La paura del buio nei bambini, perché e che fare?

Santarelli2014

Perchè i bambini hanno paura del buio e cosa possiamo fare per aiutarli?
Ecco cosa ci consiglia la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

“Credo che mi sia capitato davvero raramente, nella mia esperienza con i bambini, di non aver sentito mai la frase: “Ma li è tutto buio, io ho paura!” “Mamma, accendi la luce! In camera è tutto buio!”, “Non voglio dormire al buio!”, o  frasi del genere…

La paura del buio è un’emozione che accompagna tutti i bambini del mondo, di ogni nazionalità, ed anche noi adulti, se ci fermiamo a ricordare a quando erano piccoli, ci ricordiamo i batticuori provati per qualche ombra nel buio o per qualche rumore sospetto.

La paura è un’esperienza comune a tutti poiché appartiene al mondo delle emozioni.

Infatti la paura è a volte la nostra salvezza, perché ci permette di evitare i pericoli. Cosa potrebbero infatti combinare i nostri bambini tanto vivaci, se non avessero almeno un po’ di paura?

A volte però,  le paure diventano del tutto ingiustificate e irrazionali, ed ecco che in questi casi allora, possiamo parlare  di fobie.

La paura del buio è una paura tipica dei bambini, soprattutto nella fascia di età che va dai 2 ai 5 anni e questo, per varie ragioni.

Innanzitutto, cosi piccoli, i nostri cuccioli hanno una scarsa consapevolezza della realtà che li circonda e non capiscono che “certi” rumori, come quelli di alcuni mobili per esempio, sono del tutto normali.

Il bambino non capisce la razionalità e la funzionalità di ogni aspetto della realtà circostante e tutto ciò, quindi, nella sua semplificazione mentale, gli fa pensare che ci sia qualcosa di magico, di sovrannaturale, che genera apprensione nella notte, proprio perché pieno di mistero.

Un altro motivo per cui i piccoli hanno paura è che, da sempre, gli vengono raccontate storie, o mostrati libri che raccontano storie piene di mostri, fantasmi, lupi neri e così via. E questo accade specialmente in alcuni cartoni animati non sempre controllati, spiegati e monitorati dall’intervento dell’adulto in base all’età del bambino, che non è magari ancora in gradi di elaborare psicologicamente certi impatti visivi troppo forti a livello emotivo.

Se il bambino è molto sensibile e impressionabile inoltre,  un’altra accortezza di noi adulti dovrebbe essere quella di non esporlo a scene paurose  di programmi televisivi, ne tanto meno parlare e commentare troppo a lungo episodi di cronaca nera visti al telegiornale.

E’ logico che la fantasia creativa dei bambini accoglie con curiosità queste storie di giorno, continuandoci a ricamare sopra per tante ore durante il gioco: quando arriva la sera però le cose cambiano e quelle storie avventurose e misteriose cominciano a mettere paura.

I bambini si spaventano inoltre perché pensano che i genitori, di notte, non possano proteggerli come di giorno: se dormono, chi li salverà dall’attacco dei cattivi di turno?

Un altro motivo della paure legate al buoi, puo essere rappresentato dai sogni: i bambini che si svegliano dopo un incubo, con grande difficoltà capiscono che quelle immagini, quelle storie che l’hanno spaventato sono solo nella loro testa e non nella realtà. Per questo è importante, in questi casi, intervenire per rassicurare il bimbo,  accendendo le luci, facendogli bere un bicchiere di acqua o un goccio di latte, ma soprattutto parlare loro di eroi positivi, o di storie divertenti.

Naturalmente è fondamentale capire con chiarezza quali sono le paure del nostro bambino, facendosi spiegare nei dettagli cosa lo spaventa. Per esorcizzare le sue paure si potrebbero fare dei disegni, da colorare poi insieme, con gli acquarelli o con i pastelli: in questo modo lo stimolo ansiogeno perde le sue caratteristiche negative e diventa un innocuo gioco da fare insieme ai genitori.

Più i genitori si mostrano sicuri di sé, per niente spaventati, più il bambino riesce ad elaborare la sua paura ed a cacciare i mostri della notte dalla sua vita. Accendere una piccola luce notturna, tenere aperte le serrande se si vive in una zona luminosa, può essere di grande aiuto per i momenti più difficili.

Se neanche questo è d’aiuto, si può cercare di spostare i mobili della cameretta, con l’aiuto del bambino, per cercare di togliere gli oggetti che lo spaventano nel buio.

