La bugia di Babbo Natale

I vostri bimbi credono a Babbo Natale?
E a che età è giusto far sapere la verità ai bambini?
Luca, quasi 20 mesi, è ancora troppo piccolo per comprendere certe cose.
Certo, vive l’atmosfera di festa, osserva ammirato il presepe e cerca costantemente di smontare l’albero, ma null’altro!
Di Babbo Natale, dell’omone grosso dalla barba bianca, ha addirittura paura.
Ma è normale per i bimbi di quella età.
Ricordo la prima festa al nido di Marco. I bambini del secondo e terzo anno erano eccitatissimi per l’arrivo di Babbo Natale. Quelli del primo anno… spaventatissimi.
Il mio piccolino si rifiutò di fare la foto di gruppo insieme a quel “tizio” e quando cercò di salutarlo, scoppiò in un pianto disperato!
Luca idem. Quando vede Babbo Natale per strada, se è lontano ok, sta tranquillo, ma quando si avvicina…  scappa!

Marco, invece, adesso è diventato grande, 4 anni abbondanti, e a Babbo Natale ci crede… e no!

Nella sua testa esiste. Ma quello vero, quello che vola con la slitta trainato dalle renne non si vede. Tutti quelli che si trovano per strada invece sono “uomini” vestiti da Babbo Natale. Insomma sono FINTI!
Domenica scorsa (forse ve l’ho già raccontato!) un Babbo Natale lo fermò e gli chiese: “Cosa vuoi che ti porti?”
E Marco gli rispose: “Tu? E perché dovresti farmi un regalo?”
Babbo Natale ci rimase malissimo.
Poi Marco aggiunse: “Niente, non voglio niente perché non ho spazio in casa. Non so dove mettere i giocattoli”
Babbo Natale spalancò gli occhi. Poi, aggravando la situazione, disse: “Non mi credi? Ho parcheggiato le renne dietro l’angolo!”.
E Marco lo azzittì dicendogli: “Arrivo proprio da lì, non ci sono renne. Vai a controllare tu. Se le hai lasciate veramente, beh! mi sa che sono scappate!”
Non penso che qualcuno prima di allora gli avesse dato risposte simili.

Io ridevo come una pazza sotto i baffi. Se qualcuno mi avesse raccontato una scena simile non ci avrei creduto. Già non credevo alle mie orecchie. Mio figlio, timido com’è, che dà quelle risposte!

Lui, però, un regalo da Babbo Natale, quello vero, se lo aspetta. Uno solo.
Ancora non ha deciso quale. Ma spera di trovarlo la mattina di Natale sotto l’albero!

Ieri sera mi ha detto: “Mamma, come facciamo a dire a Babbo Natale che noi siamo dai nonni? E se poi lui viene a casa nostra e non trova nessuno?”
E io: “Amore, lui è magico, sa e vede tutto!”

Ma torniamo alla domanda iniziale: dobbiamo mentire ai nostri figli e fargli credere all’esistenza di Babbo Natale o, se ce lo chiede, dirgli la verità?

I bambini dai due ai cinque anni vivono già in un mondo fantastico, popolato da mostri, fate, gnomi e elfi. Per loro è facile credere a questo personaggio magico.

Ma quelli più grandicelli?
Voi vi ricordate fino a che età avete creduto a Babbo Natale?

Io sì, fino a 40. Ma li compirò l’anno prossimo 🙂

Scusate, ma chi ha detto che Babbo Natale non esiste?

30 risposte a “La bugia di Babbo Natale

  1. L’anno scorso mio marito si è vestito da Babbo Natale per portare i regali a mia figlia e mio nipote…solo che…non si era cambiato le scarpe, per cui mia figlia l’ha riconosciuto immediatamente… Ma abbiamo corretto il tiro in corner, dicendo che Babbo Natale ogni tanto è stanco e chiede a qualche papà di sostituirlo 😉 Però ci ha fatti morire…tutti pronti con le videocamere accese e si sente lei che dice: “ma nn è Babbo Natale…è papà, non vedi le scarpe??” 😉
    Buon Natale a tutte…
    @Silvia77: ti auguro con tutto il cuore che “qualcuno” ti ascolti… Un bacione

