In-fertilità, istruzioni per l’uso

L’infertilità di coppia rappresenta oggi giorno un problema molto diffuso e, stando ai numeri delle statistiche, sembra che le coppie che si trovano a vivere questa esperienza, sono sempre più in aumento.
Forse a causa del maggiore stress che tutti noi viviamo quotidianamente, delle “cattive abitudini” di vita (sport, alimentazione) e l’inquinamento che peggiora di giorno in giorno, quello che sembrava essere l’evento più “naturale” nell’evoluzione di vita di una donna e di una coppia, sta diventando per molti, un problema sempre più sentito e faticoso da accettare, attraversare e portare a buon fine!

Parola della nostra Psicologa amica, dottoressa Francesca Santarelli, che tra le altre cose, studia e affronta anche questo delicato tema dell’infertilità.

“La difficoltà a concepire, definita “infertilità” si pone come “una crisi di vita” che coinvolge, su diversi piani esistenziali, sia l’individuo che la coppia stessa, dando luogo a vissuti di frustrazione, stress, senso di inadeguatezza e perdita.
Queste difficoltà psicologiche accompagnano costantemente il fenomeno della sterilità, ma non è ancora chiaro se una specifica conduzione psicologica preesistente possa indurre l’infertilità o se piuttosto non sia l’esperienza stessa dell’infertilità a produrre una specifica condizione psicologia.
Certo è, che non si spiegherebbero altrimenti, tutte quelle storie di vita che si sentono su coppie che ci provano per anni, con inseminazione e fecondazione assistita, per poi arrendersi o intraprendere il cammino dell’adozione, e stupirsi poi di rimanere incita in modo del tutto naturale, quando “meno se lo aspettano”!
Questo ci indica come non è assolutamente trascurabile la componente psicologica in questo difficile cammino di un “figlio a tutti i costi”.

A Milano per questo, è nato il progetto che si chiama “IN-FERTILITA’: ISTRUZIONI PER L’USO” guidato da due psicologhe, psicoterapeute che si occupano da anni del tema della sterilità e infertilità di coppia. Una delle due psicologhe sono io.
Il progetto ha lo scopo di assistere sia individualmente l’uomo e la donna, ma anche la coppia stessa che si trova a vivere questa esperienza, fornendo informazione, sostegno e terapia nell’affrontare dentro di sé (e non solo) il difficile percorso della difficoltà ad avere un bimbo tanto desiderato. In uno spazio “protetto”, apposito e dedicato solo alla condivisione di questa esperienza, anche con altre coppie, sarà possibile confrontarsi con le emozioni, i vissuti, i pensieri e le diverse difficoltà che si incontrano in questo faticoso cammino, senza voler dimenticare quindi, l’importanza che la “mente” e i meccanismi psichici possono avere in questi momenti”.

Per qualunque informazione o per saperne di più: www.studiosantarellidecarolis.com, nella sezione “IN-FERTILITA’: ISTRUZIONI PER L’USO”.

18 risposte a “In-fertilità, istruzioni per l’uso

  1. @Lallabell85: mi dispiace molto non deve essere facile. Può essere anche dovuto alla nuova cura, al cambiamento in atto…noi siamo dalla tua parte, come dice ginger, e quando vuoi siamo qui. Un abbraccio fortissimo.

  2. No Lallabell85 non hai buttato niente, forse il tuo corpo doveva preparsi con tutto quelloc he hai preso, non scoraggiarti e non abbattetevi ( facile a dirsi lo so… )ma continuate , datevi tempo e non mollate! noi poi siamo qua che tifiamo per te!! coraggio!!

