Nascere con la placenta: il Lotus Birth

Il detto “non si finisce mai di imparare”, almeno nel mio caso, è proprio vero!
Dopo aver partorito due figli con il “tradizionale” taglio del cordone, almeno così pensavo, ho scoperto che c’è anche un altro modo per mettere al mondo le proprie creature. Un modo più naturale e spirituale: il Lotus Birth.
Di che cosa si tratta? Di un parto davvero integrale che mantiene l’unione biologica bambino-placenta.
In pratica il bambino nasce e il cordone ombelicale non viene reciso, poi esce la sua placenta e i due rimangono insieme fino a che non si staccano naturalmente.

Mi verrebbe da dire: “C’è chi nasce con la camicia e chi con la placenta”!

Battute a parte, è una pratica molto diffusa in Australia, Stati Uniti e Canada. Ma viene praticato anche in alcuni ospedali italiani.

Prende il nome da una infermiera californiana, Calir Lotus Day, che per prima si pose la domanda: “Perché tagliare il cordone se al bambino la placenta può essere ancora utile?”
E così a suo figlio lasciò cordone e placenta fino a che non si staccarono naturalmente.

Effettivamente anche dopo la nascita la placenta continua a funzionare attraverso il cordone, pompando al neonato sangue utile per lo sviluppo di organi vitali come polmoni, cuore, cervello.

Allora perché negli ospedali il cordone viene subito tagliato?
Perché si effettua il cosiddetto “clampaggio immediato”? (A dirla tutta l’Oms consiglia il clampaggio dopo 3-4 minuti, cioè solo dopo che il cordone ha smesso di pulsare. Questo per evitare la mancanza di ossigeno al cervello del neonato, ossia l’ipossia, per ridurre i rischi di ipoglicemia e anemia).

Probabilmente per motivi pratici. Gestire un bebè appena nato con un cordone e una sacca al seguito non è semplice!Con il taglio del cordone invece la gestione del piccolo diventa più facile. Per il nuovo arrivato, però, il saluto di benvenuto è un po’ più traumatico!
Quando un bimbo viene al mondo, infatti, vive una transizione tra la respirazione placentare e quella polmonare. Il bimbo deve imparare a respirare con le narici. Se ha ancora la placenta questo passaggio può avvenire in modo graduale. Con il clampaggio, invece, il neonato si trova improvvisamente senza ossigeno e per sopravvivere deve imparare in fretta a respirare da solo. E in genere sente anche bruciore.

Il Lotus Birth, comunque, è anche un modo più spirituale di concepire la gravidanza, la nascita e il puerperio. Naturale a 360 gradi.

Si parte dal presupposto:”perché staccare la placenta se può continuare a trasmettere energia al bambino anche dopo il parto?
Effettivamente la placenta per i nove mesi è stato il centro dell’energia del bambino e, dopo il parto, questa energia continua a trasferirsi al bebè per alcuni giorni. Dopo 5-6 giorni, e comunque non dopo l’ottavo giorno, il cordone si secca naturalmente e cade da solo.
Nel frattempo il bambino ha avuto tutto il tempo di ambientarsi al nuovo mondo senza traumi.

In Italia sono più o meno una quindicina gli ospedali dove consentono il Lotus Birth: Asola (Mn), Cittiglio (Va), Lodi, Erba (Co). La non recisione del cordone deve essere decisa prima e i futuri genitori devono firmare un documento di assunzione di responsabilità.

Volete saperne di più? Andate sul sito: www.lotusbirth.it

A questo punto mi sono posta la domanda? Se lo avessi saputo prima avrei partorito ugualmente con il clampaggio del cordone o avrei scelto il Lotus Birth?
Sono sincera: per me è stato già complicato prendere in mano una creatura così fragile e piccola senza cordone e placenta al seguito. I primi giorni avevo paura che mi cadesse, di stringerlo forte, di fargli male. Non sapevo bene come cambiargli il pannolino, lavarlo.
Pensare di fare tutto questo in modo più complicato… Non so!
Forse avrei partorito esattamente come ho fatto… Con il taglio del cordone. In fondo… siamo sopravvissuti tutti!

13 risposte a “Nascere con la placenta: il Lotus Birth

  1. Ieri una signora con la sua bambina in braccio stava raccontando questo parto. Sono arrivata tardi non ho capito bene ora leggo e devo dire che va proposta perché non si conosce ed è un passaggio da non sottovalutare. Dev’essere un’emozione per mamma e papà da sogno grazie marissa

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