  2. Anche Fede ovviamente crede a Babbo Natale, quado siamo per strada e ne vede qualcuno mi dice mamma questo e’ finto quello vero sta preparando i regalini, e’ troppo impegnato per farsi vedere in giro…a me piacerebbe che ci credesse piu’ a lungo possibile, quando a 9 anni mia cugina piu’ grande mi ha svelato che non esisteva ci sono rimasta cosi’ male! Comunque da grande ho ricominciato a crederci cosi’ la letterina oltre a Federico l’ho scritta anche io e le abbiamo spedite davvero nella buca delle lettere, lui era felicissimo…
    @silvia77: spero che Babbo Natale ti ascolti e ti dia l’aiuto di cui hai bisogno…non bisogna mai smettere di sperare, per me il Natale e’ soprattutto questo…ti abbraccio

  3. Eh ggià…è triste dover ammettere che Gabriele hai ragionissima!!!! Anche io vivo purtroppo il Natale così…perchè ormai si festeggia senza il festeggiato!!! Abbiamo perso di vista tutti il vero senso del Santo Natale…per chi crede ovviamente e per chi non crede scusate ma…cosa festeggiano a fare??

  4. @gabriele: accidenti………….come sei negativo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    mi spiace x tutti quelli ke sono ansiosi…..mi spiace x quelli ke a natale si deprimono….. ma io sono positiva e ottimista!!! mi piace andare in giro x regali….anche se bisogna farlo di corsa…. mi piace organizzare la cena della vigilia……..anche se è uno sbattimento….. mi piace pensare ai regali da fare……e a quelli ke spacchetterò io 🙂 ho appena saputo ke forse a gennaio dovrò fare un piccolo intervento ginecologioco…..ma è lo stesso…..nemmeno questo mi rovinerà la magia del natale!!!!!!!!!!!! saremo insieme io, mio marito, i bimbi e tutti i nonni………saremo felici e contenti……….i miei figli apriranno il loro regali….e ne saranno felici…….perchè loro sono influenzati dall’ambiente ke li circonda…..e tutta la mia smania natalizia contagia tutti….. mi dispiace molto per chi non riesce a godere della poesia/magia del natale…………. io ci riesco, e di questo sono davvero FELICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! la vita è breve….difficile….in giro si sentono tante cose spiacevoli, bisogna riuscire a crearsi momenti felici da godere insieme ai proprio cari….e per me il natale è proprio un momento felice!!!!!!!!!!!!!!!

  5. mamma mia GABRIELE cha pessimismo! gia’ questo e’ un Natale un po’ anomalo (=vedi crisi), cerchiamo di affrontarlo con un minimo di sorriso! BUONA FESTE A TUTTI!

  6. @Gabriele: diciamo che questo è il rovescio della medaglia 🙂 nel senso che è vero quello che hai scritto in alcuni punti…questo weekend lo abbiamo dedicato a comprare TUTTI i regali per tutti. Lista alla mano siamo partiti per il centro commerciale e armati di carrello abbiamo girato super organizzati per riuscire a fare tutto. Che male ai piedi e alle gambe a fine giornata e quanta gente in giro…quante persone isteriche alle casse “c’ero prima io, no io..”, quanti bimbi stanchi di tutta quella confusione e le mamme che li trascinavano a forza per fargli provare il maglioncino rosso che avrebbero indossato il 25..però vuoi mettere la gioia di dare un regalo a un tuo amico/parente? se regali un gioco a un bimbo è normale che dopo poco non ci guardi più…l’importante è che non ne abbia milioni e che quindi nel giro di qualche settimana venga “rispolverato” dal cestone che li contiene…e se poi glielo si fa desiderare saprà apprezzarlo ancora di più. I bambini che cadono in depressione e arrivano addirittura al suicidio hanno problemi che trovano fondamento in ben altro che nella bugia su Babbo Natale. Non credo sia perchè non è arrivato il regalo voluto ecco, lì purtroppo c’è un malessere che deriva da ben altro, e non credo serva la laurea da psicologa per capirlo. I bambini guardano le pubblicità in tv, giocano con altri amichetti, è il mondo esterno che li influenza ed è per questo che più crescono e più vogliono. Questo penso sia uno tra i tanti compiti difficili di un genitore: fargli capire che non può avere tutto quello che vuole e subito anche.
    Io non ho vissuto come un “trauma” la scoperta. Diciamo che con gli anni è venuta da se. E da quando ne ero cosciente comunque partecipavo con gli adulti nella loro “recita” per mantenere viva nei loro bimbi questa credenza. Per me Natale è tempo di allegria nonostante tutto. E’ stare con la famiglia che durante l’anno per tanti motvi magari si trascura, è stare in casa, al caldo a festeggiare e passare una giornata davvero magica. E’ festa grande insomma.

