Scrivete a Babbo Natale e a Rhémy de Noel, vi risponderanno!

Qualche settimana fa vi ho parlato del Babbo Natale, quello vero che abita nel Villaggio di Santa Claus, a cui poter scrivere per ricevere una lettera direttamente dalla lontana Lapponia Finlandese.
Oggi, invece, vi parlo di due iniziative un po’ più “nostrane”: i postini di Babbo Natale e Rhémy de Noel, ossia il Babbo Natale di Courmayeur.
In entrambi i casi i vostri bimbi scrivendo la letterina all’omone dal vestito rosso e la barba bianca riceveranno una bella risposta!
Certo, la busta non avrà il francobollo finlandese… ma non credo i vostri piccoli se ne accorgeranno! 😉 Continua a leggere

Che fine fa la coppia quando si diventa genitori?

Come cambia la vita quando si diventa genitori? E soprattutto che fine fa la coppia?
Esistono ancora un lui e una lei oppure i due amanti-amici-complici si trasformano irrimediabilmente solo in papà e mamma?
Lo so che questo tema lo abbiamo affrontato in altre occasioni, ma come chiacchiere tra amiche.
Questa volta, invece, ho voluto conoscere il parere di una esperta. E chi meglio della nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, che di questo argomento ne fa il proprio pane quotidiano?

E così le ho chiesto di dirci qualcosa sull’importanza “dell’essere coppia” anche quando si diventa genitori.

Ecco cosa ci ha scritto: Continua a leggere

Le neomamme che lavorano sono più felici e in forma!

Le mamme con bambini piccoli dovrebbero lavorare, piuttosto che restare a casa spinte dalla tenera età dei figlioletti. Lo suggerisce una ricerca della University of North Carolina di Greensboro, secondo cui le donne con neonati o bambini in età prescolare che lavorano sono più in salute e più felici rispetto a quelle che preferiscono non lavorare per dedicarsi tutto il giorno alla cura dei figli.

A questa affermazione mi piacerebbe rispondere facendo una faccia simile a quella della signora nella foto, ovviamente con urlo incorporato. 🙂 Continua a leggere

Cosa possiamo fare quando il neonato piange e si dispera?

Con i bambini più grandi si parla. Se accusano dei dolori loro ci spiegano, ci fanno capire cosa è che non va.
Ma con un neonato no. Lui non favella!
L’unico modo che ha per comunicare un bisogno, una esigenza è quello di piangere. Un pianto estenuante, ininterrotto che spesso, soprattutto nei primi giorni di vita, manda nel panico mamme e papà.
Avrà fame? Sete? Freddo? Caldo? Doloretti? Ha fatto i bisognini? Oppure vuole solo una dose massiccia di coccole extra?
E se neppure prendendo il piccolo in braccio, cullandolo, facendogli sentire il calore umano smette di piangere? Che fare? Qual è l’atteggiamento giusto che devono usare i genitori?
Tata Simona lo ha chiesto ad una nota psicoterapeuta, Christine Rankl, che le ha risposto così:
Per calmare un neonato nei primi tre mesi di vita è necessario ricreare l’ambiente che aveva nel grembo materno, ossia avvolgente e con rumori attutiti”. Continua a leggere

Un presepe… allargato!

Ieri per la prima volta abbiamo fatto il Presepe a casa nostra.
A chiederlo è stato direttamente Marco. Qualche giorno fa siamo andati a comperare le statuine. Lui ha scelto ogni singolo pastorello e tutti gli altri personaggi.
Giovedì scorso siamo andati a raccogliere il muschio. Mi sono rifiutata di comprarlo: costava 9 euro una cassettina. Assurdo!
E ieri finalmente ci siamo messi lì tutti e 4 a comporre l’opera d’arte. A dirla tutta due elementi erano costruttivi (io e mio marito), uno collaborativo (Marco) e uno letteralmente distruttivo (Luca).
E’ stata un’impresa. Abbiamo impiegato una eternità per realizzare un metro appena di presepe. Ma il risultato, devo dire modestamente, è stato soddisfacente.
Ieri sera mi sono avvicinata all’opera d’arte per ammirarla e ho notato subito degli elementi nuovi: un tirannosauro rex che spuntava da dentro una grotta. Continua a leggere

A Natale pioggia di giocattoli? Sì, ma occhio alla sicurezza dei bimbi!

“I giocattoli sono strumenti fondamentali per la crescita e lo sviluppo dei bambini e durante le Festività Natalizie diventano i protagonisti assoluti della vita dei piccoli. I genitori devono però prestare molta attenzione per capire se un giocattolo sia sicuro o no per il proprio figlio”. Lo dichiarala Società Italianadi Pediatria Preventiva e Sociale.

Infatti, secondo l’ultimo rapporto Rapex1, il sistema di sorveglianza europea dei prodotti pericolosi, nel corso del 2010 i giocattoli sono stati la seconda categoria di articoli più ritirati dal mercato (dopo l’abbigliamento) per i rischi per la salute che comportano. Continua a leggere

Cibi per i bimbi, meglio freschi o industriali?

