Una mamma da guinnes…

Ci sono delle persone “patite” (e lasciatemi passare questo termine) per i guinness.
Ho visto gente che si è perforata la pelle con migliaia di piercing per entrare nel mitico librone. Altre che si sono tatuate ovunque, altre che si sono rifatte per intero, anche cambiando le proprie sembianze e trasformandosi in gatti, eccetera, eccetera.

Io, pur non essendo amante dei guinness, sto rischiando seriamente di farne parte.

Quante notti passate in bianco consecutivamente occorrono per entrare di diritto nel librone delle “mamme da guinness”?

Due settimane dite che potrebbero bastare? 😮
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Niente prima elementare, troppi stranieri

La polemica sui bimbi stranieri nelle scuole è piuttosto vecchiotta. E gli animi degli italiani, in genere, si dividono.
Parlando dell’argomento con amici e conoscenti ho notato una cosa: chi è direttamente coinvolto e ha dei bambini piccoli, spesso, si dice contrario, o comunque vorrebbe un tetto massimo di bambini stranieri nelle scuole inferiore all’attuale 30%. Chi invece non ha figli è quasi sempre favorevole all’integrazione tra razze!
Sarà un caso?

Comunque sia, la storia che vi propongo oggi mi sembra abbastanza singolare. Al centro delle cronache c’è ancora una volta la scuola elementare di via Paravia, a Milano, zona popolare di San Siro, ad alta concentrazione di extracomunitari.
L’istituto è già noto ai meneghini perché qualche anni fa era stato oggetto di discussione in quanto era una delle poche scuole elementari italiane con classi quasi interamente composte da figli di stranieri.

Ora è di nuovo al centro di polemiche perchè il prossimo anno scolastico non ci sarà nessuna prima: si sono iscritti 17 bambini, di cui 15 figli di immigrati e quindi non è stato raggiunto il numero minimo di 27. Continua a leggere

La casa è vicino all’autostrada? Il bambino potrebbe nascere prematuramente

Ogni tanto trovo delle agenzie che mi lasciano di stucco. Leggete questa: “le madri in attesa che vivono vicino alle autostrade hanno una maggiore probabilità di un parto prematuro”.

In tutta sincerità mai e poi mai avrei pensato che ci fosse un legame fra la concentrazione di strade principali, la casa di una donna incinta e le nascite premature.

Eppure è quanto rivela una nuova ricerca australiana dell’Istituto di Sanità e Innovazione Biomedica dell’Università di Tecnologia del Queensland, pubblicato sulla rivista Environmental Health.
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