Le mamme elicottero (o zanzara): quando il troppo amore soffoca

Sono iperprotettive, ansiose e onnipresenti. Non fanno mancare nulla ai propri figli. Sono sempre pronte a spada tratta a difendere i propri cuccioli (anche quelli prossimi alla maggiore età) da qualsiasi pericolo (reale o irreale). Sono le “mamme elicottero”.
Mamme che amano troppo?  No.
Mamme che non hanno preso la patente e che non sanno, o forse hanno dimenticato, che la distanza di sicurezza… salva la vita.
Ma perchè tante mamme tendono a “sostituirsi” al proprio figlio?
Ne abbiamo parlato con la Psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

“Si è parlato delle mamme in tutti i modi: chiocce, tigri, farfalle, canguro, ecc….
E ogni volta a me fa sorridere la fantasia degli autori di questi appellativi materni, quindi non vi dico quando ho sentito nominare le “mamme elicottero”!
Diciamo che, leggendo qualcosa di più legato alla ricerca americana che ha coniato questo soprannome e confrontandomi con Maria, eravamo entrambe d’accordo che fosse più idoneo definire questo tipo di mamme più come “zanzare”. Ed ecco perché …
Le mamme elicottero, sarebbero quelle mamme che ronzano costantemente sulla vita dei figli pattugliando ogni minima azione della loro quotidianità.
Sono mamme iper-accudendi, apprensive, ansiose e iperprotettive, come se i loro figli avessero sempre il pericolo davanti gli occhi, come se la catastrofe fosse sempre dietro l’angolo e loro, da “brave mamme” devono sorvegliare, proteggere e prevenire ogni sorta di ostacolo, difficoltà e frustrazione dei loro “cuccioli”.
Se prendessimo in senso molto ampio il concetto qui sopra descritto, apparentemente non ci si sarebbe niente di male nel voler proteggere i proprio figli a tutti i costi, ma qui stiamo parlando di mamme che non hanno ben chiaro in mente la suddivisione tra la loro identità e quella dei loro figli.
Vivono costantemente quella fase simbiotica che in teoria dovrebbe esistere fino al 6 mese di età del proprio bimbo, in cui realmente il bebè non riconosce il proprio “Io” da quello della mamma e la sua vita e la sua sopravvivenza dipendono dalle cure e dalla presenza materna.

Ma, fortunatamente, il cucciolo d’uomo, per natura, sa quando prendere distanza dall’identità della mamma per costruirsene una tutta sua ed è qui che si dovrebbe costruire la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e capacità, basi e ingredienti di quello che noi conosciamo come concetto di “autostima”.
Queste mamme invece, non riescono a compiere nel concreto questo passo e continuano a fare tutto per il proprio figlio, sostituendosi a lui in tutto e per tutto.
Sui giornale e in TV si è spesso parlato di “troppo amore“, ma non sono del tutto d’accordo con questa teoria. In realtà, qui parliamo di “controllo” della vita altrui, non sulla base di quanto amore c’è o non c’è, anche perché, l’amore, soprattutto quello per i proprio figli, non si può certo misurare!

Le mamme zanzare/elicottero che non accettano che i loro figli vivano da soli ogni minima difficoltà, aiutano anche quando non viene richiesto e quando il figlio è capacissimo di farcela da solo, impediscono al bambino (e spesso anche al ragazzo e poi uomo!) di vivere ogni tipo di frustrazione e si mettono sempre in prima linea e col passo di guerra per difenderlo a spada tratta in ogni circostanza!

Sono quelle mamme ad esempio che discutono con le maestre se si sono permesse di mettere una nota sul diario (meritata!), che non accettano che alla recita scolastica il loro piccolo non abbia il ruolo da protagonista e che, aihme, a volte arrivano ad accompagnare ancora i figli all’università ogni mattina!
Pensateci… quante ne conoscete di mamme cosi? Quante di voi si ritrovano, magari in parte, in questa descrizione?

