Ma perché un bambino inizia a fare il bullo?

bulliLa settimana scorsa abbiamo parlato del bullismo e dei fattori che possiamo imparare per osservare con attenzione i nostri figli e capire se possono essere vittime dei bulli all’interno della loro scuola.
Oggi la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra psicologa amica, affronta lo stesso tema, ma da un’altra prospettiva: perché si diventa bulli?

“Oggi vorrei spostate l’attenzione dall’altra parte della questione, cioè vorrei aiutarvi a capire chi sono questi “bulli” per poter magari aiutare quei genitori che si trovano a vivere l’altra faccia di questa realtà.
I bulli sono dei bambini che fanno i bulli, cioè che mettono in atto un comportamento aggressivo e violento nei confronti di chi considera e percepiscono inferiore a lor per qualche motivo.

Ma perché un bambino inizia a fare il bullo?

Perché i bambini reagiscono diversamente alle brutture della vita. Alcuni di loro, a cui è successo qualcosa che emotivamente hanno percepito come estremamente distruttivo e doloroso per se stessi, si chiudono in un “bozzolo”, in una specie di guscio personale e diventano aggressivi con gli altri, soprattutto con chi gli ricorda la loro stessa debolezza/sofferenza.
Molti, troppi sono i motivi per cui la scelta di chiudersi in se stessi: percosse subite, abuso infantile, paura di non essere amati, l’abbandono, la morte di un genitore in tenera età, bambini che ricevono troppi rifiuti, bambini che vengono continuamente disconfermati, bambini che hanno continue relazioni con gli adulti basate sul potere, che hanno assistito a scene di violenza tra i genitori, che hanno provato un senso di impotenza profonda e tutti quei casi in cui si vive una sofferenza troppo profonda per la tenera età.
Ogni bambino si sa, necessita come prima cosa di tanto amore e attenzione da parte del mondo degli adulti, ma che non si esprima solo con le parole, ma con i gesti, le esperienze di vita e le interazioni che gli adulti hanno con loro.
Quando l’amore di cui si ha bisogno si trasforma in un’esperienza fortemente dolorosa, molti bambini scelgono di affrontare la vita con odio e rabbia, autoconvincendosi di non aver bisogno di quell’amore (invece vitale), desiderato nella loro testa, solo dai più deboli.
Ecco che allora si scatena il comportamento aggressivo: esso nasce come difesa dalla sofferenza che prova, quindi può succedere che il bambino che ha fatto il bullo, quando incontra un bambino che gli rievoca le sue emozioni dolorose e il suo desiderio di essere amato, che nella sua testa ora associa a sentimenti di debolezza, è un qualcosa che non tollera e che non sa gestire né tanto meno riconoscere e per non ‘ascoltare’ questi sentimenti, può picchiarlo o prenderlo in giro.
La stessa cosa potrebbe succedere perché il bambino aggressivo prova invidia per suo fratello o per un suo compagno di scuola perché crede che, in qualche modo, gli abbia rubato l’amore della mamma o della maestra. Così lo picchia. Anche se ciò non corrisponde a realtà, conta ciò che il bambino percepisce. Ed anche in questo caso la richiesta ultima è proprio quella di essere amati.
A volte, odiare qualcuno e colpirlo o comportarsi male con lui è un modo per manifestare un intenso bisogno di quella persona, da cui molto probabilmente il bambino non riceve l’amore e le attenzioni di cui ha bisogno per crescere sano. Come accade quando un figlio si comporta male con il genitore.
La scelta del tutto inconsapevole di questi bambini di chiudersi alle emozioni e di diventare aggressivi procura loro non poche conseguenze che, purtroppo, aumentano la loro scelta creando un circolo vizioso difficile da rompere.
Sono bambini che non solo hanno limitato la loro capacità di sentire emozioni proprie, così da non poter essere più in grado di provare empatia verso i propri compagni o amici, ma stimolano negli altri e soprattutto negli adulti dei sentimenti di repulsione e di aggressività. Molte maestre che hanno a che fare con bambini aggressivi raccontano di essere molto più punitive con loro piuttosto che con gli altri alunni.
La conseguenza è che avendo ricevuto una risposta aggressiva, il bambino che fa il bullo si sente ancor più incentivato ad avere pensieri del tipo “non mi vuole bene, ma io non ho bisogno di lei”, aumentando il grado di frustrazione, di rifiuto, di impotenza che accresce l’aggressività verso se stesso e quindi verso gli altri.
Ciò rende sempre più impossibile l’accorgersi che questi bambini hanno un grande bisogno di amore.
Non è facile veder tutti questi aspetti di fronte ad un bambino bullo, ma è anche vero che, sapendo cosa c’è dietro, almeno teoricamente, potrebbe aiutare chiunque ha a che fare con loro.
Un adulto che sa il vero motivo per cui il bambino attua un comportamento aggressivo, dovrebbe essere paziente, cercare di accettarlo, lavorare su di sé per capire che non è il bambino a stargli in qualche modo antipatico, ma il suo comportamento.
Il bambino che fa il bullo, non è cattivo, è solo disperatamente ferito e chiede disperatamente amore.

