Gelosia tra fratelli: cosa possono fare i genitori? Intervenire? Assecondare i capricci? Ignorare?

La scorsa intervista alla dott.ssa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa amica, sul delicato tema delle separazioni e sui rapporti con i figli ho visto che ha raccolto il vostro consenso.
E allora eccoci al secondo appuntamento. Questa volta i temi proposti sono essenzialmente due:
1) Il carattere del bambino si forma nei primi tre anni di vita?

2) Come si devono comportare i genitori quando scatta la gelosia fra fratelli?

Cominciamo con il primo quesito posto da “mamma”: “E’ vero che il carattere si forma nei primi tre anni di vita del bambino e che tutto ciò che accade in questo lasso di tempo sia determinante per la formazione della personalità?“. Dottoressa Santarelli che cosa ci dice a tal proposito?

Quello che accade nei primi tre anni di vita è vero, è molto importante ma non è detto che poi sia immodificabile! Partiamo dal presupposto che il carattere e la personalità del bambino non sono fattori genetici, ma sono un qualcosa che si costruisce, che si può modificare e che viene arricchito anche dalle esperienze di vita che gradualmente si faranno nel corso dello sviluppo.
Nei primi tre anni si sviluppa però una cosa fondamentale e unica, che può costruirsi solo in questa fase: l’attaccamento. È molto difficile per me, definire in modo semplice e ristretto una cosa cosi ricca di elementi, dettagli e spiegazioni, ma cercherò di trasmettervi ciò che secondo me è basilare da comprendere per tutti. L’attaccamento è una spinta innata e naturale che avviene spontaneamente nel piccolo verso la ricerca di una figura di riferimento che si prenda cura di lui nei momenti di maggiore vulnerabilità e bisogno. Basti pensare anche a un cucciolo di pulcino, che cerca affannosamente la mamma chioccia su cui adagiarsi, anche quando ha freddo ed è spaventato, non solo quando ha fame…
Ecco, questa splendida magia avviene anche nei cuccioli d uomo, se pur in modo differente..
La cosa importante è la risposta della “figura di attaccamento” (di solito la mamma) che si potrà dimostrare stabile, instabile, felice e rilassata o spaventata, nervosa, triste, insofferente e infastidita…
In base alle costanti risposte della mamma basate su una determinata emotività (non basta quindi una volta, ma sempre o la maggior parte delle volte) il bambino svilupperà il nucleo dell’idea che avrà di sé e di cosa si potrà aspettare dagli altri.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio: se ogni volta che il bambino piange (perche ha fame, freddo, paura, voglia di coccola…) la mamma lo prende in braccio sempre nervosa, infastidita o arrabbiata, il bambino potrà sviluppare l’idea di sé come “elemento disturbante”, colui che causa quell’emotività della mamma e sviluppare una credenza di base per cui, se chiede, se ha bisogno di qualcosa, disturba, innervosisce, spaventa….quindi tenderà ad aspettarsi questo dagli altri anche nella vita adulta.
Naturalmente quello che vi descrivo, per forza di cose risulta essere riduttivo, ma spero possa spiegare la base della personalità del bambino in termini più semplici possibili.
Naturalmente questo fondamentale “gioco relazionale” verrà poi a integrarsi con le esperienze di relazione con il papà, con altre figure di riferimento, con gli aspetti del temperamento caratteriale (che è diverso dal carattere), con le prime esperienze sociali e di vita per poi formare definitivamente la personalità adulta. Possiamo dunque concludere che, l’attaccamento sia l’unico aspetto basilare che avviene nei primi tre anni che è “immodificabile” in certi versi e che sarà poi determinante per costruirmi la base della personalità e del carattere.