  3. Ciao ragazze, ho bisogno di parlare con qualcuno e cerco in voi quel “qualcuno”.
    Ad Agosto dell’anno scorso io e il mio compagno abbiamo deciso di provare ad avere un figlio (con tanto desiderio da molto tempo) ma ho scoperto di avere le ovaie policistiche e senza l’aiuto di farmaci non avevo nemmeno il ciclo…quindi giù di progesterone!!!
    Fortunatamente il mese successivo il ciclo compare e ho iniziato una cura per le ovaie, ma di rimanere incinta neanche l’ombra perché scopro che…i miei follicoli non maturano!
    A quel punto il ginecologo decide di aumentare la cura e ho iniziato a prendere altre pastiglie (nel frattempo, in tutto questo, ci ho messo 8 kg.) e alla visita successiva un follicolo è finalmente maturato, ma scopro che non ovulo (giusto per non farsi mancare niente).
    Passiamo allora al piano B: punturone da fare per ovulare e avviene il miracolo…gli esami dicono che ho ovulato e 2 settimane dopo (il 13/04) scopro di essere incinta.
    Solo voi potete capire la gioia che ho provato, finalmente tutte le mie preghiere erano state ascoltate, camminavo a 6 metri da terra, fino a quando…ieri ho fatto l’esame delle HCG beta e risulta che ho un aborto in atto.
    Mi è crollato tutto addosso e la cosa difficile è stata anche dirlo al mio compagno. So che tante di voi ci mettono molto ma molto più tempo di me ma mi sembra di avere buttato via tutto il lavoro di questi 8 mesi.

  4. Ha ragione Ransie bisogna avere fede……solo pregando Dio possiamo ottenere l’inaspettato…non vorrei risultare patetica ma ho avuto diverse prove e sono sicura anche in questo caso pregando assiduamente Lui ci ascolterà….

  5. @ransie: bellissima la tua testimonianza…grazie per aver raccontato la tua storia.
    Sono molto felice per te e spero che le altre amiche abbiamo la stessa tua gioia…anche io conosco diverse persone che sono riuscite ad avere figli dopo anni di tentativi, anche con l’aiuto della scienza o in condizioni fisiche quasi disperate….per cui mai perdere la speranza
    Un in bocca al lupo a tutte quelle che sono in cerca di un bimbo con tutto il cuore!

