I cibi di mamma fanno sentire meno soli

Di questa notizia mi è piaciuto molto il titolo. Di che si tratta? Ci sono dei cibi che hanno un ruolo “confortante”. Sono in genere i piatti tradizionali come la lasagna, la pasta fatta in casa dalla mamma, il sugo con le polpette, tutte quelle pietanze che hanno il “sapore di casa”. Di sicuro non saranno un toccasana per la salute, ma di sicuro fanno bene alle emozioni e combattono la solitudine.
E’ quanto è emerso da uno studio pubblicato su Psychological Science, la rivista dell’Association for Psychological Science, dal team della Università di Buffalo diretto da Jordan Troisi e Shira Gabriel.

Nel tentativo di far sentire i partecipanti soli, i ricercatori li hanno indotti a scrivere il racconto di un recente litigio avuto con una persona a loro vicina. Nella seconda fase dell’esperimento i volontari hanno poi descritto un’esperienza legata al mangiare un cibo a loro “caro”: scrivere di un litigio con una persona vicina fa sentire soli, hanno spiegato i ricercatori, ma descrivere – e ricordare – un cibo tradizionale ha aiutato i partecipanti a sentirsi meglio.
“Abbiamo trovato che i cibi ‘comfort’ sono costantemente associati con chi ci è vicino”, ha spiegato Troisi.
“Consumare, o semplicemente pensare, questi alimenti serve a ricordare anche la vicinanza delle persone con cui siamo abituati a mangiarli”.

Effettivamente per me è proprio così. Mia madre vive a mille chilometri di distanza da me. E quando cucino qualcosa che mi ha insegnato lei, in un certo senso è come averla a tavola con noi. Mi piace tantissimo quella sensazione.
In genere, quando riesco, la domenica cerco di preparare la pasta fatta in casa con il sugo di pomodoro fresco e basilico e la cacioricotta. Ed è proprio come stare a casa mia, osp… scusate, a casa di mia madre!

Credo che la stessa cosa valga per i nostri bimbi. Alcune tradizioni, come il pranzo domenicale, rimangono dentro di noi per sempre e ci fanno sentire meno soli anche da grandi!
Pensiamoci!
😮

9 risposte a “I cibi di mamma fanno sentire meno soli

  1. Vi invidio tanto. La mia mamma non c’è più da un anno e il mio papà da dieci ormai e nonostante provi e riprovi a cucinare come lei, i sapori dei miei cibi non si avvicinano manco un pò… Avrei tanto voluto che il mio cucciolo provasse la cucina della nonna… E’ il pensiero sempre costante che me li fa sentire sempre vicini.

  2. Ieri mia mamma mi ha portato una pasta e patate meravigliosa…e infatti io sono stata felicissima…in effetti mi ha rilassato e la serata ha cambiato aspetto!!!

  3. Mi chiedo se i miei figli avranno mai la sensazione del “pranzo domenicale”… Per me era un must: l’arrostino con le patate al forno o la lasagna della mamma e una bella bottiglia di vino da dividere col mio papà. Invece nella mia “nuova” famiglia non è così… Mio marito spesso lavora la domenica, quindi non è con noi, se deve andare al lavoro presto mangiamo prima delle 12 una cosa veloce, se finisce di lavorare nel pomeriggio io faccio mangiare il bimbo e poi aspetto lui per pranzare anche se sono le 15-15.30 io mi accontentere di mangiare un piatto di spaghetti col sugo della Barilla, ma sarebbe bello mangiarli tutti intorno allo stesso tavolo e a un’ora decente.

  4. la mamma è sempre la mamma… ma anche mia suocera fa delle cose buonissime… tutti i suoi parenti la venerano… ma mia madre… tante volte le ho detto di aprire un ristorante perchè diventerebbe ricca per quanto è brava… io sono barese quindi potete immaginare i piatti di pesce, le focacce, i calzoni ripieni…mmmmmm… (forse sarà l’ora!!!). a mio marito non ho fatto rimpiangere nulla delle loro cucine, anzi!!! W LA MAMMA… (ssssssshhhhh e anche la suocera)

