Scuola materna, meglio le classi miste per età o le classi omogenee?

Nelle scuole materne è meglio avere le classi miste per età o le classi omogenee?
Fino a qualche giorno fa vi avrei risposto senza esitazione: meglio le classi miste. Ma in questo weekend mi sono ricreduta.
Quando tre anni fa andai alla presentazione della scuola materna dove poi ho iscritto Marco, la direttrice esaltò i pregi delle classi miste: i bambini si integrano perfettamente, i piccoli emulano i più grandi, i grandi si sentono più responsabili, eccetera eccetera.
Poi, proprio il primo giorno di scuola, scoprii, con mia somma meraviglia, che da quell’anno avevano cambiato regime e avevano optato per le classi omogenee.
Ci rimasi abbastanza male. Ma ormai era così.

In questo weekend, per una serie di coincidenze, ho avuto modo di parlare con delle mamme che hanno i figli nelle classe miste e mi hanno fatto tutte le stesse osservazioni: il primo anno fantastico, il secondo così così, l’ultimo anno, invece, un disastro: i bambini si annoiano!
Perché?

Perché il primo anno ci sono i bambini più grandi e quindi tutto è interessante, stimolante…

Nel secondo anno gli amichetti più grandi se ne vanno via, ne rimangono solo alcuni, arrivano quelli più piccoli, ma sono meno interessanti, spesso piagnucoloni…

Il terzo anno, invece, loro sono i grandi e quindi aiutano le maestre nell’accudire i nuovi arrivati, ma come attività didattiche fanno molto meno dei coetanei che sono nelle classi omogenee, perché le maestre devono comunque prestare molta attenzione ai  bimbi che sono più piccoli e che hanno esigenze diverse.

Dai tre ai cinque anni ci sono ben due anni di differenza che per noi adulti non sono nulla, ma per i bambini sono una enormità, un abisso.
Le canzoncine che piacciono ai bimbi piccoli non sono quelle che piacciono ai grandi, la manualità dei piccoli non è quella dei grandi, le attività che si possono fare con i grandi, come gli esercizi di pre-scrittura, non si possono fare con i piccoli. Per non parlare poi che questi ultimi fanno ancora la nanna al pomeriggio, i grandi no. Ma in quel lasso di tempo devono fare silenzio per non svegliare i compagni. E alla fine si annoiano.

Tutte le mamme con i figli all’ultimo anno di materna mi hanno dato le stesse spiegazioni.

C’era la mamma di un bimbo di quasi sei anni (alto un metro e trenta per trentuno chili, un gigante che mostrava 8-9 anni) che mi ha detto: ”Mio figlio mostra più anni di quelli che ha, non può neanche giocare con i piccoli perché rischia di fargli del male. In classe, dei “grandi” sono rimasti in 5 su 25. E in pratica l’unica cosa che a scuola gli fanno fare è disegnare. Tutte le mattine è una lotta perché non si vuole alzare. Odia i pennarelli, odia i colori, odia disegnare! E’ nato alla fine di febbraio, ho provato a iscriverlo nella scuola primaria, ma non l’hanno preso perché non c’era posto. Che faccio?”

Bella domanda! Che si può fare in questi casi?

E così mi sono ricreduta: alla luce di queste esperienze, mi è parso di capire che la classe omogenea sia quella ideale. I bambini sono sempre gli stessi fino all’ultimo anno, crescono insieme, si stringono delle belle amicizie, e soprattutto fanno le attività didattiche adatte alla loro età!
Con i più piccoli comunque interagiscono, perché ci sono momenti in cui tutte le classi vanno nel salone a giocare. E lì si sta tutti insieme!

E voi? Che esperienze avete avuto? Cosa pensate?

41 risposte a “Scuola materna, meglio le classi miste per età o le classi omogenee?

  1. @silviafede/ge1977/enza: quando facevo l’inserimento di luca, le maestre chiedevano ai grandi di portare ad es un bicchiere d’acqua x mettere i fiori (luca aveva voluto raccogliere una rosa x darla alle maestre), so che i grandi non accompagnano i piccoli al bagno, ma magari li accompagnano, se già una maestra è in bagno con qualcun altro, dalle ausiliari/bidelle ma solo x non lasciare la classe scoperta e i bambini grandi sono tutti orgogliosi e volenterosi di aiutare i piccoli accompagnandoli dalle bidelle (e poi tra l’altro poi tornano subito in classe).
    credo che, come dice ge1977, “dare un’occhiata ai piccoli” non voglia dire responsabilizzarli troppo a loro discapito, ma è un modo di crescere e maturare.