Infine, l’ultima possibilità prima di cercare un aiuto professionale, è quella di stare accanto al bambino o durante l’addormentamento ed andare sul suo letto ogni volta che si sveglia, (per poi tornare sul proprio quando si è addormentato).

Capisco che tutti questi accorgimenti non sono sempre facili da mettere in atto se inseriti nelle faticose incombenze della vita di tutti i giorni, ma se si alternano nel compito e lo portano avanti per un po’, diminuendo gradualmente il tempo da trascorrere sul lettino, si godranno il risultato di avere un figlio o una figlia serena ed equilibrata da grande.”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com 

15 risposte a “La paura del buio nei bambini, perché e che fare?

  1. Buonasera.
    @ Silvia Fede.
    Premetto che non voglio insegnare niente a nessuno. Mi considero il re degli ignoranti ma, l’esperienza di vita, porta a imparare certe cose che spesso non vengono insegnate, nemmeno sui libri. Sicuramente dai nostri padri e da i nostri nonni, abbiamo molto da imparare. Loro la vera povertà e i momenti duri, li hanno vissuti di prima persona e il loro bagaglio di esperienza, hanno deciso di tramandarlo a noi. Purtroppo in molti casi, non è servito a nulla e la prova di tutto questo è d’avanti ai nostri occhi. Un paese fallito sotto tutti i punti di vista. In alcuni casi, il loro insegnamento è servito a migliorare la vita di molte persone. La mia, di sicuro. Un caro saluto.
    Cordialmente.

  2. @Michela: il mio pensiero e’ che le idee siano piu’ importanti del modo di esporle….sempre! Certo bisogna esprimersi in maniera piu’ chiara possibile, ma non e’ certo una virgola saltata o un’accento perso a cambiare il senso dei concetti…ti trovo davvero noiiosa in questa tua fissazione!
    @Marco: ma lo sa che mio cugino piu’ grnade di me di 6 anni utilizzo ‘ un metodo simile per farmi passare la paura del buio? Io avevo circa 7 anni e lui come ogni anno venne a trascorre re una vacanza a casa mia, dormivamo nella stessa stanza ma in letti separati ovviamente. Sera per sera mi ha fatto abituare a spengere la luce e poi continuavamo a chiacchierare ogni fgiorno per un tempo piu’ lungo, fino a che andato via lui ho continuato a spegnere la luce e a rilassarmi per dormire…
    Le do pienamente ragione basta utilizzare un po’ di creativita’ e soprattutto non sopravvalutare o sottovalutare le paure ma aiutare ad affrontarle piano piano…

  3. Ma basta Michela con questa storia della punteggiatura corretta! Non ti rendi conto di essere diventata un pò pesante e pedante? Sembra che l’italiano corretto lo conosca soltanto tu neanche fossi la depositaria del sapere assoluto della nostra lingua! Se il tuo pensiero fosse almeno il 50% profondo, sentito ed emozionante quanto quello di Marco ci passerei su ma non ti avvicini neanche.
    Con rispetto per Marco,

  4. Buonasera.
    @ Michela.
    Sono una persona, piena di difetti ma, estremamente educata. E per tutto questo, sarò sempre grato ai miei genitori che me l’hanno insegnata. Ho imparato che non bisogna dare del tu, a una persona che non si conosce e non saranno certamente le sue parole, a farmi cambiare idea. Non prenda le mie parole come un offesa. Sono fatto così, cambiare alla mia età è praticamente impossibile e sinceramente, non ne ho proprio voglia. Per il fatto delle virgole a sproposito, nessuno è perfetto ma, se vogliamo essere precisi, anche lei usa la virgola prima della “e”. E questo non sono stato io a farglielo notare ma, una lettrice di questo blog. Inoltre vorrei farle notare che iniziando il suo commento, ha usato una frase non certo elegante. Quando si rivolge a una persona, usare la frase “é tornato quello” non è per nulla educato. Ognuno di noi, ha i propri difetti. La cosa migliore è sempre quella di guardare principalmente in casa propria. Tornando sul discorso del buio, sono parzialmente d’accordo con lei. I genitori, hanno una responsabilità non indifferente verso i figli. Non mi piace essere ripetitivo ma usando intelligenza e buon senso, la paura del buio è una cosa che può essere risolta. Buona serata.
    Cordialmente.

