Come interpretare la gestualità, un linguaggio non verbale ma molto comunicativo

Oggi con la nostra grafologa Candida Livatino iniziamo un viaggio nuovo e bellissimo nel mondo della gestualità.
Un linguaggio non verbale ma che rivela tanto della personalità di un individuo.

Vi è mai capitato di parlare con gente che per tutto il tempo della chiacchierata si tocca i capelli, si fa i riccioli con una ciocca o si sistema il ciuffo? Oppure con persone che si rischiarano costantemente la gola con colpetti di tosse?
O con persone che accavallano le gambe, prima l’una e poi l’altra a ritmo continuo?

Ed ora pensate a voi: quando vi trovate a parlare magari con gente che non avete mai visto prima, ci sono dei gesti che fate anche inconsciamente?

Ognuno di questi gesti ha un significato, esprime qualcosa del carattere. Ci spiega tutto Candida Livatino:

“Cari genitori,
se la grafologia ci aiuta a conoscere attraverso la scrittura la personalità e la sfera affettiva di chi scrive, anche la gestualità ci può venire in aiuto per conoscere meglio chi abbiamo di fronte.

La gestualità, infatti, è un linguaggio non verbale, a volte coerente con quello che la persona dice, altre volte in contraddizione con le parole che pronuncia.

Ma quali sono i gesti più frequenti ed interessanti ?

TENERE LE BRACCIA INCROCIATE E GAMBE ACCAVALLATE
Evidenzia la paura di far conoscere fino in fondo il reale pensiero della persona. Esplicita un disagio di tipo aggressivo anche se controllato.
C’è il desiderio di autoproteggersi e di celare un sottofondo d’ansia, il tentativo di non far trasparire agli altri il disagio che la persona ha dentro di sè.

ARROTOLARSI UNA CIOCCA DI CAPELLI TRA LE DITA (gesto tipicamente femminile)
E’ caratteristica di una persona non disponibile alla relazione che pone tra sé e l’altro una barriera. E’ il gesto di chi non è portato né al dialogo né alla collaborazione ed il segnale di un atteggiamento di ostinazione e di resistenza.

GRANDE SORRISO E OCCHI SPALANCATI
E’ l’immagine che ci trasmette una persona dal carattere allegro, disposta ad ascoltare gli altri. E’ la tipica espressione dei bambini che hanno la capacità di meravigliarsi e di entusiasmarsi di tutto ciò che accade intorno a loro.

SCHIARIRSI LA VOCE, TOSSIRE CON FREQUENZA
E’ un gesto di rifiuto, di non ascolto. Esprime un fastidio per ciò che l’interlocutore chiede, spesso motivato dal desiderio di non far emergere eventuali inadeguatezze o difficoltà.

Un caro saluto.

Candida Livatino”

Se volete conoscere cosa dice la grafologia sulle affinità di coppia, o scoprire se il vostro partner è fedele, o se il vostro collega è invidioso, vi ricordo che Candida Livatino ha scritto il secondo libro proprio su questo tema: “Le sfumature della scrittura” editore: Sperling & Kupfer.

Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.

L’indirizzo è: www.livatinocandida.it

 

 

7 risposte a “Come interpretare la gestualità, un linguaggio non verbale ma molto comunicativo

  1. A tutti i dubbiosi.. la scienza c’è si chiama psicologia della comunicazione …. e non è un’interpretazione personale altrimenti milioni di psicologi andrebbero a casa a rammendare ^_^

  2. Quello che scrive credo che sia una interpretazione personale dei gesti.
    Dubito che vi sia uno studio accurato perchè non ci si riconosce.

  3. credo al fatto che ogni movimento,gesto,tratto somatico facciano parte di una forma di comunicazione inconscia diverso è saper interpretae

  4. ARROTOLARSI UNA CIOCCA DI CAPELLI TRA LE DITA…. io tendo a fare sempre così perchè mi sento imbarazzata… devo migliorare sopratutto quando parlo dal palco in pubblico, altrimenti trasmetto insicurezza. Graziee per l’articolo molto interessante 🙂

  5. @ Farfa: penso che la grafologa faccia riferimento a tali gesti nel momento in cui si interagisce con una persona, non in generale.

    Pensaci: se qualcuno ti sta dicendo qualcosa che non ti piace, d’istinto si incrociano le braccia, magari prima di ribattere o mentre si guarda l’interlocutore pensando “Ma che diavolo stai dicendo?”.
    E magari se siamo seduti incrociamo anche le gambe.

    Le gambe si accavallano per essere sì più femminili ma nello stesso tempo ci si posiziona in modo diverso. La grafologa invece parla di tenere gambe e braccia incrociate nello stesso momento.

    Idem per i capelli: una donna può arricciare volontariamente i capelli per sentire “che sono morbidi al tatto”, ma magari dopo che li ha lavati.
    Se una persona sta parlando con te e tu arricci i capelli pensando “che morbidi che sono, devo ricomprare questo shampoo” direi che tu non sia interessata all’argomento o alla persona…

    All’università ci dicevano di non toccare i capelli durante gli esami o i colloqui perché denota insicurezza.

  6. Io invece sono d’accordo almeno per quanto mi riguarda. Anch’io tendo ad accavallare le gambe ed incrociare le braccia quando parlo con qualcuno e spesso questo nasconde la mia paura di farmi conoscere veramente dagli altri, anche se in apparenza non traspare, ma soprattutto è un segnale della mia aggressività interiore, che ovviamente autocontrollo. Mi ritrovo in questo articolo..

  7. Non sono d’accordo. Si accavallano le gambe per essere più femminili, ci si arriccia una ciocca consciamente per sentire i capelli vellutati al tatto, ecc… Niente di quello che ho letto nell’articolo è vero.

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