Senza giudizi, senza critiche, ma riflettiamo insieme su questa cosa…
Proviamo a pensare se, fin dai primi anni, noi abituassimo i nostri figli a stare sempre e solo seduti sul passeggino, con la nobile intenzione, di non fargli far fatica (…).
Man mano che crescerà questo bambino, come farà a sapere che lui è capacissimo di camminare, ma mai nessuno glielo ha insegnato e dato fiducia nel fatto che può farlo e soprattutto, anche da solo?
La mamma lo fa con l’intenzione magari di accudirlo, ma gli effetti negativi sono evidente a tutte spero…Lo so che è un esempio estremo, ma nel nostro piccolo e nella nostra quotidianità, sono sicura che abbiamo capito tutte a cosa mi riferisco…
Ma allora, come possiamo star vicino ai nostri figli, ma insegnandogli l’autonomia e dandogli una buona dose di autostima? Mi piace usare l’esempio del codice della strada sul concetto di “distanza di sicurezza”.
Essa serve per avere una giusta distanza dall’automobile che ci sta davanti, in modo tale da evitare tamponamenti in caso di pericolo o ostacoli improvvisi. Stando troppo attaccati alla macchina davanti a noi, rischiamo infatti in tal caso, di farci male andandole addosso.
Ecco, con i nostri figli forse dovremmo fare la stessa cosa: usare una distanza di sicurezza che ci permetta di star loro vicini, senza soffocarli e rischiare di schiantarci uno contro l’altro di fronte agli ostacoli della vita.
In fondo, se ci pensiamo bene, la macchina che sta davanti a noi, vedendo per prima l’ostacolo, potrebbe trovare il modo di superarlo senza coinvolgere chi le sta dietro…
E dunque essere in grado di farcela da sola senza far male a sé e agli altri…

Capito la metafora? Spero di esser riuscita a esser chiara… altrimenti, ne riparliamo!
Quindi mamme, coraggio, allacciamo le cinture di sicurezza e via! si parte!”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

27 risposte a “Le mamme elicottero (o zanzara): quando il troppo amore soffoca

  1. Completamente d’accordo…mia madre è qualcosa di allucianante, quando ero piccolo diceva sempre che da grande mi avrebbe lasciato vivere la mia vita, invece da quando ho superato i 10 anni circa ha cominciato a trattarmi come un giocattolino decidendo ogni cosa per i fatti suoi col consenso del suo maritino perché tanto a me essendo solo un giocattolo mi doveva andare bene tutto…poi ha cominciato a torturarmi psicologicamente dicendomi ogni secondo cosa dovevo fare con la classica ridicola scusa che lo faceva per il mio bene obbligandomi a chiudermi in bagno per avere un po’ di pace. Sempre con il consenso di quel succube di mio padre ha buttato all’aria la mia camera privandomi di ciò che lí avevo di caro. Poi ha cominciato a spalare merda su tutto e tutti augurando le peggiori sofferenze perché un cuore come il suo non ce l’ha nessuno (ma quale cuore se tratti me e gli altri come delle merde?). Ha cercato vanamente di scagliarmi contro mia nonna e altri parenti e mai una volta che abbia deciso io dove andare in vacanza. Il tutto mentre litigava con mio padre davanti a me, padre che però quando si trattava di prendere decisioni su di me che avrei voluto prendere io era sempre d’accordo con quella stregaccia (lasciatemi sfogare) di mia madre. Madre fissata sull’alimentazione che se non mangiavo sano come lei dovevo crepare, che non dovevo fare tanta strada con la macchina perché avrei sicuramente fatto un incidente grave…e qui quando penso che lei ha rischiato la vita più volte per errori suoi…no comment!! E adesso raccoglie tutti i frutti di quello che ha fatto….io il suo unico figlio che la odia, quando a me sarebbero bastati dei genitori semplici che mi lasciassero vivere, non che mi sommergessero di giocattolini o altre cose…che tristezza.

  2. Perfettamente d’accordo, ma quando è il figlio che cerca la mamma e non qualcun altro per aiutarlo? è sempre una richiesta di attenzione o di aiuto? Bisogna dare un calcio nel sedere (per modo di dire) e rispondere: “arrangiati figlio mio”?