  7. LA SEGUENTE lettera indirizzata a Babbo Natale è una delle tante che i bambini forse scrivono e consegnano a genitori e insegnanti, con la promessa che saranno debitamente spedite al Polo Nord:
    “Caro Babbo Natale,
    “Come stai? Io bene. Spero che passerai un bel Natale. Spero che avrai molti bei giocattoli perché desidero un sacco di belle cose. Prima di tutto, vorrei un fratellino. Il mio papà dice che non avete bambini al Polo Nord, allora puoi portarmi un cagnolino al posto suo. Voglio un fucile da caccia, un mitra, una bici col cambio a dieci velocità e un registratore. A proposito, questa è l’ultima lettera che ti scrivo perché l’anno venturo non crederò più a Babbo Natale. Però quest’anno ci credo”.
    Riconoscete questa lettera? Ha qualcosa di familiare? Assomiglia forse a una di quelle che avete scritto voi da bambini? Gli uffici postali di molti paesi ricevono milioni di lettere del genere ogni anno, scritte da bambini speranzosi e indirizzate a quel mitico fornitore di regali che chiamano affettuosamente Babbo Natale.
    Pochi scrivono “per piacere” e tanto meno “grazie”. Alcuni tirano in ballo i sentimenti, altri rivelano avidità. Più piccolo è il bambino, meno chiede. Più grande è, più regali ci vogliono per accontentarlo, alimentando così le sue speranze di ricevere regali più grandi e più numerosi l’anno seguente.
    Ci sono giocattoli adatti a ogni periodo della vita di un bambino. Ci sono giocattoli educativi, che mettono alla prova l’abilità, che fanno pensare alla violenza. Ci sono giocattoli molto resistenti e altri che dopo qualche giorno vanno in pezzi. Ci sono giocattoli innocui e altri così pericolosi che le autorità lottano per farli togliere dal mercato. Ci sono giocattoli che sembrano ispirati da demoni: palle con facce grottesche così terrificanti da far venire gli incubi; eppure l’anno scorso erano le più vendute, nonostante la disapprovazione dei genitori. Già due mesi prima, i bambini non pensano che al Natale. A quanto pare, la gioia di fare e ricevere regali pervade l’aria.

