Il braccialetto del “partner” o del “papà”?

Ci sono momenti che non si dimenticano, e ci sono oggetti che ci aiutano a ricordare ancora meglio quei momenti. Uno di questi è il braccialetto che viene messo al bimbo, alla mamma e al papà subito dopo la nascita del figlio.
Io li conservo ancora tutti. Gelosamente. Un’emozione unica che per me stabilisce già il primo legame della famiglia.
Il primo legame tra mamma e figlio e tra padre e figlio. In pratica è il momento in cui prende vita la genitorialità.
Sto dicendo cose ovvie? Mica tanto. Visto che all’ospedale di Padova al papà non viene dato più il braccialetto con su scritto “Papà”, ma questa stupenda dicitura è stata sostituita con “Partner”.

Perché tutto questo?
Perché una donna lesbica, compagna della partoriente, ha rifiutato il braccialetto con la dicitura “papà” al momento della nascita del figlio, concepito all’estero attraverso la procedura di fecondazione eterologa.

La clinica veneta si è adeguata e ha eliminato il papà per sostituirlo con il partner. Il cambiamento è stato presentato come una svolta, come un atto di apertura ed equità verso le coppie omosessuali.

Per quanto mi riguarda penso che sia più un passo indietro più che un passo avanti.
La parola partner evidenzia un legame, una unione tra due persone, una coppia, qualunque essa sia, non quella tra genitore e figlio.

Allora mi chiedo: non si poteva semplicemente aggiungere degli altri braccialetti con la scritta mamma-bis, papà-bis, oppure genitore 1 e genitore 2 (come si fa in Francia, o qualsiasi altra formula) per circostanze come questa e lasciare il tradizionale mamme e papà per gli altri?

Lo so, si tratta solo di un braccialetto, l’amore è il legame affettivo tra un genitore e la propria creatura è tutt’altra cosa. Ma perché degradare la figura del padre?

Non so voi come la pensate, ma secondo me si potevano trovare altre soluzioni e spero che a Padova torni al più presto il braccialetto del “papà”.

E poi… i partner si possono anche separare, il legame tra padre e figlio invece è indissolubile!!

72 risposte a “Il braccialetto del “partner” o del “papà”?

  1. Comunque, a prescindere da chi trova a casa quando nasce, un bambino è sempre frutto di una mamma donna e di un papà maschio. Anche se concepito in vitro, artificialmente. Ci sono due connotati, diversi per genere. Che poi il bimbo possa crescere con due papà, due mamme, una mamma, un papà e i compagni di questi ultimi, beh, non importa. Per chi crede in un Creatore: ci ha creati uomo e donna apposta, per la riproduzione. Per chi crede nella scienza: avete dovuto usare sperma e ovulo, uomo e donna. Quindi. Mamma e papà, biologico, almeno.

  2. Non voglio entrare nel merito della genitorialità si/no agli omosessuali ma sono d’accordo con il fatto che il legame da evidenziare dovrebbe essere quello tra il nuovo nato/a ed i genitori, non il legame tra genitori.
    @Maria ti chiedo però: di quando sarebbe questa novità della scritta partner sul braccialetto? Io ho partorito il 29 maggio a Padova e sui braccialetti c’era SOLO il numero sia sul mio, che su quello della bimba e anche su quello del papà, nessuna dicitura di “ruolo” su nessuno dei tre (io poi avevo un secondo braccialetto con i dati della mia cartella clinica).

  3. ciao a tutte,dove ho partorito io i miei due tesiri,al papà non davano nessun braccialetto,comunque sono dell’idea che si rischi di discriminare le coppie”normali”,non mi piace e per farmi capire,per cercare di uniformare le diversità!