  5. Oh oh, è tornato quello che usa le virgole a sproposito. Caro Marco, se vuoi rispondermi fallo dandomi del tu e con la punteggiatura corretta (p.es. la virgola si mette prima del “ma”, non dopo). Detto questo, io penso che la paura del buio in se’ sia una fase di crescita che passa se i genitori rassicurano il bambino e gli spiegano che il buio è una cosa naturale e non è una cosa cattiva, ma che invece persiste se i genitori terrorizzano il bambino facendo cose come usare il buio come punizione. Ho anch’io ancora adesso paura del buio, ma ci convivo usando una mascherina con cui in attesa del sonno mi chiudo gli occhi artificialmente, forse perché faccio parte di quei bambini a cui sono state inculcate idee negative sul buio, comunque ho trovato il mio equilibrio.

  6. Buonasera.
    @ ginger70.
    Il piacere è tutto mio. Vorrei risponderle riguardo gli assistenti sociali ma, purtroppo l’argomento trattato non è pertinente con gli stessi. Mi auguro di trovare un altra occasione per poterne parlare. Lo sbaglio è stato mio che gli ho tirati in ballo. Una cosa mi permetto di dirla, senza problemi. La mia tolleranza verso gli assistenti sociali è pari a zero. Le auguro una buona serata e spero di risentirla presto.
    Cordialmente.

  7. Marco che piacere!e come sempre mi trovi accordo con te, la situazione degli assistenti sociali la conosco been il nostro amico stava rischiando di perdere il figlio solo perchè gli aveve dato due sberle ( tieni presente che gli aveva detto PIRLA davanti ai compagni di classi a 13 anni), forse ha sbagliato non lo so non tocca a me giudicare ma come dici tu il ragazzo poi con tutto il caos che è venuto fuori si èallontanato ancora di piu dal padre e ci sono voluti anni per riavvicinarli.Bravo come dici tu il buon senso è la prima cosa da usare ma spesso chissa perchè è sempre ultima.

  8. Buongiorno.
    Oggi, come ieri, la maggior parte dei bambini ha avuto e ha paura del buio. Non sono uno psicologo ma,credo che la cosa sia normale. Molti adulti soffrono di questa ossessione e conosco una persona adulta che ancora oggi, dorme con la lampadina del comodino accesa. Tutto questo succede perchè si associa il buio, al terrore. Sono nato nel lontano 1958 e per circa cinque anni, ho sofferto della patologia del buio. Era più forte di me. Quando mia madre mi metteva a letto e chiudeva la porta della mia camera, scattava in me, una fobia incontrollata e la poca luce che filtrava dalle tapparelle, peggiorava ulteriormente la situazione, creando strani giochi di luce. Tutto questo, sfociava in un pianto ininterrotto. Solo l’arrivo di mia madre, riportava le cose apposto. Mio padre, stanco dei miei continui pianti, decise di prendere una decisione radicale e azzardata. Mi raccontò sucessivamente che una sera, mi portò in cantina e chiuse la porta alle sue spalle e rimanemmo chiusi e al buio più completo per circa un’ora. Mio padre, incominciò a parlare del più e del meno, coinvolgendomi nei suoi discorsi. Per i primi dieci minuti, la mia paura era palpabile ma, passato questo tempo, la mia paura svanì come d’incanto. Da quel giorno, non riesco a dormire, se la stanza non è completamente buia. Mio padre ormai è passato a miglior vita ma di questo, gli e ne sarò eternamente grato. Oggi, una cosa del genere è improponibile. Interverrebbero sicuramente gli assistenti sociali e la loro genialità porterebbe ad allontanare il bambino, dai loro genitori. La modernità è una bella cosa ma, spesso porta inevitabilmente a comportamenti, al quanto discutibili. Molti bambini, sono stati rovinati da gli assistenti sociali che, prima di pensare al bambino, hanno pensato al proprio conto in banca. Ma, questa è sicuramente un altra storia. Non credo che combattere la paura del buio nei bambini, sia una cosa complicata. Basta avere tempo e creattività. E’ ovvio che non si devano mettere in atto, strani esperimenti. La prima cosa da usare è il buon senso.
    Cordialmente.

  9. noi usiamo la luce di cortesia …. sia in camera mia che in camera dei bimbi … anche perchè se di notte chiamano almeno nn mi ammazzo contro qls 😉
    e cmq anche io ho paura del buio …. quando abitavo da sola di notte tenevo sempre una lucina accesa!!!

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