Con i figli non si possono fare programmi né confronti

Quante volte vi è capitato in vacanza di osservare altre famiglie con bimbi e di pensare: “Cavolo, hanno la stessa età dei miei ma sanno già nuotare, oppure non portano più il pannolino, o ancora mangiano da soli, non si allontanano, eccetera eccetera”?
Quando si è a contatto diretto con realtà simili alla nostra viene spontaneo e naturale fare confronti.

Ma è giusto?

Vi propongo una bella riflessione su questo tema fatta dalla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

“Mi sembra ieri che vi ho salutato prima delle tanto attese vacanze e vi ho scritto una piccola riflessione su come trascorrere al meglio questo periodo estivo, eppure, eccoci di nuovo qui: pronte per ripartire insieme con questo nuovo anno ricco interrogativi, dubbi, chiarimenti e condivisione.

La mia prima estate nei panni di mamma mi ha permesso di mimetizzarmi bene tra le famiglie in spiaggia e silenziosamente di drizzare le antenne ascoltando con particolare interesse tutti gli argomenti che si affrontano tra genitori un po’ piu rilassati…. Sotto gli ombrelloni, tra palette, secchielli, protezioni totali e raccomandazioni ai bimbi di “non entrare in acqua che hai appena fatto colazione!”, mi divertiva sentire gli aneddoti condivisi tra persone sconosciute eppure cosi accumunate dal fatto di essere mamme o papà; consigli dettati all’ultimo momento, episodi narrati, amicizie che nel frattempo si incrementavano tra mamme…

Che bello però,….essere tutti nella stessa barca! Ci si sente meno smarrite e sole, meno “le uniche che hanno quel problema lì col proprio figlio”, ci si sente un po’ più “normali”, capite, consolate, spesso divertite…

Si osservano gli altri bambini come giocano, come interagiscono tra loro e con i nostri figli, come rispondono ai loro genitori, se sono più o meno educati e tante altre cose…

Si osservano le altre mamme come si comportano, cosa dicono, cosa fanno, e forse un po’ tutte noi, nel nostro profondo, a livello più o meno inconscio ci mettiamo in discussione, tiriamo le nostre conclusioni, riflettiamo…

Un giorno, la mia vicina di ombrellone, parlando di figli mi dice: “L’ho imparato troppo tardi sai, ma se posso darti un consiglio da mamma, impara subito questa regola: con i bambini non si possono fare programmi, né confronti!”

Mi è sembrata una frase apparentemente scontata e banale, eppure mi ha fatto pensare che è molto più spontaneo di quanto si possa credere cadere nella trappola dei confronti con gli altri, che siano bambini o adulti.

Ed è per questo care mamme, che avendo vissuto entrambi gli aspetti di tutto questo, e per di più per la prima volta nella mia esperienza da mamma, non posso che condividere questa mia riflessione con voi.  Non mettiamoci sempre sul rogo condannandoci su errori fatti o quelli che temiamo potremmo fare, basandoci sul confronto dei figli dei nostri vicini di ombrellone, di casa, compagni di asilo, scuola e altro.

Lo impariamo presto sulla nostra pelle che quando si hanno bambini non si possono fare programmi, ma è inevitabile che quando guardiamo o ascoltiamo gli altri genitori parlare dei loro figli, scatta in noi un paragone con la nostra situazione… e non sempre ne usciamo vincitrici! Non è vero?

La psicologia e la pedagogia ci insegnano un sacco di cose belle, importanti e interessanti su come crescere i nostri figli e, a livello teorico, siete tutte informatissime immagino, ma nella pratica, quando non si riesce a fare quello che “noi esperti”  vi suggeriamo, spesso ci si condanna, ci si sente inadeguate e incapaci, come se fossimo di fronte ad un fallimento prestazionale.

Si parla con altre mamme, si ascoltano altre esperienze, e spesso si ha la stessa sensazione che nasconde un interrogativo del tipo: “Ma perché suo figlio dorme da solo nella sua stanza senza batter ciglio e invece il mio mi fa penare tutte le sere? Perché sua figlia ubbidisce al volo e alla mia devo dire 1000 volte la stessa cosa?” Be….vi dirò una cosa: non attribuite tutta la responsabilità a voi, stiamo parlando di bambini e ognuno di loro ha un mondo interiore e una personalità a sé, che prescindono da ciò che fate voi!

Ogni diade madre/bambino è inimitabile e unica e ciò che va bene per una coppia, non va bene per un’altra! Rispettate quello che siete voi, il vostro bimbo e il vostro stare insieme. E laddove si doveste accorgere che invece un vero problemino o una piccola difficoltà davvero esistono, mettete da parte i sensi di colpa e chiedetevi cosa è meglio fare per stare “meglio voi due insieme”, senza attribuire colpe inutili.

Quindi care mamme, la prossima volta che vi scattano quelle domandine o parte in automatico la trappola del confronti con gli altri…sappiate mettere uno STOP grande grande prima di uscirne sconfitte!
Difendete la vostra unicità e quella di vostro figlio!”

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

32 risposte a “Con i figli non si possono fare programmi né confronti

  1. x Franci. se ti puo tranquillizzare mia nipote ha cominciato a parlare a tre anni qaundo è andata alla materna e non ha più smesso! stai serena se poi vuoi andare da un logopedista x tua tranquillità fai pure ma secondo me ogni bimbo come abbiamo sempre detto ha i suoi tempi basta solo rispettarli e avere pazienza. spero di averto tranquillizzato un pochino!

