La psicologa: ecco come i neonati mostrano gioia e sorpresa

neonato

 

La settimana scorsa abbiamo iniziato questo percorso bellissimo parlando delle emozioni dei neonati con la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Oggi continuiamo, analizzando due emozioni particolari: gioia e sorpresa.
Vi faccio una domanda: secondo voi ai neonati piacciono le sorprese?
La risposta potrebbe non essere così scontata!

Ecco cosa ci dice la dottoressa Santarelli:

 

Dott.ssa  Francesca Santarelli

Care mamme, se mi avete seguito la settimana scorsa, oggi cominciamo a parlare della prima emozione che riguarda i bambini fino a quando sono proprio cucciolotti.
Per chi invece leggerà questo post solamente oggi per la prima volta, consiglio di leggere la premessa della settimana scorsa, tanto per capire qual è l’iter che stiamo seguendo.

Abbiamo infatti accennato a come si formano le emozioni, già dal feto della mamma e oggi in particolare vorrei parlare con voi di due emozioni particolari, cioè la gioia e la sorpresa. Dopodiché darò qualche consiglio su come reagire di fronte a queste reazioni emotive del bebè.

Gioia: nei bebè di pochi giorni, il sorriso è associato soprattutto ad uno stato di benessere fisico, per esempio subito dopo il pasto. A partire dai 5- 6 mesi, iniziano quelle risatine che rendono i piccoli davvero irresistibili!
L’espressione si apre, gli occhi si illuminano, la bocca si spalanca ….tanto è vero che in passato si diceva che il bambino “ride con gli angeli”!

Ora si parla del cosiddetto “sorriso di padronanza“, dovuto al piacere di controllare l’ambiente e di essere in grado di prevedere cosa accadrà.
E’ la fase per esempio, in cui al bimbo piace buttare gli oggetti a terra, per vedere confermate le proprie aspettative sugli effetti, cioè la mamma che si china a raccoglierli per restituirglieli.
Dietro questo gioco c’è l’intuizione di un processo cognitivo: il rapporto “causa-effetto”.
A differenza dell’adulto, che trova esilarante l’effetto sorpresa, il piccolo ricava piacere dalla prevedibilità.
Le ricerche infatti ci dicono, che dalle osservazioni cliniche emerge che uno stimolo ripetuto ( il cucù ad esempio) provoca un crescendo di ilarità.
Il consiglio per mamma e papà è quello di proporre gli stimoli più graditi, senza paura che un bimbo sotto i 12 mesi si annoi a “fare sempre gli stessi giochi”.

E, quando ci accorgiamo che in grado di fare da solo (strappare un foglio, raggiungere un oggetto) lasciamo che compia l’operazione a modo suo senza mai intervenire!

E adesso parliamo della sorpresa!
Pur essendo osservabile addirittura nel feto, l espressione facciale che rivela questa emozione (sopracciglia sollevate ad arco e bocca aperta a O) non ha nei primi mesi di vita lo stesso significato che noi adulti le attribuiamo.
Si ritiene infatti, che la sorpresa, come emozione vera e propria, compaia più tardi e in stretta relazione con il progressivo sviluppo delle funzioni cognitive.
Le ricerche nel campo ci dicono che, se si fa ascoltare a bambini di oltre a 5 mesi una voce registrata che, all’improvviso, si deforma e diventa metallica, il cambiamento viene percepito (lo dimostra il fatto che i piccoli interrompono l’attività in corso per ascoltare meglio). Sotto i 5 mesi invece, non si registrano reazioni.
Analogamente i bambini mostrano sorpresa se un treno giocattolo entra in un tunnel e ne esce con un colore diverso oppure se alcuni oggetti posti sul tavolo vengono spostati con calamite, senza l’uso delle mani.
Il consiglio che do a mamma e papà è quello di riflettere su questo aspetto. La sorpresa può assumere connotazioni positive o negative per i neonati o, addirittura, contorni spaventosi. E spesso in modo imprevedibile.
Nel primo anno di vita del bambino è molto sensibile ai rumori.

Può divertirsi per il rumore della carta strappata, o provare un intensa paura – con tanto di pianto dirotto- se qualcuno starnutisce o si soffia il naso! Questo non significa che i bimbi debbano vivere nel silenzio assoluto, ma sapere che suoni improvvisi possono suscitare queste reazioni, ci permette di intervenire per tranquillizzarlo!
Inoltre, nel gioco, i piccoli preferiscono le routine ed è bene che qualsiasi novità sia introdotto dalla mamma che ha il potere di rassicurarli!
Magari certe cose vi saranno ovvie e altre meno, ma se partiamo dalle linee teoriche, sono sicura che poi ognuna di noi saprà applicarle alla propria realtà.

In bocca al lupo! Alla prossima settimana”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com 

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