    Purtroppo, però, in pochi giorni l’entusiasmo finisce. Il bambino è già stufo dei suoi regali, siano essi tanti o pochi. La realtà non è stata all’altezza delle aspettative. È subentrata la noia. Lo scintillio del Natale e tutti i regali ricevuti non sono stati il toccasana sperato. A questo proposito la dottoressa Nancy Hayes, esperta di psicologia infantile, dice che l’epoca natalizia “è il periodo con il più alto indice di depressione e suicidi fra i bambini”. Essa osserva che molti ragazzi diventano depressi quando il Natale non “risolve i problemi magicamente”. Immaginate poi il loro ulteriore turbamento nell’apprendere che Babbo Natale è solo un personaggio leggendario e che i loro genitori hanno fatto di tutto per perpetuare una menzogna.
    Quindi dall’infanzia si insegna ai bambini a chiedere regali a Natale, a scrivere per ottenerli e ad aspettarseli. E questo vale non solo per i bambini. A volte gli adulti misurano l’amicizia dal valore dei regali che si scambiano. Spesso questa rischia di rompersi perché uno ha fatto un regalo di maggior valore di quello che ha ricevuto. Forse in nessun’altra epoca dell’anno ha meno senso la frase: “È il pensiero che conta”.
    Le carte di credito giungono al limite del loro potere d’acquisto. Molti assegni risultano scoperti. Girare per i negozi affollati, gremiti dai compratori, logora i nervi. La scena di acquirenti inferociti che si contendono gli articoli che stanno per esaurirsi fa indietreggiare anche i più coraggiosi. Piedi dolenti, oltre al dilemma di cosa comprare, rendono questo rito invernale veramente snervante. Chi fa acquisti per Natale deve pagarne il prezzo.
    Una commessa ha detto: “Vedi gente che corre in giro, acquista un regalo per qualcuno, ed è veramente di malumore. La gente non fa regali con gioia”. Meraviglia, dunque, che un ecclesiastico abbia definito il Natale “la stagione della depressione e della nevrosi”?
    Ad accrescere la frustrazione, si acquistano e si fanno molti regali sentendovisi obbligati, spesso per motivi egoistici. Un docente di sociologia ha detto: “Il donatore non solo è ansioso di indovinare cosa piacerebbe alla persona a cui è destinato il dono, ma è pure ansioso di fare bella figura”.
    Qual è il giorno di attività più frenetica della stagione? In alcuni paesi l’indomani del Natale. Allora i negozi sono affollati al massimo di persone che riportano indietro i regali ricevuti, molti per essere rimborsati in contanti. Eppure, se avessero ricevuto del denaro in regalo, se ne sarebbero risentiti considerandolo un’offesa. Quindi tutta la frustrazione, i nervi a pezzi, le ossa rotte, le folle imbronciate, l’imbarazzo della scelta fra letteralmente centinaia di articoli in vendita e la fatica di confezionare i regali, spesso è stato tutto invano.
    Quanti doni accolti con così poca riconoscenza!
    Per molti, il Natale non è ‘il tempo dell’allegria’, non è vero?

  8. Salve…io ho un figlio di quasi sei anni e devo dire che crede più che mai alla magia del natale e a tutto ciò che circonda questo splendido periodo dell’anno: dagli elfi alla slitta trainata dalle renne e ovviamente all’incantevole BABBO NATALE. Mi chiedevo solo fino a quando fosse giusto continuare a raccontargli queste “bugie bianche” che francamente raccontate su un bambino “già grandicello” come lui richiedono tanta recitazione!!! Un bacio a tutte voi e vi auguro di trascorrere un magico natale

  9. da piccola credevo a Santa lucia e quando un’amichetta più grande mi ha detto che non esisteva ci sono rimasta molto male. Avevo 6 anni.
    I miei bimbi hanno acquisito tutte le tradizioni famigliari e festeggiano santa lucia, babbo natale e la befana. Sper che ci credano il più a luigo possibile. crescono così in fretta…..
    il nano grande ha scritto la letterina a Babbo Natale e la lista è stata divisa fra tutto il parentado. la piccola è da 1 mese che alla domanda ” cos vuoi da babbo natale?” risponde costante “CASA” (non pronuncia proprio così la S, ma il concetto è quello). Di quale casa si tratti non è dato sapere….

  10. …io adoro il Natale..quindi adoro Babbo Natale!!! Al mio Riccardo (8anni e 1/2) ho sempre detto che Babbo Natale viene inviato da Gesù Bambino a portare doni a tutti i bambini per festeggiare il suo compleanno. E per far fronte alla miriade di babbi natali che si incrociano ovunque in queste settimane, ho detto che in realtà sono babbi natali “minori”, inviati dal loro “capo” per controllare che i preparativi natalizi procedano bene e che i bambini siano buoni. E che il vero Santa Claus in realtà non si fa’ vedere, esce solo la notte del 24 per lasciare i doni ai bimbi!! Dicendo così Riccardo ancora oggi è preso da questa magia anche se qualche dubbio gli è venuto. Infatti qualche tempo fa’ mi ha chiesto di dirgli la verità ed io gli ho risposto che se per lui era importante crederci…se voleva crederci e pensava fosse una cosa stupenda…allora Babbo Natale esisteva davvero!!!E così è….ed ora aspetta i regalini….

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