  2. @ALESSIA…ti capisco e mi sembra di immedesimarmi nel tuo racconto..anche io, nonostante abbia avuto mio figlio a 44 anni suonati, non sono mai stata nè ansiosa nè particolarmente apprensiva ma molto disinvolta…ciò nonostante sono in apprensione per lo scarso vocabolario di mio figlio…ha compiuto due anni ma dice solo qualche parolina e basta…prendero’ appuntamento da una logopedista psicomotricista x tranquillizzarmi……….

  3. Ma quanto utile e’ questo blog?!! Leggere in questi 26 messaggi alcune mamme con le mie stesse paranoie perche’ i propri bimbi intorno ai 2 anni ancora non parlano come il mio…..mi fa sentire cosi’ normale! E’ proprio vero che confrontarsi fa davvero bene… Siamo nella stessa barca e leggendovi mi sento gia’ piu’ tranquilla… Anche il bimbo e’ furbo, sveglissimo e capisce tutto quello che gli dico o che gli chiedo (anche richiete difficili e specifiche!) ma la linguetta deve sciogliersi ancora…!
    Grazie di cuore per condividere le esperienze! Aspetto se possibile qualche consiglio dalla dott.ssa Santarelli o da qualche esperto su questa tamatica!

  4. @Alessia. Credo ancora sia nella normalità. Il mio primo bambino camminava a un anno e subito dopo ha cominciato a farsi capire con qualche parolina, Il secondo ha camminato a 16 mesi. e verso i due anni parlava, il terzo ha camminato a 10 mesi ma ha detto qualche parola a due anni e mezzo (dopo non si è più fermato). Tutti e tre diversi, ma ti posso assicurare che adesso vanno a scuola, parlano, scrivono, fanno compiti,prendono buoni voti. hanno tempi diversi, ma il traguardo lo raggiungono tutti. Non mi piace fare paragoni e quando i miei mi dicevano, “come mai non parla? L’altro gia lo faceva.” rispondevo: lui non è suo fratello, è un’altra persona, ha i suoi tempi.
    Sta tranquilla Alessia, il tuo piccolino attaccherà a chiacchierare e non la finirà più.
    buona domenica a tutte.

  5. È vero fare confronti tra i bimbi e’ sbagliato e crea ansie inutili ce lo ripetono esperti, mamme e chi più ne ha più ne metta…. Però credo che sia normale ogni tanto farne, anche se a livello razionale non vorremmo proprio perché, specie col primo figlio, non possiamo fare a meno di chiederci se stiamo facendo tutto nel modo giusto, se i nostri cuccioli crescono sereni…. Io non ci credo tanto quando altre mamme mi dicono che confronti non ne fanno mai… Io non sono una ansiosa o una che passa notti insonni tra mille domande…. Mi sono goduta mio figlio a pieno fin dalla gravidanza…. Però ammetto che ora che ha quasi due anni e parla pochissimo, dice appena qualche parolina,per lo più proprio se costretto, non riesco a non preoccuparmi….. È un terremoto simpatico e sveglio da morire,sono sicura che senta bene,ma per quanto mi dico di non preoccuparmi e di aspettare ancora un po’ prima di correre a farlo controllare, quando sta con altri coetanei che parlano che parlano molto più di lui….. Mi angoscio un pochino…..spero che la sciolga presto questa linguetta!

  6. ciao a tutte, è vero anche io quest’anno “orecchiavo” sotto l’ombrellone per sentire cosa dicevano gli altri genitori ai propri bimbi e le loro reazioni.. ebbene mi sono resa conto che cmq siamo un po’ tutti nella stessa barca e questo mi ha “consolato” . Io penso che noi genitori dobbiamo cercare di far crescere i figli il più sereni possibile (loro e anche noi!) e far capire che “l’altro” non è né migliore né peggiore di te” solamente ognuno è unico e irripetibile.. e che la perfezione non esiste in nessun campo………
    ..buon rientro a tutti…il mio Fede quest’anno è un MEZZANO.. (è tutto contento!!)

  7. Vi faccio ridere…una volta un collega stanco dei continui paragoni e lodi tra i figli degli altri, che si vantavano appunto del bimbo che a 6 mesi parlava, quell’altro a 8 mesi camminava, l’altro a 2 anni scriveva, ecc…ha risposto ad alta voce: “il mio a 3 anni vola…”
    Ha zittito tutti…ci siamo fatti una risata e forse si sono resi conto delle esagerazioni che stavano sparando…ma poi i giorni successivi hanno ricominciato, io e il mio collega pero’ ci teniamo fuori dalle discussioni…

  8. @ambra…come ti capisco…x la mia atavica insicurezza ed inadeguatezza trovo le altre mamme ,con bimbi al seguito, sempre migliori di me e di mio figlio…credo sempre che i loro bimbi siano più fortunati del mio perchè hanno una madre migliore, più paziente, più affettuosa, più comprensiva ed intuitiva di me…certo sto esagerando nel descrivere qst mio disagio ma il linea di massima è cio’ che realmente provo..

  9. Parole sante cara dottoressa…mio figlio ha 2 anni appena compiuti e i paragoni che faccio con i suoi coetanei conoscenti e no non si contano..il mio è un continuo delirio di paragoni e sensi di colpa e di inadeguatezza per ogni comportamento di mio figlio che non sia uguale a quello di bimbi coetanei…non è detto che la mela che matura prima sia buona…è vero..ogni bimbo è un universo a sè nel quale noi genitori non ci entriamo facilmente, specialmente con un bimbo come il mio che dice solo qualche stentata parolina….in teoria è tutto perfetto ma in pratica mi viene un magone ogni qualvolta da un confronto mio figlio ed anche io usciamo perdenti…anche io perchè ovviamente penso che i suoi limiti siano imputabili a me….è un senso di frustrazione difficile da evitare e metabolizzare…..

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