  4. Io ho una cara amica che con la sua compagna ha cresciuto la figlia.
    La figlia ora si è sposata con un ragazzo e hanno avuto una splendida bambina.
    Non è una favola è la realtà. Ogni figlio cresce bene o male a seconda dell’educazione e dell’amore che riceve.
    Il sesso e l’inclinazione dei genitori nn conta nulla, smettiamola di nasconderci da ciò che è diverso da noi solo perché ci fa paura!
    Io sono omosessuale e sono cresciuta in una sana famiglia etero. Non credete possa succedere anche il contrario?
    Ricordatevi che l’omosessualità’nn è una scelta, ci nasci.
    Per tornare ai braccialetti, concordo con la politica del papà e mamma senza scandalizzarsi se sempre più spesso le mamme saranno 2!

  5. Dove ho partorito io c’era il nome del bimbo e un numero uguale al numero sul bracciale che avevo io. Mi sembra che così non si offenda nessuno! e comunque che sia una coppia etero o omo…le parole “madre” e “padre” secondo me si possono usare comunque, non sono mica offensive, anzi! E’ più offensivo differenziare e cambiare. la parola UGUAGLIANZA ci fa capire che…deve essere UGUALE, che si tratti di genitori di sesso diverso o di sesso uguale. In un mondo (utopistico, ok, ma sto facendo un esempio con un assurdo) dove non esistono differenze nè discriminazioni non si porrebbe nemmeno il problemaa, qualsiasi nome andrebbe bene e non staremmo qui a discuterne…

  6. @scassa: le tue parole mi hanno fatto molto riflettere…hai ragione a volte il valore simbolico e’ il punto di partenza per far valere le proprio ragioni e diritti, non avevo visto la questione sotto questo punto di vista. Grazie per le tue considerazioni

  7. Purtroppo ogni volta ci rimango a male nel constatare che se siamo uno dei paesi più retrogradi al mondo un motivo c’è.la mentalitá della gente! E poi ci chiamano paese civile…mah…
    Quanti bambini abbandonati in meno ci sarebbero se permettessimo a molti di afottarli.a questo non ci pensa chi di dovere?!

  8. @LINA: scusa Lina, ma non si sceglie di essere omosessuali, si nasce omosessuali..
    inoltre il fatto di allargare i diritti a certe categorie di persone (gli omosessuali, appunto) non lede i diritti degli altri (di persone che come te non hanno potuto avere figli)…si tratta solo di estendere diritti

    Per quanto riguarda il discorso delle minoranze che vogliono imporsi, l’unico vero problema è la mancanza assoluta di una tutela giurido-legale per le coppie omosessuali.
    Se noi fossimo riconosciuti (e con noi i nostri figli) come “famiglia” credo che a nessuno di noi verrebbe in mente di polemizzare su braccialetti etc…
    Il VALORE SIMBOLICO delle cose è l’UNICO VALORE che ci resta in questa Italia, ed è per questo che diventa così importante.

    Per finire, preferisco anch’io due braccialetti: mamma e mamma.

  9. @ Lina: mi dispiace che hai dovuto affrontare delle brutte esperienze in famiglia; nessuno le merita, né con famiglie etero né con famiglie gay. Su questo sono d’accordo.

    Contesto sostanzialmente due cose:

    – che tu dica che i gay dovrebbero farsi sterilizzare
    – che tu dica che i gay, in quanto tali, hanno rinunciato al diritto di avere una famiglia.
    e tutto ciò perché non devono nuocere ai bambini che eventualmente potrebbero adottare.

    Io ti rispondo che non hanno rinunciato ad alcun diritto, anzi vengono privati della possibilità di avere figli anche tramite adozione, che il fatto di essere etero non da’ diritto alcuno di essere genitore, come dici tu (d’altronde tanta gente se ne frega di avere figli, quindi non è un diritto ma una scelta, che è diverso)…

    Sinceramente penso che proprio perché hai subìto violenze dovresti essere d’accordo con il fatto che un figlio deve essere cresciuto in un clima tranquillo, non importa se uomo+donna, donna+donna o uomo + uomo…

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