Mamma, come nascono i bambini?

santarelli6Quando i miei figli erano proprio piccoli non mi facevo tanti problemi a farmi vedere nuda da loro.
Ora, invece, cerco di tutelare maggiormente la privacy. Soprattutto da quando ho notato che Marco, ormai vicino ai sette anni, è piuttosto curioso. Cerca di guardare con più malizia. Non è disinteressato come prima.
E le domande, anche quelle imbarazzanti, arrivano e sono all’ordine del giorno: “Mamma, ma da dove escono i bambini?”, “Come fanno ad arrivare nella pancia?”
Tante sono le domande sui “misteri della vita” e quando me le fanno così a bruciapelo, devo ammettere mi mettono abbastanza in difficoltà.
Ma cosa e come dobbiamo rispondere? Ce ne parla la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

“Come rispondere a certe domande….imbarazzanti del tipo: “Mamma, come nascono i bambini?”

“Mamma, ma io come sono nato? Chi c’è dentro la pancia? E come ha fatto a finire li? E come ne esce?

Eccoci, ci siamo….la domanda che prima o poi arriva, quella domanda a cui molto genitori fanno fatica a rispondere sudando mille camicie, eppure, si sa…prima o poi saremo noi a dover dare una risposta a questo grande mistero che è la vita.

Gli interrogativi che un bambino pone sulle attività sessuali, sul concepimento, sul parto non sono diversi da quelli che pongono su come funziona una macchina o un computer. Sono parte della continua indagine e della scoperta che il piccola compie sul mondo che lo circonda.

Il nostro compito, come genitori, è quello di rispondere, sempre e comunque, in modo chiaro, semplice, senza perderci in lunghe spiegazioni scientifiche: “patatina e pisellino” andranno benissimo perché rispettano la magia che permea ancora il mondo dell’infanzia.

Non è necessario inoltre dare piu risposte di quello che in realtà ci hanno chiesto e ed è importante non girare troppo intorno alla cosa, lasciamo che sia lui a decidere modi e tempi, senza inondarlo di informazioni che, magari, ancora non è pronto o interessato a ricevere.

Anche di fronte a domande esplicite, la risposta deve essere vera, magari figurata, poetica, ma non deve trarre in errore. Dire che i bambini escono dall’ombelico per esempio, è assurdo anche per un cucciolo di tre anni. Meglio dire subito che c’è un buchino nella patatina che diventa grande al momento del parto per lasciare che il bimbo nasca. L’esempio può essere quello del semino che nella terra fa germogliare un fiore. Allo stesso modo il semino del papà nella casetta della mamma fa germogliare un bambino.

Va bene anche spiegare che il pisellino del papà si avvicina alla patatina della mamma e li lascia il suo semino. È un incontro un po’ speciale di due parti del corpo fatte l’una per l’altra, proprio per essere unite.

Questo risolve la domanda diretta  “come entra il semino nella pancia della mamma?” che terrorizza molti genitori.

Basta semplificare il corpo: la vagina è un corridoio, l’utero una casetta e lo spermatozoo un semino e cosi via…

Non dimentichiamo mai però di legare la spiegazione all’aspetto affettivo, al gesto d’amore.

Diciamo ai nostri figli che quando papà e mamma si fanno le coccole è perche si vogliono bene. L’educazione sessuale deve essere innanzitutto un’educazione relazionale e affettiva.

Oggi invece, i messaggi trasmessi dalla tv e dalla pubblicità, oltre a essere eccessivamente espliciti, sono molto finalizzati all’atto sessuale in sé e i bambini, prima e gli adolescenti poi, confondono spesso la sessualità con l’affettività.

Per questo è importante affrontare l’argomento con serenità fin da subito, educandoli cosi al rispetto di sé e dell’altro.

La sessualità dei nostri figli ha noi come primi maestri: la loro capacità di sceglierci come guida o confidenti dipende da noi, da quanto abbiamo fatto per meritarci la loro fiducia. Se non rispondiamo alle loro domande, se siamo reticenti o superficiali, diamo loro il messaggio che certe informazioni in futuro non andranno chieste alla mamma o al papà e saremo esclusi probabilmente dalle confidenze dei ragazzi in tema di sesso, anche in caso di emergenze o brutte esperienze.

Naturalmente anche in questo caso, più che il contenuto, è importante il nostro stato psicologico ed emotivo nell’affrontare tutto questo, poiché se per noi la sessualità rappresenta un tabu o un argomento scomodo o imbarazzante, tutto ciò che dire loro sarà soggettivato dal nostro modo di vivere e considerare la cosa. Meglio allora a questo punto, se siamo consapevoli di quest’aspetto di noi, lasciare che sia l’altro genitore a spiegare e dar loro risposte.