  2. @ge1977: volevo appunto agganciarmi a quanto hai scritto per dire che ieri Fede e’ stato nominato responsabile dei colori e non vi dico com’era orgoglioso. Le maestre affidano a turno ai medi-grandi il compito di responsabili dei colori, degli zainetti, del pongo, della tavola, ecc
    La sera mi ha spiegato per filo e per segno in cosa consiste il compito, mi ha detto che bisogna essere molto precisi perche’ senno’ si perdono i giochi o non vengono messi al posto giusto…insieme a lui c’era un bimbo dei piccoli che era il suo aiutante, insomma mi sembra un esempio perfetto di quello che accade in classe

  3. @enza: sul fatto delle responsabilità dei grandi sono d’accordo….anch’io tra i miei figli cerco di usare la PAR CONDICIO ….. ma nn è ke a scuola sobbarcano ai più grandi la cura dei più piccoli …. e ovvio ke qnd vanno in gita, ad esempio, mettono un grande e un piccolo …. ma per il resto sono le maestre ke curano i piccoli. non è ke i grandi accompagnano i piccoli in bagno…. vanno da soli e in caso di bisogno ci sono le ausiliarie……
    è ke certi compiti più difficili li affidano ai grandi, ovviamente. adesso non più xchè fede è grande e si “guarda” da solo, xò qnd era più piccolo se andavo in bagno magari dicevo a riky di dargli un occhio….nn mi sembra di averlo responsabilizzato troppo. dati nel modo giusto, secondo me, alcuni compiti dati ai grandi sono anche motivo di soddisfazione….. certo…pretendere ke il figlio grande accudisca il piccolo certo ke no ….
    poi sicuramente ci sono tanti vantaggi anche nella classe omogenea, ma io ovviamente nn li conosco….nn avendo esperienza diretta e nn conoscendo quel tipo di realtà.
    ….mmmm…..mi sa ke ho scritto troppo e nn si capirà niente…. scusate!!!

  4. @Enza: il prendersi cura dei piu’ piccoli non significa assolutamente che i piccoli hanno dei privilegi tipo piu’ giochi, ecc perche’ le regole delle maestre sono uguali per tutti, ma solo che vengono aiutati ad imparare delle cose dai piu’ grandi, secondo me e’ un epserienza che arricchisce tutti i piccoli che imparano a farsi autare ed i grandi che escono dal loro egoismo e danno un po’ di disponibilita’ agli altri. Poi certo che sono tutti bambini le maestre distribuiscono coccole e rimproveri a tutti, non e’ che la gestione della classe grava sui grandi
    Per i piccoli trovo che sia un’esperienza sempre positiva anche perche’ come ha detto ciocco73 l’imitazione li fa crescere molto e diventare autonomi, mentre per i grandi sta solo alla bravura e capacita’ delle maestre riuscire a stimolarli sempre altrimenti in effetti si annoiano, ripeto da noi per fortuna non accade

  5. @enza: sono d’accordo con ge1977 e silviafede. il mio luca è un piccolo, uno dei più piccoli essendo nato a fine novembre, e nella sua materna c’è la classe “mista”. all’inizio dell’anno scolastico ho visto in lui un grande cambiamento, è cresciuto e maturato tanto. per lui è molto stimolante avere a che fare con bambini più grandi, cerca di essere molto indipendente (le scale le vuole salire da solo x andare a letto,noi aspettiamo giù e lui ci chiama solo per sistemare la coperta e raccontargli la storia o se il cancellino è chiuso) cosa che fino ad agosto non gli passava x la testa. e anche lui è molto coccolato dalle bimbe più grandi (anche se ieri si lamentava xchè una bimba più grande gli ha detto “luca sei il mio amore!” e lui non vuole essere l’amore di quella bambina e scappava da lei 😉 )
    insomma la classe mista deve dare stimoli ai più piccoli e aiutare i grandi a prendersi cura degli altri soprattutto più piccoli e a responsabilizzarli…teniamo presente che le elementari richiedono un po’ di responsabilità da parte dei ns bimbi e questo può essere un inizio

