Nido, quanto mi costi!

Quanto costa mandare un bambino al nido comunale?
Cittadinanza attiva ha fatto i conti in tasca alle famiglie italiane e dall’analisi è emerso che in media si spendono 302 euro al mese.

Le città più care? Ovviamente al Nord.
Ma il dato che balza all’occhio riguarda gli aumenti: ben 39 città hanno ritoccato le rette all’insù e in sei città i ritocchi si sono trasformati in stangate: Bologna (+29,7%), Vibo Valentia (+29%), Perugia (+21,8%), Genova (+15,2%), Livorno (+13,9%), Sassari (+10%).

Nonostante mandare un bambino al nido costi una fortuna (o sfortuna, a seconda dei punti di vista!), in media il 23,5% dei richiedenti rimane in lista d’attesa.

Il poco edificante record va alla Calabria con il 39% di bimbi in lista di attesa, seguita da Campania (37%) e Sicilia (+36%).

La Calabria è la regione più economica (114 euro) mentre Lombardia e Valle d’Aosta sono le più costose con oltre 400 euro di spesa media.
Nella top ten delle 10 città  più  care, tra quelle che offrono il servizio a tempo pieno, si confermano, Lecco, Belluno, Sondrio, Bergamo, Mantova, Cuneo, Lucca, Pisa e Udine.
Nella graduatoria delle 10 città  meno care, prevalgono le realtà  del Centro-Sud. In assoluto, la città più economica risulta Catanzaro, seguita da Vibo Valentia, Cagliari e Roma.

Facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni) in media in Italia la copertura del servizio è del 6,5% (percentuale che sale all’13,3% se consideriamo solo i capoluoghi di provincia) con un massimo del 15,2% in Emilia Romagna ed un minimo dell’1% scarso in Calabria e Campania.

Questo dato conferma quanto l‘Italia sia lontana dall’obiettivo comunitario che fissa al 33% la copertura del servizio.

Quanto agli altri paesi europei, Danimarca, Svezia e Islanda si contraddistinguono per il più alto tasso di diffusione dei servizi per la prima infanzia (con una copertura del 50% dei bambini di età inferiore ai tre anni), seguiti da Finlandia, Paesi Bassi, Francia, Slovenia, Belgio, Regno Unito e Portogallo (con valori tra il 50% e il 25%).

Che dire?

Cittadinanza attiva  ha considerato solo i costi dei nidi comunali. Se avesse incluso anche i nidi privati, beh, credo che le cifre sarebbero state ben più alte.

Personalmente pago poco più di 500 euro al mese. Luca frequenta il nido aziendale, che è una struttura privata.
Ma anche la struttura pubblica del paese dove viviamo ha gli stessi prezzi. Se si lavora in due, come nel mio caso, la retta mensile supera i 500 euro.
E a noi va ancora bene!
Delle mie amiche pagano 800 euro al mese per un nido privato a Milano (più della retta del mutuo)  e i bambini non sono stati iscritti in quelle strutture perché le mamme sono schizzinose, capricciose e desiderano solo il meglio, bla bla bla, ma solo perché nelle strutture comunali non c’erano posti liberi.
Si sa, la priorità va ai ceti meno abbienti.

E qui… lascio perdere. Mollo il colpo, sulle priorità…potrei essere polemica e a dir poco velenosa…

Sono contenta di essere arrivata all’ultimo anno di nido. 500 euro al mese pesano parecchio. Moltiplicati per 11 mesi, per cinque anni, beh fatti i conti, avrei comprato …  non so, di sicuro tante cose! 😉

22 risposte a “Nido, quanto mi costi!

  1. nell’anconatano
    non mi dite niente, due figli per complessivi quattro anni di nido, ad una media di 500,00 euro al mese…22.000,00euro che dire…lo chiamano sostegno alle famiglie. anche da noi si usa l’ISEE ma le fascie non sono affatto competitive, praticamente tutti nella fascia alta!
    e tutto solo per non perdere la possibilità di lavorare, no comment

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