Altro tema scottante è il rapporto di amore-odio che si crea tra fratelli.”La mia piccoletta di 4 anni e mezzo ha iniziato ad essere insofferente e ad avere gesti di gelosia a causa della presenza del fratello di 16 mesi. Sia ben chiaro che la gelosia non la riversa nei confronti del fratello, ma verso me e il padre. Cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione, pretende di ottenere sempre quello che vuole, fa un capriccio dopo l’altro e utilizza anche il cibo per attirare l’attenzione”, scrive Enri73 chiedendo: come si devono comportare i genitori?
Un problema, questo, che conosce bene chi ha due o più figli! Bisogna assecondare i capricci del grande? Trascurare il piccolo? Divedere i compiti tra mamma e papà facendo gestire il grande al babbo e il piccolo alla mamma?

La prima cosa che vorrei trasmettervi come chiarimento è questa: tutti i bambini soffrono di gelosia quando arriva un fratellino, anche quando non lo manifestano e quando a noi sembra che non lo sia.
Quello che accade in fondo, nella sua psiche e nel suo inconscio, spesso non emerge e non si vede, ma tutti gli studi di psicologia infantile ce lo confermano e ci insegniamo che, oltre ad essere una cosa del tutto naturale, è anche positiva per lo sviluppo della personalità del bambino, meglio ancora se capace di esprimerla attraverso capricci, ricerche di attenzioni, rabbia inspiegabile e regressioni di alcuni comportamenti (ciuccio, biberon, lettone, passeggino, pannolino, ecc…).
Spesso usano l’arma del cibo per esprimere tale disagio proprio perché sanno che è terreno fertile su cui far leva per far preoccupare mamma e papà. Naturalmente non servono parole per spiegare ai bambini che mamma e papà vogliono bene a tutti e due, che il fratellino è piccolo e ha bisogno ecc…
I bambini non seguono discorsi logici che si fanno tra adulti! Meglio dunque i fatti!
Questo non vuol dire finire per assecondare ogni capriccio per accontentarlo, perché si corre il rischio di far peggio, ma solo avere un pochino più di pazienza prima di perderla del tutto.
Bisogna mantenere dunque lo stesse regole e più possibilmente le stesse abitudini che vi erano prima in famiglia, non farsi sentire e vedere spaventati della rabbia o dei comportamenti messi in atto dal bambino, ma accogliere quello che prova non sgridandolo, ma permettendogli di esprimere ciò che sente senza timore di essere giudicato negativamente. Sarebbe opportuno facilitargli attività ludiche in cui possa scaricare la sua gelosia (disegni, attività fisica e creativa) e se vuole, renderlo partecipe nell’accudimento di piccoli gesti nei confronti del fratellino (ad esempio quando gli si dà la pappa).
Dobbiamo trasmettergli (non solo a parole) i vantaggi dell’essere il più grande, quindi fargli fare delle cose da solo, riservate solo per lui con la mamma o con il papà, distribuendo i compiti e i momenti in modo paritario (per non dar l’idea che la mamma ora è solo del piccolo e il papà per lui…).

Grazie mille dottoressa da parte mia e da parte di tutti gli utenti del Blog per il grande contributo e aiuto che ci sta dando!

17 risposte a “Gelosia tra fratelli: cosa possono fare i genitori? Intervenire? Assecondare i capricci? Ignorare?

  1. sono la mamma di un bimbo di 7 anni e di una bimba di 20 mesi. La bimba è nata 2 giorni prima che il grande iniziasse la scuola elementare. Risultato una tragedia e purtroppo non si è ancora completamente ripreso: è sempre in movimento (le maestre dicono che è iperattivo!) e fargli fare i compiti è una faticaccia. Speriamo che gli passi presto…..