  3. Essere apprensive spesso crea più danni di quanti non ne risolva, sono perfettamente d’accordo. Però dal canto mio è stato difficile cambiare soprattutto con la mia prima, devo dire che sono stata aiutata molto in primis dal mio compagno, dalla mia famiglia e anche da iniziative online (dietro allo schermo per me è stato un pò più semplice esprimermi e cambiare) tra queste ricordo molto bene il forum alfemminile e l’iniziativa Condividi la tua Grande passione di mammaraccontati.it a cui ho inviato la mia esperienza come racconto ed è stato per me molto significativo.

  4. Eh, ci convivo purtroppo… mi ha tarpato completamente le ali, distrutto la vita fin dai primi anni.
    Da bambino mi diceva che ero pieno di giocattoli, cosa potevo volere dipiù? Non c’era mica bisogno che io scendessi a usare la bici con gli altri bambini, mi potevo far male con la vbici e se gli altri bimbi erano ancora vivi non significava che io non dovessi morire se mai avessi fatto un metro sulla terribile due ruote. Nell’adolescenza mi ha insegnato a non difendermi, a subire muto, ad arrendermi… ha cercato di troncare ogni mio sentimento rendendomi difficile il rapporto col sesso opposto, cosa che per fortuna ho un po’ superato, ma ogni volta lei ha gioito per i rapporti conclusi dicendomi “non te l’ho mai detto prima ma non mi piaceva quella ragazza”. Ora addirittura cerca di farmi venire i sensi di colpa perchè devo andare coi mezzi pubblici in una località balneare a trovare un’amica venuta qualche giorno in vacanza, e mi tratterrò giusto neanche una giornata intera… i 30 anni li ho passati ma a chi mi chiede dico sempre che ne ho di meno, togliendomi almeno 9 anni perchè non avendoli vissuti li voglio recuperare… vorrei poter cambiare legalmente la mia data di nascita. Scusate lo sfogo. Future mamme, lasciate vivere i vostri figli, non uccideteli interiormente una volta messi al mondo, se volete dei giocattoli ci sono le bambole.

  5. MIO FIGLIO CERCO GIA’ DA ORA DI RENDERLO FORTE ED INDIPENDENTE…QUANDO CADE, OVVIAMENTE SENZA FARSI MALE, LO ESORTO AD ALZARSI SENZA LAMENTARSI PIU’ DI TANTO ANCHE SE IN CUOR MIO VADO NEL PANICO PIU’ TOTALE…SPERO CRESCA FORTE E SICURO DI SE…..

  6. @Deny20: come ti capisco anche io spesso mi sento una mamma diversa dalle altre, che sicuramente penseranno che sono snaturata! Ho scoperto di non essere affatto apprensiva (per me puoi capirlo solo dopo averlo un figlio prima e’ facile parlare) e di adottare naturalmente la tecnica della distanza di sicurezza…sin da piccolo l’ho lasciato fare tenendolo sempre d’occhio, incoraggiandolo a fare da solo e minimizzando le cadute o gli insuccessi. Ora che ha 5 anni sono orgogliosa di dire che e’ un bambino piuttosto indipendente e poco lagnoso…se cade non accorro mai perche’ so che si rialza e riparte, mi avvicino solo se lo sento piangere perche’ vuol dire che e’ qualcosa di serio visto che di solito non lo fa. Lo lascio libero di correre, di provare ad arrampicarsi, di sporcarsi, di prendere in mano insetti, di accarezzare animali, quando va in gita non mi viene in mente di seguirlo spero solo che si diverta…insomma i discorsi di molte mamme mi fanno sorridere ma non mi ci rispecchio per niente.
    Anche io sono cresciuta cosi’ nonostante fossi figlia unica, quando lo raccontano tutti si stupiscono, perche’ mi dicono che non ho niente della figlia unica viziata che sta al centro dell’attenzione, e spero che pensino lo stesso anche di Fede in futuro…

  7. @ale condivido con te il fatto che noto che le mamme + apprensive siano quelle in età + matura.

    però x quanto riguarda le “nonne zanzara” proviamo anche a capirle…sono nonne e quando hanno in custodia i ns figli è normale che siano + apprensive..si sentono addosso maggiore responsabilità..
    non capisco perchè poi sempre noi mamme di maschi siamo le zanzare di uomini 40enni… perdonatemi ma ci sono anche donne mature che hanno mamme zanzare che lavan, stirano e cucinano al posto loro…di questi casi ne vogliamo parlare????

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