Oltre la metà dei papà rimane attaccato al cellulare o al tablet durante il parto

Ricordo ancora come se fosse ieri il momento in cui è venuto al mondo Marco.
Oltre all’immenso, infinito e intenso dolore del parto, ho ben in mente lo sguardo di mio marito. Non l’ho mai più visto così emozionato e felice, neppure quando è nato Luca.
Lui era di fronte a me, accanto all’ostetrica e mi incoraggiava: “Dai, ci siamo quasi”; “Forza”…

Momenti unici, indimenticabili.

Forse per questo sono rimasta di stucco quando ho letto questa notizia: “Oltre la metà dei papà rimane attaccato al telefonino o al tablet durante il parto, anche durante le fasi clou, mentre il loro supporto attivo sarebbe cruciale per la compagna che sta partorendo”.

A pronunciare queste parole è stato Maurizio Gnazzi, segretario regionale per il Lazio dell’Associazione italiana ostetriche (Aio) e ostetrico presso l’Ospedale Cristo Re di Roma, ai microfoni dell’Adn Kronos.

Ma ci può essere momento più importante della nascita di un figlio?
Com’è possibile che i futuri papà tengano più ad un apparecchio elettronico che al parto?

“Quasi tutti i futuri padri si presentano in sala parto con due o addirittura tre telefonini, un tablet e chi più ne ha più ne metta”. C’è chi non riesce a staccare dal lavoro e chi prova a scaricare la tensione con qualche videogioco. “Una scarsa metà ha il buon senso di disattivare i dispositivi quando arriva il momento del parto, mentre oltre il 50% continua a usarli, e allora noi li bacchettiamo puntualmente o gli chiediamo di spegnerli”, continua l’ostetrico, che conclude: “Io che faccio questo lavoro da 20 anni forse potrei considerare una nascita come un evento di routine. Ma quante volte a un uomo può capitare nella vita di veder venire al mondo suo figlio?”.

Non commento neppure. Rischierei di essere retorica.

Ma credo che se mio marito si fosse presentato in sala parto con il tablet, subito dopo la nascita del bambino avrei preso il suo giocattolino e l’avrei disintegrato… E non gli avrei rivolto la parola per secoli!

16 risposte a “Oltre la metà dei papà rimane attaccato al cellulare o al tablet durante il parto

  1. Mi piacerebbe saperlo in sala d’aspetto, l’attesa di un padre rappresenta una sorta di travaglio. Non vorrei privarlo di questo momento d’introspezione.

  2. Io ho avuto una gravidanza orrenda, ma un parto meraviglioso, condiviso appieno con mio marito!
    5 h di travaglio, lui accanto a me, resiorava con me, mi coccolava, mi ha fatto la doccia calda…e poi il parto in una stanza bellissima dell’ospedale (non nella classica sala parto) con lui soffuse, lettone matrimoniale, enorme vasca….lui nel letto con me, mi teneva la mano, rideva e piangeva, ho partorito in 15 minuti, l’ostetrica ci ha lasciato per quasi 1 h da soli nel lettone con il piccolo prima di portarlo a lavare (era pulitissimo, le acque si sono rotte nel momento giusto). Mio marito è rimasto a petto nudo, ci siamo sdraiati pelle a pelle per la prima volta in tre, stretti stretti con il piccolo addosso ad annusarlo, toccarlo e piangere di gioia….
    Ci hanno lasciato fare, ed eravamo senza telefono!
    la prima foto quindi è di 2 h dopo il parto….e 2 h dopo abbiamo dato l’annuncio a tutti (erano le 3 di notte quando è nato!)…niente telefono quindi….e non cambierei mai questa cosa, quei momenti sono marchiati a fuoco nella mia mente, vivi come non mai, e sono stati determinanti per iniziare “bene”, cioè senza fatica nè crolli psicologici, i primi giorni a casa…

  3. Mio marito è stato con me durante il travaglio (3 ore con il primo figlio, 1 ora con la seconda) e con me in sala parto ha portato il tel. solo con la seconda ed infatti abbiamo la prima foto ancora sporca della piccola peste ke tra poco compira 1 anno. Sono i momenti più belli…da condividere con chi ami.

  4. Ho una foto, scattata pochissime ore dopo il cesareo. C’è mia moglie stanchissima con in braccio il mio bambino. Il suo viso sembra una piccola mela vicino all’espressione stanca e dolorante di mia moglie. Darei la vita per quella foto. Stefano

  5. Io faccio fatica anche a fare una foto o un video perchè mi perdo quel momento magico…quell’istante che vorresti immortalare e che irriediabilmente perdi sia nella vita che nella foto…
    Ricordo come fosse ieri…esattamente 10 anni fa..alle 13e44 è nata Giorgia…ho ancor in mente quei momenti magici…mesi per preparar tutto in funzione di questo giorno.. avevo fatto anche le prove di quanto ci mettevo in macchina ad andare ad uno o l’altro ospedale se ci fosse stata un emergenza. Ricordo gli occhi stanchi di mia moglie riaccendersi ed illuminarsi quando le ho messo in braccio la piccola…tutte cose che ho “fotografato” nella mia mente e che credo che dovrebbero essere intime di una famiglia e magari trasmesse con il racconto. Invece c’è chi crede che siano da immortalare ed esporre come un trofeo…

  6. ma dai che orrore!!! noi purtroppo è stao un cesareo super urgente è quindi non abbiamo neppure capito cosa stava succedendo,però zero telefonino e tablet e pc etc etc!!
    era tutto concentrato sul bambino essendo io operata era lui dentro col piccolo, la foto l’ha fatta la sottoscritta il giorno dopo!!!
    x JJ : riesci sempre a emozionarmi!!! che bello il tuo racconto!!!

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