Papà ha una nuova compagna: il difficile ruolo dell’ultima arrivata

Ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica,  di affrontare un tema tanto comune, quanto complicato: la separazione, l’arrivo di una nuova compagna (o compagno) e i rapporto con i figli dell’uno e dell’altro.
Le famiglie allargate sono sempre più una realtà ma si fa a far accettare questa nuova situazione ai bambini senza farli soffrire o causare loro dei traumi?
Ecco cosa ci consiglia la psicologa: 
Ogni separazione o divorzio porta con sé un grande cambiamento nella vita e nei ruoli di più persone, anche se con modalità e impatti psicologici differenti.

Cambiano le abitudini, la routine, le dinamiche familiari e spesso i meccanismi relazionali non solo della ex coppia, ma anche del singolo genitore con i figli.

Quando, a seguito di una situazione simile poi, ci si rifà la vita con un alto partner che ha dei propri figli, far conciliare le due nuove famiglie e gestire le relazioni che si vengono a creare, spesso risulta una circostanza molto complicata da affrontare.

Innanzitutto bisogna vedere come è stata gestita ed elaborata la separazione dei propri genitori e come sono attualmente i rapporti tra gli ex-coniugi e tra il bambino e il genitore con cui non convive più.
Quanto più i propri genitori biologici saranno riusciti a tenere il figlio al di fuori dei loro conflitti e a mantenere tra loro una comunicazione rispettosa tanto meno sarà stato traumatico e difficile l’evento della loro separazione e ciò che ne deriva successivamente.

Sarebbe auspicabile (seppure difficile e poco frequente) che i genitori non-conviventi riuscissero ad essere sereni rispetto alle nuove famiglie in formazione e a vedere il nuovo partner dell’ex-coniuge ed eventuali loro figli come un’opportunità affettiva, emotiva e relazionale per il proprio bambino: se pur con le comprensibili difficoltà della situazione poter avere diversi modelli di riferimento e più persone che gli vogliono bene e sono desiderose di occuparsi di lui è sempre una risorsa.

Ma nella realtà, quello che vedo nella mia pratica clinica quotidiana, molto spesso è ben il contrario di tutto ciò….

Le problematicità variano secondo le situazioni specifiche e la fase di sviluppo (prima, seconda infanzia, adolescenza) e danno pertanto luogo a differenti risposte.

Da tenere in grande considerazione è il forte sentimento di lealtà verso il genitore biologico non convivente: stringere un buon rapporto con il “genitore acquisito” o semplicemente accettarlo, potrebbero rappresentare per lui un tradimento e generare sensi di colpa. Da qui tutta una serie di possibili comportamenti di chiusura e ostilità verso il nuovo genitore che si trova a dover sormontare grosse difficoltà nello stabilire una relazione propria con il figlio acquisito.

Quello che suggerisco sempre è che, situazioni competitive nelle quali i figli si sentano oggetto di paragoni, sono comunque e in ogni caso controindicate al loro benessere e a quello familiare, al contrario di attenzioni equamente distribuite, idonee alla costruzione di buoni rapporti, ancora di più se vi è convivenza tra fratellastri.

Bisogna inoltre tener presente che i nuovi partner rivestono un ruolo complesso e di difficile equilibrio: non devono sostituirsi ai genitori, ma allo stesso tempo devono vivere sotto lo stesso tetto, e condividere con loro gioie e dolori della quotidianità, facendosi accettare gradualmente e in maniera naturale, senza costrizioni.

Dell’educazione dei figli e dei principali aspetti della loro crescita dovrebbero infatti, continuare ad occuparsene i genitori “biologici”, sempre sperando che ci siano i presupposti per poter dialogare e collaborare costruttivamente tenendo presente e in primo piano il benessere delle proprie creature. Il/la nuovo/a compagno/a avrà comunque un ruolo che va rispettato all’interno della nuova famiglia e delle nuove “regole” e dinamiche che si verranno a costituire. I nuovi compagni, infatti, devono entrare in punta di piedi nella vita dei bambini, ma, allo stesso tempo, essere presenti come figure di riferimento: essi dovrebbero essere aperti e flessibili, adottare un comportamento empatico, evitare atteggiamenti difensivi e non reagire alle provocazioni o ai paragoni con il genitore naturale.

E’ opportuno considerare che la reazione dei bambini sarà influenzata da diversi fattori come, ad esempio, la loro età: più il bambino è piccolo, soprattutto se in età prescolare, maggiori saranno le probabilità che si instauri un rapporto genitore-figlio.