Ricordatevi che i vostri figli imparano a vedere il mondo attraverso i vostri occhi: siate consapevoli che cio e di come insegnate loro ciò che fa parte della vita.”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com 

 

 

16 risposte a “Mamma, come nascono i bambini?

  1. Oh mamma..non so se ho sbagliato, ma noi a Filippo l’abbiamo già spiegato da un bel po’! Con naturalezza! Gli ho fatto vedere le foto mie con il pancione dicendogli che ero lì, poi gli ho raccontato del matrimonio della mamma e del babbo, del viaggio in australia, e di quanto ci volessimo bene, tanto che abbiamo deciso di avere un bimbo, allora attraverso il pisellino, spiegandogli che anche lui ce l’ha come il babbo, il babbo ha messo nella pancia della mamma un semino, che è cresciuto al calduccio nella mamma. Poi quando era grande e non ci stava più è uscito dalla patatina, che si è fatta grande grande per farlo passare!
    a lui questa storia piace, ogni tanto mi chiede di raccontargliela.
    per ora è ancora piccolo quindi noi giriamo nudi tranquillamente o ci facciamo il bagno insieme, però poco a poco credo sia importante inserire la privacy…per ora, per esempio, quando si fa la popo’ (noi o lui) si ha il diritto di stare in bagno da soli con la porta chiusa…poi a poco a poco…crescerà la privacy un po’ su tutto….
    Sinceramente a me non ha creato imbarazzo raccontarglielo, forse perchè era piccolo, e anche adesso ne parliamo tranquillamente…

  2. Articolo molto bello, da cui prendere spunto sicuramente. In casa mia l’argomento sesso ecc. è sempre stato un tabù ma spero che con mio figlio sia tutto diverso. Con lui (5 anni a fine mese) continuo a fare la doccia e a cambiarmi senza problemi, non mi sembra ancora particolarmente curioso. Ha visto la gravidanza di mia sorella e sapeva che il bimbo era in pancia, l’ha vista allattare e mi ha chiesto se anche lui lo ha fatto e adesso ogni tanto mi dice “le tettone della mamma che mi hanno dato il latte :-)”
    Unico neo che forse tra un po’ di anni lo confonderà è che io ho fatto il cesareo e mi è rimasta la cicatrice molto in evidenza e una volta guardandola mi ha chiesto “mamma cosa hai fatto? ” e io gli ho risposto ” tesoro quando sei nato tu i medici mi hanno aiutato e sei uscito da qui lasciandomi un bel sorriso” (la cicatrice ha quasi la forma di un sorriso). quindi lui penserà che i bimbi escono dalla pancia…

  3. Ciao a tutte, io pensavo che potrei anche farvi sorridere un pò: quando sono rimasta incinta del secondo, Fede aveva appena 6 anni, ovviamente tutta una festa per farlo sentire il fratello maggiore ecc… poi un giorno mentre preparavamo la culla, arriva la domanda fatidica…..io pronta (ostentavo la naturalezza che non avevo): allora Amore, Gesù che ci vuole bene sa quando i papà e le mamme desiderano un bambino e fa trovare un bel semino che la mamma mangia; una volta arrivato nella pancia il semino si trasforma in bimbo che cresce e quando è pronto nasce……credevo che mi incalzasse di una infinita serie di altre domande e invece….stop per lui in quel momento la risposta era sufficiente….non ne abbiamo più parlato…….in quinta elementare un giorno arriva a casa e tutto contento mi comunica che su iniziativa delle insegnanti una dottoressa amica di un maestra avrebbe fatto una lezione completa su questo argomento con tanto di immagini scientifiche e chiarimenti approfonditi: IL PANICO! Amore: la mamma ti ha raccontato un pochino di bugie su come nascono i bambini, eri piccolo, io imbarazzata, meglio che non dici nulla a scuola …. fa finta di niente!!!!!! Ero sconvolta…..Ecco questo vi fa capire che la verità è comunque sempre la miglior cosa…..baci a tiutte

  4. bellissimo! per ora Jacopo mi ha solo detto che lui è un maschio perché ha il pisello e io una femmina perché ho la patatina! cosi almeno io ho le idee chiare!!!!!!!!!!!!!!!!ahahahahahahaaha
    cmq farò tesoro dei consigli della dottoressa delle metafore molto dolci e significative!
    Brava Ransie!! continua cosi!!!