Recentemente è stato diffuso un depliant per le famiglie in cui si evidenziavano i vantaggi degli alimenti industriali specifici per l’infanzia per la nutrizione dei bambini. Prodotti più sicuri, più controllati, quindi più sani e nutrienti. A raccomandare questi tipi di prodotti è stata direttamente la Federazione italiana medici pediatri (Fimp).
Ma a distanza di qualche giorno l’Associazione culturale pediatri (Acp) in una nota ha fatto sapere che la maggiore qualità e sicurezza del baby food industriale rispetto ai prodotti naturali non sono scientificamente provate e quindi si dissocia dalle raccomandazioni della Fimp.

A questo punto mi chiedo: “Sono pediatri contro pediatri. Di chi dobbiamo fidarci?” Continua a leggere

Baby consumatori già da piccoli! Che fare?

Qualche giorno fa Ale 10 ha lasciato un commento che mi ha fatto pensare tanto. Ci ha scritto: “Stamattina Mattia non voleva mettersi assolutamente una felpa che avevo scelto per lui per andare in asilo, così come sono settimane che lotto per fargli mettere delle scarpe più comode e appena comprate. Dopo varie urla mi ha detto: “Non voglio questa felpa e queste scarpe, perché quando vado al nido, Matteo mi dice che la mia maglia non è di niente e anche le scarpe!”. Insomma l’amichetto lo prende in giro perché non mette ogni giorno una maglia dei vari Ben10, Spiderman ecc… Ma mi chiedo: si può già cominciare con queste cose a 3 anni? Ha solo 3 anni e già di pensa alle firme? Assurdo!”
Ebbene, sull’ultimo numero di “Figli Felici” ho trovato un articolo che fa per lei e per tutte le mamme che si trovano nelle stesse condizioni, ossia che lottano quotidianamente con i “Baby-consumatori”!
Come comportarsi?
La regola numero uno è: “Non cadere in questa trappola”.
Il bambino vuole l’ultimo modello di un gioco? Oppure un altro pacchetto di figurine? Va bene! Ecco il gioco e le figurine. In fondo, che c’è di male? Fino a che si può… si fa.
E poi? Al primo no, apriti cielo. Crisi isteriche, pianti disperati. Sembra la fine del mondo.

Cari genitori non perdiamo di vista una elemento importante: si tratta di capricci
E allora? Continua a leggere

La bambina disegna solo sè stessa, che significa?

Bello, colorato, vivace. Questo disegno arriva da Martina, una bimba di 4 anni. Cosa ci dirà la grafologa Candida Livatino in merito?
La sua mamma ci scrive:
“Buongiorno, sono Francesca, una mamma di due bambine: Martina 4 anni compiuti ad agosto e Viola quasi 3 anni.
Vi invio un disegno fatto da Martina a cui piace molto disegnare e colorare (passa quasi tutto il suo tempo libero a colorare), ma non so perché disegna sempre lei e poi mi regala sempre il disegno che ha fatto: “Tieni mamma questo l’ho fatto per te”.
Non disegna mai il babbo, la sorella o qualcun altro della famiglia.
Attendo da voi maggiori dettagli in merito”.

Prima di leggere il resoconto di Candida, provate da soli ad ipotizzare qualcosa. In fondo ci sono già diversi elementi che conosciamo: i colori accesi, il sole con i raggi posto a destra del foglio. I fiori grandi e molto colorati. La bimba inclinata un po’ a destra, le braccia aperte…

Ed ora eccovi l’analisi della grafologa: Continua a leggere

Il bimbo ha gli incubi di notte e si rifugia nel lettone, che fare?

Bimbi in preda alla paura del buio, bimbi con gli incubi, bimbi che si svegliano più volte durante la notte e che, tra le lacrime, si rifugiano nel lettone tra le braccia di mamma e papà. Il loro porto sicuro.
Chi di noi non si è trovato in queste condizioni? Che fare? Accoglierli, consolarli e coccolarli? E poi? Come si fa dopo a riportarli di nuovo in cameretta?
A proporci questo tema è stata una mamma che ci ha scritto:
“Cara Maria,
sono la mamma di Luca 3 anni E 4 MESI.
Avrei bisogno di un consiglio da parte della Psicologa amica.
Luca non è mai stato un bimbo che dorme la notte, intorno ai tre anni si è regolarizzato molto, ma da un mese a questa parte (ha iniziato a fine settembre la materna) ha ripreso a svegliarsi nel pieno della notte (dorme , per quello che riesce nella sua cameretta) urlando “mamma, mamma”, io lo prendo e lo porto nel lettore e lui si tranquillizza.
Ora io e mio marito immaginiamo che vengano fuori delle paure nuove , ma non sappiamo cosa fare, siamo un po’ scoraggiati”.

Ecco cosa ha risposto la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere