Una domenica in buona compagnia

Un marito colpito e affondato da un’emicrania terribile, un cielo nero, plumbeo che sembrava volersi vendicare con il primo che si azzardava a varcare la soglia di casa per prendere una boccata d’aria.
Due figli incontenibili, desiderosi di correre e scatenarsi.
Una mamma con una pila di panni da stirare, ma con poca voglia di concedersi al ferro da stiro.

Questa la situazione a casa mia domenica mattina.

Due le alternative: soccombere al destino o reagire e sfidare la sorte.

Io e i miei pargoli abbiamo optato per la seconda chance. Ed è stato un successo.

In macchina io, Marco, Luca e un raggio di sole che, nel frattempo,  si era fatto spazio tra le nuvole cariche di pioggia.

“Destinazione ragazzi?”

Marco: “Mamma, non hai detto che andavamo a comprare le scarpe per me?”

“Giusto, andiamo!”

Un’ora abbondante per scegliere un paio di scarpe da tennis. Abbiamo provato tutti i 33 possibili e immaginabili e anche un numero 34. Alla fine sono andate al ballottaggio due paia di scarpe.

Marco: “Mamma possiamo prendere tutti e due i modelli? Mi stanno così bene!”

E io: “Marco queste sono le scarpe di riserva. Ne hai già un paio nuove a casa. Fra due mesi metterai solo i sandali. Nel frattempo il tuo piede sarà cresciuto e a settembre non ti andranno già più. Che ce ne faremo di tre paia di scarpe piccole?”
E lui: “Ma mi piacciono tanto”.
Io: “Spiacente, devi sceglierne solo un paio”
Marco: “Possiamo almeno fare una foto a quelle che non prendiamo così a settembre saprò già quali comprare?”
Il compromesso mi sembrava ragionevole e così abbiamo fatto un book fotografico alle scarpe scartate.

Archiviata l`operazione book ho chiesto a Luca: “Che ne dici se troviamo un paio di scarpe anche per te?”

Lui: “Sì, che bello!”

Dopo qualche minuto: “Mamma, forse i 30 stanno giocando a nascondino. Non ce n’è neppure uno!”

Siamo usciti dal negozio con un paio di scarpe e uno zaino per me. L’avevo visto con la coda dell’occhio ed era stato amore a prima vista. Ma ho tentennato fino alla fine. Se devo spendere soldi per loro o per gli altri non ci penso neppure, il portafogli è sempre pronto. Ma se devo spendere del denaro per me divento tirchia. Tutto mi sembra superfluo, rinunciabile.

Marco: “Mamma, spendi sempre tanti soldi per noi. Una volta che trovi qualcosa che piace anche te, prendila. Pago io”

E io: “Paghi tu? Con che soldi?”

E lui: “Con il tuo Bancomat”

Aveva ragione. Rare volte cedo a tentazioni. Ma quello zaino mi serviva, mi piaceva e alla fine… l’ho comprato!

In macchina: “E ora giovanotti dove si va?”

Marco: “Ho un’idea: mangiamo fuori e poi andiamo al cinema”

Io, ormai disposta a tutto: “Ok”

E così abbiamo fatto. Siamo andati prima in un ristorantino a mangiare e poi siamo andati a vedere “Mr Peabody & Sherman”

Mi sono sentita ricca e felice come rare volte.

Con loro la solitudine è una parola vuota, senza significato.

Ci siamo divertiti veramente tanto insieme. Abbiamo parlato, riso, giocato. Ci siamo coccolati.

Alle sei di sera, sotto una bella pioggia battente, siamo tornati a casa. Nel frattempo papà si era ripreso. Del mal di testa rimanevano solo gli strascichi.

Marco: “Papà abbiamo trascorso una giornata bellissima con la mamma, ma sarebbe stata ancora più bella, anzi sarebbe stata addirittura stupenda se ci fossi stato anche tu!”

Questa sì che è una dichiarazione d’amore!

Ieri sera, ormai stremati, i miei cucciolotti erano già nel mondo dei sogni. Io stiravo e nel frattempo guardavo Lucignolo. Storie di ragazzi, poco più che adolescenti, vittime della droga. Eroina, cocaina, canne…a 14 anni!
Oddio, perchè? Ma come si può? Mi si stava gelando il sangue nelle vene.
E pensavo: fra qualche anno pure Marco e Luca saranno adolescenti. Come farò a fargli capire che la vita è bella e stupefacente anche senza l’uso di schifezze immani?

Come potrò fargli capire che si può essere felici anche senza sballo?

Sono andata a letto con una parte di me che ancora gioiva per la bella domenica trascorsa insieme a loro. E con l’altra parte… che cercava di scacciare via i brutti pensieri.

18 risposte a “Una domenica in buona compagnia

  1. Bellissima la tua domenica Maria, il tempo che si passa con i figli è sempre magnifico.
    I tuoi cuccioli sono molto dolci e simpatici.

    Noi a casa a rimetterci dall’influenza di Nicholas, ma siamo stati sereni e ci siamo divertiti lo stesso: mio marito ha costruito un garage, una pista e un percorso ad ostacolo per far distrarre il piccolo che ne è rimasto entusiasta e ha gridato: “Mamma! Papà è un mago, con i miei giocattoli ha fatto apparire un percoso gigantone x le macchinine!”
    Ho preparato un buon pranzo, con dolce finale prendendomi l’applauso dei miei maschietti.
    Aspettiamo le belle giornate per riprendere le passeggiate.