  2. Salve dottoressa,

    sono una mamma con tre pulcini piccolissimi,due gemellini di 18 mesi Emma e Tiziano,e GINEVRAAAA!!
    una bimba di 3 anni, si passano 20 mesi di differenza.
    Da dove cominciare, dunque, partendo dal presupposto che fin dall’inizio ho piu o meno seguito i suoi consigli, diciamo che mi faccio piu una mia autocritica per la mia pazienza!!
    Ginevra e’ una bimba splendida armoniosa e piena di vita,diciamo che per il primo anno di vita dei fratelli non ha assolutamente risentito della loro nascita, inquanto siamo stati abbastanza bravi noi genitori nel dedicarle del tempo esclusivo,quotidianamente…portandola in piscina, al parco giochi, alle feste, etc…
    Poi, giustamente anche i fratelli hanno iniziato a farsi spazio e ha pretendere del tempo esclusivo, provocando continui capricci…lagne…di Ginevra,ma devo dire veramenti snervanti,costanti che riescono a durare un pomeriggio intero…buttarsi per terra, tirarsi i capelli…che ignorare come dice lei Dottoressa,ok, ma io credo fino ad un certo punto….e’ diventata una cosa impossibile…
    COSA DEVO FARE????
    e poi volevo farle un’altra domanda…..leggendo la sua introduzione, spiegava che il nervosismo della mamma ovviamente contribuisce al carattere futuro del bambino….allora i miei figli come saranno??le faccio un esempio durante il pomeriggio qnd sono sola con loro a casa, TUTTI E TRE mi chiedono di essere presi in braccio..ovviamente piangendo per completare bene il loro capriccio!!io mi metto seduta per terra, perche proprio non so che fare..ovviamente con un atteggiamento stressato..in futuro i miei figli saranno persone nervose???come posso comportarmi per rendere l’ambiente piu sereno possibile?e come devo gestire i capricci di Ginevra?

  3. 🙁 purtroppo nel mio caso non si tratta di gelosia tra fratelli.. la mia piccolina è figlia unica ed io non sono incinta.
    Quindi le sue “manifestazione” e “lagnanze” non so da cosa dipendono! Tutta la mia attenzione è per lei, o quasi… essendo separata, oltre tener pulita la piccola e la casa, il mio tempo libero è tutto per lei!!!
    Spero che passi questa fase dei piagnucolii e delle sceneggiate perchè a volte è davvero pesante.
    A scuola mi hanno detto che si comporta allo stesso modo.. sia con i compagni che con le maestre… piagnucola ad ogni minima domanda, controversia o risposta negativa!

    • Cara Laura, non perdere le speranze. Mia madre mi racconta sempre che da piccola ero un tantino lagnosa. Io non me lo ricordo… ma di sicuro mi è passata 😮

  4. ….ma allora tutti i bimbi sono uguali e clonati nelle loro manifestazioni di gelosia!!!! questo mi solleva… Io ho una bimba di 4 anni e mezzo, gelosissima del fratellino di 18 mesi. Anche lei chiede le cose pignucolando, quando è insieme a noi genitori fa un sacco di dispetti al piccolo, mentre magari diventa anche protettiva se un estraneo si avvicina a lui. E poi è gelosissima di noi, ovviamente quando noi sorridiamo per qualcosa che fa il piccolo lei la fa uguale (risultando però un po’ ridicola, e nulla serve dirle che noi le vogliamo bne per come è lei!!!!!)
    Quindi non resta che avere santa pazienza, tanto la gelosia rimarrà per sempre, al massimo quando saranno un po’ più grandi la razionalizzeranno!!