E’ importante considerare anche al relazione esistente tra il genitore e il nuovo partner: i bambini hanno diritto a vivere in un ambiente sereno e rassicurante e, sicuramente, se vivranno in un contesto di questo tipo è maggiormente probabile che accetteranno la nuova convivenza. Inoltre, non dimentichiamolo, è fondamentale come l’altro genitore vive la nuova situazione: il bambino non deve sentirsi obbligato a schierarsi con uno dei due genitori, ed occorre evitare che si creino dei conflitti di lealtà che, con il tempo, se non elaborati, possono provocare gravi problemi al bambino.

Insomma, capisco che le dinamiche e i fattori da tener presente sono molti, ma con un po’ di attenzione, consapevolezza delle carte che si mettono sul tavolo a livello personale (competizione, gelosia, invidia, ecc) e tanta pazienza, si è sulla strada giusta per vivere serenamente questi nuovi rapporti.

Ricordiamoci sempre e comunque che, in base a come “sta” l’adulto, il bambino fa altro che esserne spesso uno specchio…

Vi ricordo che per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com. 

167 risposte a “Papà ha una nuova compagna: il difficile ruolo dell’ultima arrivata

  1. Ma io vivo una situazione difficile sto con mio marito da 12 anni per lui è il secondo x me il primo,e i figli di mio marito ormai grandi…Lei dottoressa parla solo dei bambini acquisiti ma dei grandi non vedo nessun articolo scritto da lei! Io cmq sono una donna e figlia di separati e ho fatto di tutto x accettarli difficili antipatici gelosi ma il maschio ormai maturo si sta facendo una sua vita ma la la figlia e gelosa di me a priori non si trova mai un ragazzo su cui costruirsi un futuro ma ci crea sempre problemi e suo padre non la sopporta tanto che le ha detto più volte di maturare ma lei lo fa x dispetto per causare tra noi problemi, ma noi viviamo bene il ns matrimonio e a lei da fastidio..io ho ceduto perché la signorina ha 25anni e adesso mi sono stufata le faccio vedere il padre da sola..ha avuto da dire che lei non si vuole mettere in mezzo…ma una che stressa da sempre il padre con la sua gelosia…che figlia e!

  2. Buongiorno. La nuova compagna del padre si è installata nella casa paterna subito nonostante il provvedimento del giudice lo vietava per altri 6 mesi. Ora la compagna fa tutto con le mie figlie (le porta in auto senza il padre, si fa depilarsi le crea l’acconciatura per il saggio di danza ed altro) io devo sempre accettare per non far vedere al padre che tutto ciò non mi trova d’accordo. . Mi sono rivolta ai servizi sociali che però non fanno nulla. Grazie

  3. Sto vivendo una relazione con un uomo di 55 anni vedovo, io invece 42 anni con un bimbo di 3 anni il papà è morto circa un anno fa, comunque premesso questo la nostra storia va bene finché lui decide di dirlo ai figli, la figlia sposata di 27 anni si oppone costringendo il padre a lasciarmi per ben due volte, vorrei capire come sia possibile che un figlio possa costringere un genitore a decidere della propria vita. Adesso stiamo vivendo la nostra storia di nascosto cosa dovrei fare mi potete aiutare grazie

