Secchiello, paletta e tanta voglia di giocare, crescere e imparare

bambini mareDi foto con mio marito che gioca con la sabbia con Marco e Luca ne ho a centinaia.
Da quando erano piccolissimi ad oggi!

Costruiscono vascelli, galeoni, navi pirata. Lui fa la struttura, i bambini lo aiutano e poi vanno a cercare conchiglie, pezzi di legno o altri piccoli oggetti per abbellire e rifinire il loro capolavoro.
A me piace molto guardarli e fotografarli. Rare volte, anzi quasi mai, mi unisco a loro.
Eppure fare castelli di sabbia in riva al mare non è solo un bel passatempo. Ma può essere anche un’occasione di crescita per i bambini.

Oggi la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli ci spiega cosa imparano e come e con quali giochi li possiamo aiutare:

“Come ogni estate siamo pronti per preparare la valigia per le tante attese vacanze e, per chi ha scelto come destinazione il mare, non può mancare di certo la borsa dei giochi da spiaggia con tanto di paletta e secchiello per i nostri bambini.

Le attività di gioco estive in spiaggia con mamma e papà, possono essere utili sotto tanti punti di vista, bastano piccoli accorgimenti. I bambini si divertono molto a manipolare la sabbia: impastano, spalmano, lavorano mettendoci impegno e creatività. E quando un adulto condivide con loro questa esperienza diventa un’occasione di scoperta, esplorazione e complicità molto importante.
Santarelli2014_piccolaQuando sono molto piccoli, l’aiuto di un adulto offre l’opportunità di dar forma anche a idee azzardate che da soli non riuscirebbero a realizzare. La cosa importante è mettersi al loro fianco, non imponendo scelte e soluzioni, ma ponendosi come alleati e collaboratori nelle loro piccole e grandi scoperte e costruzioni.
I piccoli guardano, osservano i gesti di papà o mamma e li fanno propri, provando subito a sperimentali. Manipolare secchielli con la sabbia, rovesciarci dentro l’acqua e poi plasmare e modellare è un’esperienza in cui i bambini, oltre ad affinare le loro manualità e abilità finì nel maneggiare gli oggetti, sperimentano anche alcuni principi fisici come l’equilibrio, e forme, la solidità di una torre con gli elementi che rendono fragili.
Giocare con la sabbia aiuta anche il bambino a familiarizzare con le sensazioni che dà sulla pelle, stimolando quindi anche un tipo di apprendimento sensoriale tattile. Questo può essere molto utile per i bambini piccoli che di solito possono anche avere reazioni non del tutto piacevoli al contatto con la sabbia per le loro prime volte al mare…
È molto utile, prima di cimentarsi in costruzioni di ogni tipo, iniziare il tutto con il racconto di una fiaba. Questo li aiuta ad accendere la loro fantasia, li fa entrare nella dimensione del gioco e della creatività libera e ciò che nasce da questi lavori coadiuvati dalla collaborazione con mamma e papà di solito, è davvero sorprendente.
A seconda dell’ età, ci sta che sia l’adulto ad occuparsi della struttura della costruzione, ma è bene che poi lasci campo libero al piccolo per la decorazione varia, lasciando che utilizzi materiale che desideri e soprattutto come lo desidera.

Anche se ci sono degli adulti che si divertono più degli stessi bambini, ricordiamoci sempre che non dobbiamo sostituirci a loro, ma dobbiamo essere una spalla su cui loro stessi trovano un appoggio ludico: l’ importante è che li aiutiamo a tirar fuori con più facilità la loro creatività e fantasia. Intorno ai 3/4 anni i piccoli artisti cominciano ad allargare le loro esplorazioni, ciò che li affascina di un materiale duttile e fragile come la sabbia è quello di trovare strategie per dare forma ad un progetto, a un pensiero, così i bambini sono stimolati a fare prove e tentativi.
Lavorare con la sabbia poi, li porta anche a confrontarsi con il fallimento e la frustrazione per il crollo di un bastone o di una fortificazione.

Ma si sa, un crollo e anche un’opportunità nuova: è questo il messaggio che mi piace trasmettere quando un bambino si dispera perché un bambino gli ha buttato giù la sua torre, o un onda del mare l’ha travolto o semplicemente…è venuta giù perché troppo fragile!
È uno dei momenti in cui si stupiscono di più, è proprio quando da una torre caduta, ad esempio, facendo riferimento all’uso della fiaba con cui abbiamo magati iniziato, facciamo saltare un drago all improvviso, magari con un messaggio ” moralistico” per ciò che è accaduto.
Al crollo successivo sono loro per primi a cercare soluzioni creative per trasformare incidente in un opportunità. La costruzione di un castello di sabbia è anche un’occasione di condivisione con altri bambini e con altri adulti, le abilità di uno dell’altro si mettono insieme per fine comune. Questo piace tantissimo ai piccoli e li motiva molto perché è una bella occasione per stare insieme e anche per imparare osservando l’amico accanto o l adulto.
Come vedete, non si tratta solo di giocare o di passare del tempo, ma tutto, con un po’ di attenzione e piccole strategie, può diventare un’esperienza di apprendimento e di crescita per i nostri bambini!”

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

3 risposte a “Secchiello, paletta e tanta voglia di giocare, crescere e imparare

  1. devo dire la verita’ mi piace tanto vedere i miei bimbi giocare con la sabbia…. giochiamo sulla sabbia…li aiuto se me lo cheidono 🙂 in genere fanno da soli… creano storie e sono cosi complici tra di loro che mi sento fuori luogo….
    non impongo i miei giochi o la mia presenza per forza….

  2. io sono un po controcorrente… odio giocare con la sabbia!!! quindi il ruolo di impastatore costruttore etc etc etc è delgato al padre io vado a prendere acqua con secchiello ma stop, al max gioco con le biglie ma tutto il resto non so perchè ma non mi piace! per carità se chiede mi ci metto ma non sprizzo gioia da tutti i pori come tante altre mamme!!!

  3. Anche Fede ha giocato tanto con la sabbia quando era piu’ piccolo, lui era l’ingegnere e io l’umile bracciante, ma costruivamo castelli, piste per le palline, torte e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
    Peccato si sia stancato presto e sono ormai un paio d’anni che non vuole piu’ portare secchiello e paletta ma solo racchettoni, pallone e al massimo le bocce.
    Quando non e’ in acqua questi sono i suoi giochi, con la sabbia solo piste per le palline ormai e qualche volta le polpette…che lui impasta con la sabbia dura e io poi devo infarinare con quella morbida…
    Io credo di aver fatto i castelli fino all’adolescenza, o quasi, lui a 7 anni e’ passato ad altro…vabbe’ me ne faro’ una ragione

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