  6. Non volevo criticare a priori, ma esprimere la mia personale opinione. Ognuno fa le proprie esperienze e, a mio avviso, anche questa “responsabilizzazione” dei grandi non è il massimo.
    A 5-6 anni i bambini sono comunque bambini e non devono “pensare ai piccoli”.
    Sarà che sono una sorella maggiore e non sopportavo l’idea di dover “fare la grande” con la mia sorellina… Ed è proprio per questo che oggi, da mamma, evito il più possibile di sobarcare Giovanni (8 anni) di responsabilità che non gli competono. Emanuele (6 anni) non può avere maggiori “diritti” (alias giocattoli, capricci, programmi tv, ecc ecc) solo perchè è più piccolo. Ognuno ha diritto alla propria spensieratezza…. ne avranno tempo di “badare” poi ai propri figli!!!
    Oggi tocca a me riuscire a gestirli senza addossare all’uno o all’altro compiti che non gli spettano e senza privilegiare le esigenze dell’uno o dell’altro: PAR CONDICIO!!!!
    Quanto alle coccole delle “femmine grandi”, poi, devo dire una cosa forse poco gradita a molti: soprattutto i maschietti devono capire che le “femmine” non sono la mamma; se si relazionano in modo “materno” con l’altro sesso temo che domani cercheranno una pseudo-mamma e non una compagna di vita!!!

  7. @Enza: proprio questa e’ la ricchezza della classe mista…se ben gestita e nel nostro caso lo e’ assolutamente, i bambini svolgono attivita’ a livelli diversi in base all’eta’, quindi nessuno si sente inadeguato o annoiato, ma poi vivono l’esperienza dell’aiuto al piu’ piccolo, dell’imitazione del piu’ grande, della condivisione con chi non e’ proprio allo stesso livello cognitivo, esperienze che la classe omogenea non offre proprio perche’ omogenea. Io sono davvero contenta dell’esperienza che fa Fede, lo vedo felice, partecipe ed unito, con i piu’ grandi formano un gruppo solidissimo, con i piu’ piccoli c’e’ una cura e un’attenzione che davvero mi stupisce…si vede che le maestre sono davvero brave a tirar fuori il meglio da ogni eta’

  8. @enza: ti dirò ke nel mio caso è giusto parlare di classe. … sono tutti molto affiatati, anche grandi con piccoli!!! riky ha sempre giocato con tutti, coi grandi qnd era piccolo e coi piccoli qnd era grande…. e ora anche fede … sta tantissimo coi grandi … le femmine grandi se lo coccolano un sacco (lui e anche gli altri piccoli) …. molte attività le fanno insieme … e ognuno fa quello ke è in grado di fare. ognuno ha dei “compiti” … ad esempio il “capo fila” e “chiudi fila” (ke sono compiti importantissimi soprattutto in caso di evaquazione) sono fatti da grandi … invece il “cameriere” (cioè quello ke porta i piatti) lo fanno tutti a rotazione…..
    io penso ke a priori nn si possa criticare un metodo o l’altro … ci sono i pro e i contro da ambo le parti!!!!

  9. Sicuramente meglio classi omogenee! Chiedete anche alle maestre in “separata sede” (la mia baby sitter la mattina ha una classe mista di 35 bambini!): i bambini hanno esigenze e tempi troppo diversi e si finisce sempre col trascurare i “grandi”!
    I miei sono stati in classi omogenee: una meraviglia!!
    PS ma che senso ha parlare di “classe” se poi i bambini vengono divisi per gruppi separati e attività????? é la prova che va garantita almeno “l’omogeneità interna”!!!

  10. @poldo92: mi dispiace x la tua esperienza….si…sicuramente sei stata sfortunata! direi ke senza voler giudicare ma forse le maestre nn sono state in grado di gestire le diversità. da noi c’è un ottimo equilibrio tra i lavori fatti tutti insieme e quelli divisi per età. il teatro lo fanno tutti insieme …. ma “franco tanzi” (lo chiamano tutti con nome e cognome), pur nn essendo un educatore ma un attore … e bravissimo a dare il ruolo giusto a tutti …. e rendere tutti importanti …. insomma…come già detto, sono sono molto contenta di come è gestita la scuola materna dove abito io…..

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