La pazienza è sicuramente l’arma più in grado di sconfiggere il muro di cemento che si sono creati intorno.
L’importante è agire velocemente perché se il cemento si solidifica troppo sarà poi impossibile romperlo, con il rischio non solo di avere la responsabilità di non essere stati in grado di offrire amore sincero ad un bambino, ma anche di aver promosso un comportamento talmente distruttivo che quando il bambino crescerà e diventerà un adulto, non sarà in grado di accogliere l’amore, rifiuterà rapporti troppo intimi, rimanendo fondamentalmente solo con la sua rabbia

 

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com 

23 risposte a “Ma perché un bambino inizia a fare il bullo?

  1. @betty: mi spiace … davvero nn so ke dire …. complimenti!!! e cmq tornando all’articolo nn credo ke tuo figlio sia un bullo …. ma sia aggressivo nei confronti del mondo …. e ha ottime ragione per essere arrabbiato…. cmq vedrai ke passerà …. stai facendo un percorso ke sicuramente le renderà più sereno, resta ottimista e in bocca al lupo 🙂

    ripeto …. per me il bullo è uno che non ha problemi …. ma come dice cri è viziato ed egocentrico e se la prende coi deboli xchè tanto sa ke nn verrà punito …..
    completamente diverso un bambino ke ce l’ha con tutti …. il rischio nn è far male a un altro …. il rischio in questo caso è isolarsi e rimanere solo ….

  2. ciao …. non ho ancora letto i commenti, solo l’articolo ….dico la mia opinione poi leggo tutto.
    per quello ke vedo io tra i vari compagni di riky e fede ….. un bimbo aggressivo (secondo me non bullo), ke fa dispetti a tutti …. magari ruba le cose, è un po’ antipatico e indisciplinato …. lo fa un po’ per invidia. quelli ke hanno meno degli altri, a volte per problemi economici, ma spesso per idee rigide dei genitori, attuano questi comportamenti proprio per invidia. ripeto … si tratta SOLO DELLA MIA OPINIONE.
    quelli bulli ….. cioè quelli ke proprio fanno i gradassi coi deboli, nn mi sembrano per niente chiusi in se stessi … anzi, spesso hanno un grande seguito xchè cmq i loro comportamenti risultano a volte anche un po’ “fighi” (se posso dirlo) …. e questi, secondo me ….. nn hanno bisogno di più amore…. anzi, forse di meno, o cmq diverso. sono bambini a cui è concesso tutto ….. e anche di più …. ke ogni volta ke vengono sgridati sono poi difesi dai genitori …. se prendono una nota e colpa della maestra, se prendono una punizione scatta la rivolta contro la scuola……………
    io penso ke per arginare il bullismo non bisogna essere comprensivi ma RIGIDI!!!!!!!!!!!!!
    ripeto …. diverso secondo me è il caso dei bimbi aggressivi e dispettosi …. ke però vengono automaticamente esclusi dal gruppo ….. in quel caso li quella è la punizione …. o riescono a cambiare e quindi vengono reintegrati …. oppure restano isolati …..

  3. @Betty mi unisco alle altre, sei veramente una bella persona. Hai preso coscienza del problema e stai cercando di risolverlo, e sono certa ce la farai, perché vuoi bene a tuo figlio e perché sai che è la cosa più giusta da fare per la serenità del tuo bambino e per la tua.

    @Cri, tu veramente ti sei comportata da mamma attenta, hai saputo cogliere il disagio di tua figlia. Sei stata brava! (Magari lo fosse stata la mia!)