  6. Ciao Monica, ciao Paola, è da poco che scrivo su questo blog ma avendo spaziato un pò quà e un pò là col passare dei giorni mi sono resa conto che ci sono tante belle persone che ci scrivono e ho trovato dei buoni consigli più da delle sconosciute che da conoscenti veri e propri! Ho passato il vostro stesso calvario…o meglio per me lo è stato…La mia storia ha un lieto fine ma vorrei dirvi cosa ho fatto: Mi sono sposata a 32 anni dopo un paio di convivenza, ma anche “grazie” al mio credo religioso ho voluto provare ad avere un figlio solo dopo il matrimonio e ci ho provato per ben 6 anni…Posto che avevo comunque un problema di salute, soffrendo di endometriosi che è una brutta malattia invalidante che se non ti uccide come il cancro ti debilita sicuramente mentalmente e fisicamente, sapevo fin dal principio che avere un bambino in modo naturale non sarebbe stato affatto facile. Però capico Monica…vivevo per aspettare i famosi 28 giorni e io che sono sempre stata regolare pregavo in un ritardo che non c’era mai….avevo istutuito persino la “Erotic Week”, che ridere, e mi arrabbiavo se mio marito non si concedeva almeno una volta al giorno perchè non potevo perdere l’occasione di un giorno buono! Però delle volte mi sono ritrovata a pensare che non era giusto nei confronti di mio marito “sfruttarlo” così anzichè desiderarlo a prescindere senza secondi fini. Ce l’ho ancora col primo ginecologo che mi prese in cura e che mi ha fatto perdere 3 anni preziosi della mia vita e della mia fertilità prima di decidersi ad operarmi: 6 mesi di “menopausa” forzata per cercare di ridurre l’entità della malattia e dopo un primo intervento chirurgico per cercare di eliminare un pò di endometriosi rimasta o ricresciuta ho preso delle pastiglie che aumentavano l’ovulazione ma ahimè erano anche pane per la mia malattia che cresceva e cresceva…finchè mi sono decisa e ho cambiato ginecologo: una botta di soldi a visita, non lo nego, ma lo ringrazierò a vita per avermi acciuffata per i capelli: altro intervento e via una tuba e un ovaio e salvato per un pelo l’ultimo tratto di intestino… Dopo altri 6 mesi di “menopausa” forzata era rimasto l’ultimo tentativo: fecondazione assistita. Per mio marito è stata una botta…o meglio: quando glielo proponevo io lui rifiutava a priori e categoricamente perchè diceva che non gli sembrava di farlo lui il figlio, solo quando ce lo ha detto un medico allora si è convinto che non esisteva altra via. Ho voluto farla con tutte le mie forze perchè non volevo avere il rimpianto di non averle provate tutte e ci siamo sottoposti a tutti gli esami e colloqui con grande positività e speranza perchè entrambi sapevamo che un secondo tentativo non lo avremmo fatto. Dopo il transfer (mi avevano prelevato appena 6 ovuli di cui solo 3 “pieni” – impiantati tutti e tre) ho passato i 15 giorni più brutti della mia vita, psicologicamente intendo, ferma a letto e mi alzavo solo per andare in bagno ma più si avvicinava la data dell’esame del sangue e meno ero preparata a un responso negativo. Grazie a Dio è andata bene, anche se alla fine hanno dovuto fare una ICSI (meccanicamente hanno inserito lo spermatozoo nell’ovulo fecondato perchè “da solo” non ce la faceva) e non semplicemente FIVET. Ma so come vi sentite…anche mio marito diceva che per lui se fosse arrivato un figlio bene altrimenti saremmo stati felici lo stesso. Ma io mi sentivo vuota…una madre mancata…cosa me ne facevo di una bella casetta se non ci potevano correre dei bambini dentro? Perchè per strada vedevo solo donne incinte e carrozzine? Perchè io no? Non ho mai avuto invidia cattiva verso loro, volevo soltanto essere madre anche io e sentire la gioia di una creatura crescere dentro di me…niente di più naturale…ma mi sono accorta che oggigiorno non è davvero così più naturale come ho scritto da un’altra parte. In quei 6 anni ho cercato di godermi la vita a due, amare mio marito e fare le cose a due, godere della mia passione per i libri, andare in campeggio al mare e godere del sole e amare comunque la vita. Non so se avete fede o meno, io però ho pregato tanto e anche se è vero che ha fatto tutto la scienza, Dio mi ha molto consolata… Scusate se ho scritto così tanto (è l’altra mia passione…)

    • @Ransie: grazie! Grazie per averci raccontato queste cose. Per aver condiviso parte della tua vita con noi.
      Grazie per i tuoi commenti sempre ricchi di spunti interessanti.
      🙂

  7. Ciao sono Paola da Firenze e anche io e mio marito abbiamo fatto di tutto per avere un bimbo .
    Anche un ciclo di inseminazione che non è andata a buon fine! Ci eravamo andati veramente vicino!
    Ho anche una certa età (44) e (49) mio marito. Se verrà sarò ben felice che avvenga questo miracolo!
    Adoro mio marito e anche lui dice che se viene un bimbo è felice ma lo è anche se non arriverà mai, dice
    Che gli basta stare con me! Io penso che un consiglio su come affrontare la cosa sia restare calmi e non farsi prendere troppo dall’ansia…
    Prima o poi qualcosa di positivo succederà. .quello che vorrà il destino.un grande abbraccio paola.

  8. Io e mio marito è da circa un anno che proviamo ad avere un figlio xò niente ci siamo fatti entrambi gli esami, il ginecologo ha detto che è tutto ok basta solo mettersi tranquilli e continuare a provare….. Xò non è facile xchè ogni mese è un’enorme delusione, x mio marito è sicuramente meno doloroso, io ogni mese provo una grande sconfitta, se così si può definire, e tra di noi poi ci sono delle liti xchè non mi sento capita da lui…. Xchè x lui se arrivano bene altrimenti va bene lo stesso basta stare con me. xò io non la vivo così….Qualche consiglio su come affrontare la cosa??

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