  5. e’ proprio vero…che gioia quando la domenica mangio dai miei, i sapori e gli odori di quando ero piccola…sono cresciuta con la mia nonna paterna, che da sua madre, quindi la mia bisonanna, ha ereditato tutte le ricette tipiche parmigiane, perche’ aveva una trattoria. preparava di ogni, tutti i giorni si metteva ad impastare e faceva la pasta fatta in casa per me! che gioia…e mia mamma, quando e’ arrivata dalla sardegna, ha ereditato queste ricette da mia nonna paterna, e ora ogni domenica preparara qualcosa. e’ bellissmo, mi fa ricordare quando ero piccola.e anche mia figlia sembra apprezzare molto! e a volte cucina sardo, e anche li’ e’ tutto un ricordo d’infanzia. e anche mio marito, che da quando sta con me ha imparato a mangiare cose di cui prima neanche gli era stato insegnata che l’esistenza, sembra apprezzare parecchio. a differenza dellle domeniche in cui si va dalla suocera…senza sale, senza olio, senza condimento…avete mai visto lasagne senza besciamella! beh lei ce la fa! e ma viene la tristezza solo al pensiero…e’ un po’ una domenica a meta’!

  6. ..IN QUESTI GIORNI LA MIA MAMMA BELLA CICCIOTTONA, è A CASA CON NOI E NON A 900KM DI DISTANZA…E LASERA, QUANDO RIENTRO, L’ODORE DELLA FRITTURA SI SENTE FINO A GIU’ IN SICILIA, DICO: MAMMA CHE MANGIAMO,!FRITTURA DI PESCE, PARMIGIANA….BEH MEGLIO LA FRITTURA CHE MINESTRONE!!!
    VIVA LA MAMMA!!!
    SONIA

  7. Cara rosa…ti faccio compania…leggendo quanto Maria ha scritto…mi riaffiorano i ricordi del mio nonno paterno…senza dimenticare i genitori…ma quando sono nata io i miei genitori avevano appena costruito casa e bisognava far si di pagar il mutuo e quindi entrambi i miei genitori lavoravano e io passavo i giorni con loro..Oggi i miei nonni non ci sono più ma mi hanno passato la passione del cucinare..e usare la fantasia e inventare sempre…tant’è vero che l’unica ricetta che seguo a pennello è la ricetta del risotto agli scampi di mio nonno (inventata da lui) se no ci vuole sempre fantasia…ma come dice Maria ci sono quei tipici piatti che raffiorano alla mente…quando ero piccola sia mio padre che mio nonno quando facevano bollire i ceci o i fagioli cannellini..quando erano cotti tiravano fuori un paio e li mettevano in una ciotolina con un filino di olio e sale e una fetta di pane…e lo gustavamo…e sapete ora che vivo con il mio compagno…quando cuocio i fagioli o i ceci faccio lo stesso procedimento..ne prendo fuori alcuni ancora caldi, un filo di olio e sale e una fetta di pane per assorbire quello che resta nella ciotolina…ed è proprio vero le usanze si tramandano…speriamo in bene…quel giorno che avrò un figlio spero davvero tanto che prenda esempio dai miei genitori e i genitori del mio compagno-quasi marito…i quali piace cucinare e inventare…viva le tradizioni…Tornando a Rosa…vedrai che alla tua piccola trasmetterai i valori…ma ricorda lo stai già facendo…da quando hai scoperto di averla in grembo…saluti e buona giornata

  8. io ho mia mamma che abita vicino, ma ci vediamo poco perchè lavoriamo e comunque la domenica se riusciamo a stare insieme è una festa e lo è anche per il mio bimbo! a me sta sensazione la dà se mia mamma cucina qualcosa che preparava la mia nonna materna che ora ha 90 anni ma non cucina più! quando cucina mia suocera invece mette una concentrazione di spezie che non mi piacciono…diciamo diplomaticamente che aiuta la mia dieta!!!!

  9. Maria, mi è quasi scesa una lacrima, ma non tento per il ricordo dei cibi di mia madre che per fortuna, anche se siamo lontani dalla nostra città d’origine 600 km circa, mia mamma vive a 15 Km da me, x cui a volte se mangio da lei i ricordi diventano presente, e poi a dirti la verità, cucino meglio io. La lacrima è x mio padre, che purtroppo non ho più da quasi 13 anni, e lui cucinava cose buonissime, e adesso che a volte preparo cose alla sua maniera, mi fanno sentire a casa mia, hai detto bene, casa nostra quella di un tempo! Spero di trasmettere ad Asia questi valori. Baci

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