    Questo argomento per me è molto difficile, (infatti fino ad ora non ho commentato) nelle scuole dei miei figli non ci sono stati casi di bullismo, ma io sono sempre con le orecchie puntate, perché invece sono stata io vittima di bullismo. A 9 anni vivevo in un paese della Basilicata. Non portavo gli occhiali, non ero grassa, non ero secchiona, una ragazzina insignificante insomma, Non so perché un gruppetto di ragazzine e un maschietto, ma il maschietto era innocuo, seguiva la capo, una ragazzina più grande non d’età ma altezza e peso (ci vuole poco con me, forse a quell’età non pesavo neanche 25 chili). Mi prendeva in giro tutti i giorni all’uscita di scuola. (Chiedevo inutilmente a mia madre di venirmi a prendere). Inciampavo continuamente e cadevo di mio, ma lei mi provocava cadute spingendomi e facendo finta di non saperne niente. Tra questo gruppetto c’era una bambina che ci giocavo e facevo i compiti insieme, ma appena vedeva la capo faceva finta di non vedermi, la temeva. Un giorno stavamo tornando a casa da scuola e disse qualcosa (non ricordo assolutamente cosa) alla mia amica e agli altri. Mi stava accusando di aver detto qualcosa che in realtà non avevo mai detto. Ricordo solo lo strazio di cercare di convincere tutti che non era vero, e la loro espressione… credevano alla capo e non a me. Piansi per settimane, non volevo andare a scuola, mia madre mi disse che ero cattiva e capricciosa. Naturalmente andai sempre a scuola, chiudendomi sempre di più, non reagendo alle loro provocazioni e beccando di tanto in tanto qualche pugno nello stomaco, la capo diceva che non lasciava segno. Per fortuna a 10 anni ci trasferimmo. Ma ormai era troppo tardi, mi ero chiusa e non feci molte amicizie. Anzi tutti mi scansavano, dicendo che ero una che stava sempre da una parte, non partecipavo. Adesso non credo di essere ancora così chiusa, il matrimonio e soprattutto i bambini mi hanno aiutato molto ad aprirmi. Portare a scuola, al parco i bimbi, incontrare i loro genitori e parlarci mi hanno fatto cambiare per forza.
    Vi abbraccio tutte.

  4. Betty posso solo unirmi al coro con un mega applauso e mega abbraccio, benvenuta scrivi ancora insieme a noi e non mollare!!!

  5. Cara Ransie grazie ma sono una mamma come tutte voi…che per amore del proprio figlio ha tirato fuori delle risorse che non credevo di avere….mi sono trasformata, vedo le cose in modo completamente diverso da prima…e mai più tornerò quella di prima…nel bene e nel male….ti dico questo: sono certa che ogni morte è assurda e straziante, che sia per malattia..incidente..destino…ma quando ti trovi serenamente al lavoro dopo aver salutato tuo marito appena un’ora prima e ti telefonano per correre perchè non si è sentito bene e pensi fortuna che è successo a 500 metri così non devo prendere la macchina…ma nonostante questo arrivi e lui….bhe c’è solo più il suo corpo disteso ma se n’è già andato…bhe ti cambia la visione della vita…continui a rivivere con la memoria gli ultimi momenti passati insieme, rimpiangi di averlo salutato frettolosamente perchè entrambi presi dall’inizio della giornata lavorativa…pensa se mai avessimo discusso il giorno prima ed avessimo lasciato in sospeso i chiarimenti…non me lo sarei mai perdonato…vivrei ancora peggio…perciò ora sono molto più apprensiva nei confronti di tutte le persone a cui tengo, sono diventata più intransigente sotto certi aspetti ma molto più pronta a lasciar correre sulle stupidaggini (scusa non voglio dire che le vostre discussioni lo siano…ma purtroppo a volte è così) e a dare importanza ai sentimenti veri…

  6. @betty: ho letto solo ora il tuo secondo commento. Ti rinnovo la mia stima, penso tu sia una bellissima persona. Nonostante la tragedia che ti ha colpito pensi anche a chi sta vivendo situazioni seppur complicate ma cmq risolvibili (nel bene e nel male) e non fai la vittima come forse sarebbe giusto.
    Mi auguro tu voglia sfogarti con noi. Qui potrai piangere, urlare anche solo cercare una parola di conforto…io così come credo le altre amiche saremo liete anche solo di ascoltarti.
    Un abbraccio mega.

    @ransie: cosa c’è?

  7. Cara Betty, mi unisco a Sere e CriCri, a Maria e Silviafede: intanto benvenuta e poi sinceri complimenti per la mamma / donna che sei. In questo momento mi sento un’idiota completa perchè sono in lite con mio marito da qualche giorno, la bambina ne risente e noi, per stupido orgoglio non facciamo un passo verso l’altro per far scemare la cosa… Mi dispiace molto per la vostra situazione ma si sente che coraggio e che grinta hai per amore vostro, vi auguro che la vita vi riservi una grande gioia nel prossimo futuro.

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