  4. Salve,avrei bisogno di qualche chiarimento per quanto riguarda il mio “compito” come fidanzata di un papà con sua figlia.La bambina ha tre anni e io la conosco da circa due e fin’ora non ci sono mai stati problemi con lei,anzi,straordinariamente si è affezionata da subito a me come io di conseguenza e abbiamo un bel rapporto.Man mano crescendo ho notato certi suoi comportamenti che mi danno “fastidio” per una semplice questione che la bambina tende,forse perchè non abituata,a tenere tutto per sé quando è in compagnia di altri bambini,essere prepotente,”vinciusa” anche con adulti e ascolta poco anzi certe volte sfida lo stesso adulto che la sta rimproverando,compreso suo padre e me.Quel che vorrei capire meglio è come comportarmi io con la bambina e quale sia il mio compito e fino a che punto io possa prendere “campo” in questa situazione.Non so se mi spiego,magari scritto così possa sembrare che io pretenda un qualche cosa ma non è così,semplicemente vorrei capire meglio la bambina e agire di conseguenza senza rovinare il bel rapporto e non avere nemmeno io,da parte mia,una sorta di “antipatia” soprattutto quando vedo degli atteggiamenti della madre perché la imita.In più spesso e volentieri,un’altra cosa che vorrei capire,quando siamo tutti e tre insieme,cioè il padre,la bambina ed io,praticamente da subito tende a stare più con me e vuole me per la qualsiasi escludendo suo padre,come anche nelle semplici cose come andare in bagno,o fare il riposino o qualche abbraccio o andare in braccio,da una parte mi fa piacere questa cosa ma dall’altra mi dispiace che io involontariamente magari “rubo” del tempo e affetto della bambina dal padre e mi dispiace che lui comunque,nonostante tutto,ci soffra e magari anche questo porta da parte sua una sorta di gelosia nei miei confronti visto che,quando non ci sono io e la bambina sta solo col padre,nonostante che la circondano sempre zie e nonni paterni,è attaccatissima al padre e le stesse cose che fa con me poi,con la mia assenza,lo fa con lui.Io per certi versi penso che la bambina sia un poco instabile perché magari o i genitori o comunque tutti noi che la circondiamo,abbiamo fatto qualche sbaglio e di conseguenza abbiamo confuso e creato una sorta di instabilità nella bambina.Da precisare in oltre che con la madre sta pochissimo e quando appunto ritorna da lei,vuole stare a tutti i costi con la nonna materna ed è da qualche settimana che ho notato che la bambina,quando sta con noi,di pomeriggio “vuole” me e non “vuole” suo padre e di sera succede il contrario ma in modo “aggressivo” da parte della bambina nei miei confronti e non capisco o proprio il perché.Ho raccontato spezzettoni e spero che possa avere qualche chiarimento e consiglio,grazie in anticipo.

  5. ho scoperto che la figlia di 17 anni del mio compagno ha fatto di nascosto un duplicato delle chiavi di casa nostra che lei lascia alle amiche, nascosta da qualche parte, quando lei è con il ragazzo. Chiaramente sono preoccupata sapendo che in giro c’è la chiave della mia casa. Non so se affrontare la questione direttamente con lei, dirlo al padre o semplicemente lasciar perdere.

  6. Buongiorno da circa 4 mesi sto frequentando un papà separato da 4 anni vorrebbe farmi conoscere i figli nn so come comportarmi con loro nn vorrei essere un estranea x loro

  7. Io convivo da 4 anni e 1/2, il mio compagno ha una figlia di 14 anni, i problemi sono iniziati subito, ha incominciato a rubarmi i trucchi o a sprecare prodotti per la pulizia di casa, se chiedevi spiegazione lei rispondeva che non era stata. Man mano che si andava avanti a parte la mancanza di rispetto per le regole decise insieme al mio compagno, la ragazzina ha dimostrato aggressività nei miei confronti anche arrivando ad alzare le mani e una volta anche a mordermi, se provo a far notare al mio compagno che sua figlia è arrabbiata ed ha bisogno di aiuto, la risposta è che non sono affari miei. Io voglio molto a questa ragazzina, non accetta la separazione dei propri genitori e non conosce il motivo di tale separazione e la madre non glielo vuole dire, e la sua rabbia la scarica su di me…cosa posso fare?

  8. Salve noi stiamo facendo molta attenzione per quanto riguarda la situazione, tanto che io vado a dormire via quando il mio compagno ha la figlia a dormire con lui..partecipo ai pranzi cene o pomeriggi e uscite insieme ma di fatto non dormo quando c’è lei(3anni e mezzo)…ora vorremmo cominciare a farmi dormire a casa ma quando il padre L prova a chiederle , la bimba piange e risponde che io devo trovarmi una casa mia. Non capisco come mai è come si può fare per integrarmi anche durante la notte nella sua vita. Mi sembra di esserci andati con i piedi di super piombo ma ora ci troviamo davanti ad un dilemma, anche perché la bimba mi cerca mi abbraccia e gioca con me..tante volte mettendo in secondo piano anche suo papà…come dobbiamo fare secondo lei? Grazie

  9. Io convivo da due anni e mezzo con mio figlio di 13 anno con il mio compagnia anch’esso separato con due figlie minori le quali vivono con la loro madre ma che due volte alla settimana me ne occupo io per non dire tutte le sere faccio loro la cena….ora la ex si ricorda che mi occupo io…e non vuole più lasciarle venire se non c’è il padre…può farlo?loro le bimbe staranno male di non essere qui più naty

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