  2. @Maria: anche noi sabato a comprare le scarpe nuove per Fede…due paia ma perche’ io ho fatto un guaio…ho lavato 2 paia sue ed 1 mio in lavatrice, ma ho dimenticato di togliere l’asciugatrice…cosi’ le ho fuse tutte!! Il minimo che otevamo fare era ricomorarle…sobh…mi sono consolata col fatto che erano abbastanza distrutte e poi il piede cresce e a settembre avremmo dovuto comunque ricomprarle..
    Per il week end anche noi siamo allergici alla casa per cui si va fuori…sempre…
    Lo scorso week end 1 giorno al mare ed 1 giorno in campagna in un posto bellissimo tutti in bicicletta…aria aperta, natura e mmovimento…non c’e’ niente di piu’ bello dopo una settimana di ufficio-casa-scuola! Certo se piove qualcosa bisogna inventarsi ed il cinema mi sembra un’ottima alternativa…

  3. Cara Maria, hai trascorso davvero una bella domenica…peccato per il marito ko! Io non vedo l’ora che la mia piccola sia abbastanza grande per poter condividere con lei in maniera consapevole del tempo libero, un uscita a due, un cinema come hai fatto tu coi tuoi bambini, ritagliarmi gelosamente del tempo per noi. M aintanto mi godo il momento e decido ancora tutto io….ih!ih!ih! Per la parte finale….spero anche io come Ginger e le altre nostre amiche che gli insegnamneti che diamo loro fin da piccoli e i valori che inculchiamo nelle loro testoline diano i loro frutti al momento del bisogno!!!

  4. Che bella giornata…sai Maria leggevo e vedevo nella mia mente l’immagine di cio che raccontavi ma con le faccie dei miei piccoli e con noi protagonisti. A volte capitano anche a noi queste giornate particolari e ci si sente davvero bene e ricchi di qualcosa che è indescrivibile… ciao

  5. MARIA MI HAI FATTO MORIRE SEI TROPPO FORTE!!! CHE BELLA DOMENICA NOI INVECE ANCORA UN PO DOLORANTI PER IL VIRUS INTESTINALE IN CASA TRANQUILLI TUTTO IL GIRONO JACOPO BRAVO BRAVO E COME DICI TU SENZA DI LORO CHE GIORNATA SAREBBE?????????????? PER IL FUTURO VOGLIO SPERARE CHE LE NOSTRE BASI SERVANO COSI COME SONO SERVITE QUELLE DEI NOSTRI GENITORI MA SE CI PENSO MI VIENE LA PELLE D’OCA…

  6. Maria leggo le tue “avventure” come un libro, lo sai mi perdo sempre nei tuoi racconti di vita quotidiana, bella domenica penso che tu abbia lasciato un bel ricordo nei tuoi bambini. Per quanto riguarda la fine della serata, ti capisco, Asia ha maggio compirà 8 anni e quando parlo con mio marito che abbiamo una figlia di 8 anni mi distacco e sembra quasi che nn siamo noi, infatti appena posso chiedo ad amici e parenti che hanno figli adolescenti come va e come si comportano perché questi pensieri a me vengono continuamente e come dice Cricri, speriamo anche in un po’ di fortuna!

  7. @maria, quanto è vero tutto quello che hai scritto. anche io “spendo e spando” per i miei figli ma se devo comprare per me cedo (perchè poi cedo) ma dopo mille ripensamenti. per quanto riguarda i pensieri sui figli dall’adolescenza in poi, è da un pò che li faccio anche io in quanto contornata da colleghi alle prese con quattordici-sedicenni. è un mondo talmente diverso, talmente assurdo che, ahimè, mi sento stravecchia. ma ci penseremo a suo tempo. per ora mi godo il mio cucciolo che guai a sentirsi chiamare “ragazzino” ,perchè “io sono un bambino!”. e va bene così.

  8. “Con loro la solitudine è una parola vuota, senza significato”…bellissimo, Maria! Non ti crucciare, riponi nell’angolino più remoto della tua testa i pensieri brutti: sono certa che fai del tuo meglio ogni giorno per insegnar loro a proteggersi dai loro stessi istinti. Non è questa in fondo l’educazione? L’imprevedibile non è gestibile purtroppo…neanche dai genitori più bravi al mondo!

  9. Maria: mi hai fatto morire, mi sono immedesimata quasi fossi lì anch’io…Hai detto delle frasi molto belle piene di amore ed orgoglio, come giusto che sia.
    Per quanto riguarda il finale temo purtroppo che non ci sia una ricetta che vada bene per tutti. Credo però che il dialogo, una gran dose di coerenza ed una coesione di comportamenti tra papà e mamma penso facciano una buona parte del lavoro. L’insegnare ai ragazzi a pensare con la propria testa e non fa nulla se si sbaglia, basta farlo senza essere “caproni” credo aiuti anche. Infine la fortuna, quella purtroppo non deve mancare mai.

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