fine giugno sfinito.
    come sempre spesso almeno sono i genitori che fanno venire lo stress ai bambini per le loro manie di boh apparire e non capisco perchè mica è una gara!

  6. Buonasera.
    @ Francesca Santarelli.
    Egregia dott.ssa, con tutto il mio rispetto per la sua professionalità e la conoscenza che ha verso i bambini, ritengo discutibile il suo commento. Non me ne voglia ma, parlare di stress mi sembra esagerato. I nostri figli, devono andare a scuola, fare i compiti e giocare. Come possono questi fattori, determinare negli stessi bambini, motivo di stress ? cosa avrebbero dovuto fare i bambini cresciuti cinquant’anni fa, suicidarsi ? vorrei ricordarle che la nostra generazione è diventata grande a furia di pane e schiaffi. Cosa dovremmo essere, tutti psicopatici ? oggi i bambini, hanno tutto o quasi ma, il problema maggiore è quello di prepararli a un futuro non certo roseo. Vogliamo farne dei veri uomini,o un branco di scellerati, consapevoli che a loro tutto sia dovuto ? il mondo che troveranno, il giorno che decideranno di abbandonare il cordone ombelicale dei genitori, sarà per loro un esperienza nuova, fatta di responsabilità e autostima. Se non avranno quelle caratteristiche che contraddistingono un uomo da una macchietta, partiranno sempre in svantaggio. Se le loro paure verranno evidenziate il risultato sarà l’umiliazione e con quello che c’è in giro, si troveranno d’avanti personaggi pronti a spalmarseli su un panino. Rendo l’idea ? sicuramente esiste lo stress anche per i bambini ma, bisogna selezionare i motivi. Una violenza sessuale, fisica, la perdita di un genitore, ecc. Questi sono motivi che sconvolgono la mente di un bimbo. Non certamente la pressione a fin di bene dei genitori. E’ palese che da parte dei genitori, ci voglia buon senso e intelligenza. Per rovinare la psiche di un bimbo, ci vuole un attimo. Se analizziamo per un attimo, il comportamento di certi bambini, che sono cresciuti senza pressioni e stimoli da parte dei genitori, ci dovremmo rendere conto del male che questi genitori, hanno arrecato al figlio stesso. Bambin incapaci perfino di sostenre una discussione, con i suoi pari e immancabilmente schiacciati dal solo tono di voce. Questo è un danno che il bambino, porterà con se per tutta la vita. I figli, devono essere responsabilizzati da piccoli. La pianta deve essere curata dalla radice, non certo dal fiore. Cara dott.ssa, il suo è senza dubbio un nobile lavoro ma, non potrà mai competere con l’amore che due genitori, provano per il loro figlio. Molti di loro, sbaglieranno, io per primo ma, anche gli psicologi, i medici, gli psichiatri, sbagliano. La cosa importante è insegnare ai nostri figli che la fuori, le cose sono ben diverse. Gli stress, lasciamoli a persone che hanno perso il lavoro, la moglie, l’amore dei figli e spesso grazie allo stress, la fanno finita. Negli ultimi giorni, in Italia si sono tolte la vita undici persone. Sono queste che andrebbero aiutate. E spetta a voi. Buona serata.
    Cordialmente.

  7. Secondo me quando la dottoressa dice di ridurre lo stress al minimo si intende cercare di non sovraccaricare il bambino di aspettative e risultati che magari sono troppi per l’età o le capacità.

    Stress di altri tipi (interrogazioni, brutti voti, esami, relazioni difficili con i compagni/insegnanti) purtroppo sono da mettere in conto quando si interagisce a scuola.

  8. @ge1977: condivido parola x parola. Vanessa allora doveva ritirarsi da scuola…
    Solo una cosa però. Secondo me è giusto anche che i bambini si debbano annoiare. Spesso sono iper impegnati ma non x loro volere ma solo x orgoglio del genitore. “Sai mio figlio fa carate, piano, calcio, corso d’inglese…” eccheè? Nemmeno fosse un manager. Alcune volte un sano relax penso possa anche aiutare a distendere i nervi….a fior di pelle. Pensiero personale.

  9. mi spiace tanto …. ma non sono molto d’accordo con la dottoressa …. credo ke sia giusto iniziare da bambini ad affrontare le prime frustrazioni della vita …. in modo da poter diventare adulti preparati e pronti ad affrontarle… ma questo è solo il mio pensiero.
    io credo sia giusto per un bambino confrontarsi con i voti a scuola, le verifiche …. avranno successi o insuccessi …. noi genitori dobbiamo insegnargli ad affrontare gli insuccessi …….. e superarli ….
    altrimenti cosa faranno all’università? aboliamo gli esami??? come faranno a lavorare …. qnd troveranno il capo particolarmente str…. come faranno?!?!!?!?!?

    riky alla scuola materna ha avuto il periodo dei mal di pancia da asilo …. magari sarà stato un po’ stressato …. ma piano piano l’ha superato …………….. come tutti!!!

    CREDO IO…

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