  5. Cara Laura a quanto pare siamo sulla stessa barca. Anche mia figlia quando apre bocca per chiedere qualcosa lo fa lagnando. Le ho spiegato più e più volte che nn serve comportarsi così per chiedere le cose ma nn c’è verso. H 5 anni e mezzo ed è estremamente gelosia di suo fratello che ha 2 anni. Siamo passati dai mal di pancia psicosomatici che all’inizio nn sapendo cosa fosse io e mio marito preoccupati, l’abbiamo anche portata al pronto soccorso e dopo un esito negativo e varie osservazioni abbaimo capito che la causa era la gelosia. Il problema è che a scuola e dai nonni stava benissimo ma appena varcava la porta di casa ecco il mal di pancia. Così dopo averle provate tutte, dalle coccole e via dicendo, ho iinizato a nn darle più importanza e così come per magia il dolore è passato anche se ogni tanto ritorna. Avevo spiegato che il suo era un problema legato alla gelosia ma credo che sia ancora troppo piccola per capirne il significato. Avevo anche contattato la spicologa della scuola la quale mi aveva detto che il suo era un modo per attirare l’attenzione e di provare a creare degli spazi dedicati solo a lei. Cosa che alla fine sapevo già e che io e mio marito facevamo da un pò. La sua è una gelosia morbosa. Spesso mi dice che lei un fratello nn lo voleva, che preferiva stare da sola e via dicendo…nonostante tutte le attenzioni siano per lei. Forse è questo il problema. Dopo il mal di pancia durato 3 mesi adesso siamo nella fase della ribellione, dei capriddi per ogni minima cosa, delle continue lagne e del continuo rispondere. Nn c’è verso di sgridarla, di farle capire le cose, di metterla in castigo o di darle una sculacciata. E’ una situazione snervante e stancante e io e mio marito ci troviamo in grande difficoltà perchè nn sappiamo come comportarci. Abbiamo pensato di fregarcene, nel limite del possibile, per vedere come reagisce. E se poi dovesse passare anche questa fase cosa si inventerà???

  6. per laura: quando mio figlio fa le scenate che io definisco “commedia napoletana” lo prendo bonariamente in giro, nel senso che rincaro la dose o prevengo le sue rimostranze. per esempio quando insiste che compri al supermercato qualcosa: “mamma non mi compri mai nulla!” e io ” hai ragione, che mamma cattiva hai, compro tutto per me” e andiamo avanti un po’ a battibeccarci. alla fine è anche divertito e la smette facendoci una risata. chiaramente non sempre è così facile (o a volte io sono troppo stanca x prenderla sul ridere) ed ho capito che la soluzione migliore è lasciarlo cuocere nel suo brodo. ovviamente in questo caso, soprattutto se si è fuori, il rischio è di incappare nella solita vecchietta che non si fa gli affaracci suoi e te ne dice di tutti i colori perchè lasci piangere un povero bimbo…..

  7. Grazie per l’aiuto dott.ssa Santarelli. Giuseppe nei confronti della sorellina è “regredito”: per due settimane è tornato a farsi la pipì addosso in modo tale da farsi rimettere il pannolino come la sorellina, in più ha degli atteggiamenti da despota, non le fa prendere i suoi giochini, e quando lei riesce ad acchiappare solo una macchinina la spinge e la fa cadere. Delle volte però queste crisi le alterna a momenti di tenerezza: quando preparo loro il latte, prima per lei ed è lui a portargli il biberon e a metterglielo in bocca. Mi fanno ridere quando “tentano” di giocare insieme, ma quando lei non riesce a prendere niente tra le mani, si alza e se ne va da un’altra parte a giocare con qualcos’altro.

  8. Confermo.. grazie ad entrambe..
    Avrei due domande se possibile..
    1) Piagnucolii… La mia piccola non si limita a chiedere quel che vuole, ma lo fa piagnucolando, cosa che mi irrita e non glielo nascondo. Le dico sempre di chiedere semplicemente quel che vuole (dall’acqua quando ha sete, al giocattolo quando siamo fuori), e se è possibile, la mamma la accontenta… ma lei continua a chiedere le cose piagnucolando!
    2) Capricci.. piange appena le si dice un “no”…
    Prima si limitava a fare capricci e battere i piedi a terra, ora mette su una vera e propria “tragedia greca” e piange disperata cercando di averla vinta.
    Solitamente perde, ma come posso farle capire che non è un modo accettabile reagire ad un no?
    Grazie

  9. Cara Dott.ssa ma quando i bimbi sono più grandetti?
    Io ho un maschietto di 7 anni e la bimba che oggi ne compie 4.
    Lui è gelosissimo, oggi si è svegliato già arrabbiato perchè sapeva che tutti avrebbero fatto gli auguri alla sorella.
    Lo dice chiaramente: sono geloso.
    Io e mio marito in certi momenti non sappiamo proprio come prenderlo.
    Grazie per i consigli

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