  5. @rensie: il tuo commento l’ho letto dopo che ho postato il mio. Mi dispiace non deve essere stato facile. Ma dalle tue parole, che ispirano fiducia verso il futuro, credo che tu sia sulla strada giustissima. Brava.

  6. Molto bello questo articolo ed anche gli spunti della dottoressa su come affrontare l’argomento. Fede ancora non mi ha fatto molte domande, anche lui comincia ad avere qualche curiosita’, soprattutto sul suo pisellino e sul perche’ a volte e’ piccolo ed a volte e’ piu’ grande..
    Io ancora non mi faccio problemi a girare nuda, qualche volta mi guarda e mi chiede di quando lo allattavo, ma per ora niente di piu’. Sa che i bambini crescono nella pancia della mamma e che poi in ospedale li fanno nascere, ma non mi ha chiesto esplicitamente come fanno a uscire e quindi non gliel’ho spiegato. Credo che sia giusto rispondere alle domande, ma non anticipare le curiosita’, nel senso che se Fede ancora non lo chiede vuol dire che l’argomento non lo interessa piu’ di tanto.
    Vi racconto questo episodio per farvi ridere…una mia cara amica ha una figlia di 9 anni, a scuola le maestre hanno avvisato che alcuni bambini avevano visto siti per adulti e facevano battute e riferimenti agli altri, per cui avevano invitato i genitori a parlare con i figli per evitare il passaggio di informazioni sbagliate o dette male. Beh lei ha parlato con la figlia, della sessualita’, di come nascono i bambini, gli ha detto di fare qualsiasi domanda le venisse in mente perche’ era pronta a rispondere a tutto…alla fine di questo bel discorso che era avvenuto in macchina, la figlia le dice ha una domanda…mentre lei prende un bel respiro in attesa di chissa’ quale quesito, la figlia dice “quando arriviamo a casa che mi scappa la pipi’?”…la mia amica non ha piu’ ripreso il discorso ed ha capito che alla figlia per ora queste cose non interessano…

  7. Questo articolo mi è piaciuto molto sia in termini di contenuti sia per l’aiuto che vuole dare, suggerimenti che condivido tra l’altro. Io mi sono comportata così non ho evitato di non rispondere e non ho rimandato ho cercato di trovare le parole più giuste e meno complicate possibili. Devo dire però che io avendo figlie femmine sono avvantaggiata la complicità c’è sempre stata e non è imbarazzante fami vedere nuda. Per i figli maschi (mamma/figlio) credo sia leggermente diverso anche se non impossibile da affrontare. Penso che il supporto del papà sia fondamentale, quanto meno per le similitudini che legano il padre con il figlio e poi per il fatto che le mamme tendono a vedere i cucciolotti (maschi) sempre come cucciolotti.
    Vorrei dare un unico consiglio a chi ancora non ha affrontato questo tema o altri “scottanti”: io ho sempre detto alle mie bimbe fin da piccolissime che qualsiasi cosa avessero voluto chiedermi avrebbero dovuto farlo a casa o in macchina ma cmq lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Dicevo loro che erano ns. segreti e che gli altri non dovevano sapere ciò che ci dicevamo. L’ho fatto per un’unica ragione, per evitare che mi chiedessero davanti a 50 persone o davanti ai nonni: mamma ma come nascono i bambini? Mamma che significa sesso?. Come mi era capitato di vedere in alcune situazioni, con genitori ovviamente in imbarazzo ed in più con tutti gli occhi puntati contro e tutti ad aspettare la risposta. Tra noi ha funzionato. Mi dovevo pur tutelare. Noo? (è ironico ovviamente).

  8. Per me è ancora presto…è vero….per fortuna direi! Ma ora mi faccio un bel copia-incolla in un foglio bianco, stampo e porto a casetta….non sia mai che mi dimentichi di come potrò dirle le cose in maniera così carina e coi termini giusti! GRAZIE!!! Ad ogni modo per me è sempre stato un tabù tutto ciò che riguarda il sesso, in casa mia possibilmente non si è mai neppure pronunciata questa parola!, mi vergognavo a svestirmi anche davanti alle mie sorelle e di far capire che avevo il ciclo men che meno!!! Terribile…perciò: 1) per fortuna mi sono salvata da sola e andando via di casa giovane ho capito che non era poi così brutto nè parlarne nè avere un buon rapporto col mio corpo, e poi per fortuna mio marito non ha alcuna chiusura in questo senso, 2) per amore di mia figlia e per per il nostro rapporto futuro che vorrei fosse di fiducia reciproca mi sforzerò e mi impegnerò per un dialogo costruttivo e sereno.

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