Bonus bebè: gli 80 euro che piacciono anche alla SIN

baby_moneyIl bonus di 960 euro annui destinato alle neomamme annunciato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e previsto nella nuova Legge di Stabilità, trova d’accordo i neonatologi italiani della SIN, la Società Italiana di Neonatologia.

Secondo i neonatologi italiani questa è una misura importante in aiuto dei neonati e delle loro famiglie.
“E’ un primo passo concreto per sostenere le famiglie e i nuovi nati su cui non possiamo non essere d’accordo” – afferma il Presidente della SIN Costantino Romagnoli. – “In passato, purtroppo le risorse destinate al miglioramento del servizio sanitario per l’assistenza neonatale, le strutture ospedaliere o l’acquisto di strumenti non sono quasi mai state utilizzate in modo adeguato o sono state spese male, con la complicità della politica. Questo bonus, così com’è successo per il precedente, andrebbe direttamente alle famiglie”. 

Il Presidente dei neonatologi italiani, così come i medici che rappresenta, che sono a contatto tutti i giorni con i genitori e raccolgono le loro preoccupazioni, conti alla mano, sa che nei primi mesi di vita le famiglie sono chiamate a spese extra, spesso non deducibili fiscalmente, per la cura e la salute del neonato.

“80-90 euro al mese sono una cifra significativa per una famiglia monoreddito (7-8% dell’entrata mensile) ma anche in cui lavorano entrambi i coniugi, ma con redditi bassi e servono a coprire le spese di acquisto di pannolini o generi di prima necessità, come prodotti per l’alimentazione o la salute. Ci auguriamo che ne possano beneficiare tutti” conclude Romagnoli.

10 risposte a “Bonus bebè: gli 80 euro che piacciono anche alla SIN

  1. Buono bebè con un reddito complessivo di 90.000,00 euro. Non fatemi ridere. Come quando davano i soldi per le famiglie numerose. La natalità di sostiene con l’ottimismo per iol futuro. Una società buona e sana, aiuti per le mamme e strutture. Non tre euro che aiutano solo i commercianti. E scusate lo sfogo.

  2. sicuranmente non cambiano la vita ma come dice Ransie tra averli e non averli fa la differenza siprattutto epr quanto riguarda i pannolini che sul budget incidono notevolmente! speriamo poi che non mettano qualche altra tassa !!!!!!!!!!!!!!!

  3. e chi è disoccupata o libero professionista ??? Da quanto ho capito (correggetemi se sbaglio) sono in busta. E sono per i primi 3 anni di vita. E poi quando le spese aumentano li tolgono come se non ne avessi più bisogno. Diciamo che meglio questo e per poco che una scarpata nel………

  4. Credo sia un passo avanti perchè l’aiuto arriva direttamente alle famiglie, ma non basta questo per incrementare le nascite.
    Il problema è strutturale, aiutiamo a crescere, con questo piccolissimo contributo, per tre anni il bambino, intanto molte mamme rischiano di perdere il loro lavoro perchè hanno deciso di mettere su famiglia… In Italia la famiglia non è tutelata, non ci sono politiche a favore.

  5. Quando ho partorito Sara (la seconda) 10 anni fa era stato istituito un qualcosa di simile. Quando sono tornata a casa dall’ospedale mio marito mi ha mostrato l’assegno di euro 1000,00 arrivato con assicurata. Era il bonus bebè per il secondo figlio. Purtroppo non è durato molto, non mi ricordo quando ma dopo l’hanno tolto.

  6. E’ la prima cosa che ho pensato anche io: l’acquisto dei pannolini, dei detergenti specifici per la pelle delicata, latte artificiale se non si può allattare, in questo caso 80 € al mese sono moltissimi e di grande aiuto! Finalmente una cosa fatta bene, speriamo vada in porto….!

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